venerdì 14 dicembre 2007

Anziani D.O.C.

Nei precedenti post siamo ritornati più volte al tipo di stile di vita dell'anziano. Lo stile di vita incide fondamentalmente nei disagi psico-fisici; sopratutto negli anziani, anche indipendentemente da traumi che hanno incontrato durante tutto il loro percorso della vita, perfino nell'atroce esperienza dei lager (purchè non siano state inferte mutilazioni). In questo post, per merito di un'intervista ad un anziano di 92 anni abbiamo un'ulteriore testimonianza sulle presenti considerazioni. Fortunatamente, l'intervistato, nonostante di religione ebraica, riuscì ad evitare le più gravi conseguenze del nazi-fascismo, subendo però, essendo ebreo, un declassamento nel suo posto di lavoro...-La seguente intervista l'abbiamo cercata attraverso lavoro-salute-anziano ed è comparso il blog: http://www.sergiofalcone.blogspot.com blog appartenente all'intervistatore.
" "Gli Intellettuali sul lettino".
E Musatti disse:..."Sono un figlio felice del mio tempo".
Un'intervista inedita col "grande vecchio" della psicanalisi italiana,
incontrato nella sua casa di Milano, tre anni prima della sua scomparsa.
di Sergio Falcone
L’intervista inedita che pubblichiamo è l’ultima rilasciata da Cesare Musatti, “padre” della psicoanalisi italiana, prima della sua morte avvenuta il 20 marzo 1989. L’abitazione-studio di Cesare Musatti si trovava in via Sabbatini, in un quartiere medio-borghese alla periferia di Milano.
Lei, professor Musatti, in procinto di compiere 92 anni, che cosa consiglia al pensionato, all’anziano a riposo che è fuori di un ciclo di lavoro e di produzione?

"Come psicologo, dalla casistica offertami dai miei pazienti, ho motivo di ritenere che la pensione divenga l’anticamera della morte. Basta conservare qualche legame col vecchio lavoro e, quando questo è impossibile, inventarsi un secondo lavoro e un hobby in qualche modo remunerato. Faccio il mio esempio: rifiuto perfino la terminologia che mi riporta alla condizione di pensionato. Preferisco chiamare la mia pensione 'stipendio'. Ancora oggi dico in casa: 'Vado a ritirare lo stipendio'".

Lei lavora ancora: è un uomo attivo ed energico, capace di aiutare gli altri. Che cosa fa esattamente?

"Come psicologo e psicanalista, ricevo ancora i miei pazienti nel mio studio di Milano. Ma scrivo, soprattutto. Ho in lavorazione un libro che presto sarà pubblicato.
Ma in fabbrica non vado più. Alla Olivetti, soprattutto, non vado perché non mi piacque il modo in cui licenziarono alcuni operai. Me ne andai sbattendo la porta. Alla Olivetti di Ivrea, dipendevo dal 'Centro di psicologia'. Non ero altro che uno psicologo in fabbrica. Noi psicologi studiavamo il lavoro degli operai, le condizioni in cui questo lavoro si svolgeva, i problemi e le esigenze di carattere psicologico che nascevano nel corso del lavoro".

Per lei, professor Musatti, in che cosa consiste la felicità?

"La felicità risulta da un’armonia completa del proprio 'io' col mondo circostante. La felicità consiste nel realizzare se stessi nella società che ci circonda. Per esempio, sono assolutamente felice di vivere nella mia epoca, e non ho mai sognato o ipotizzato un’altra vita possibile al di fuori di questa. Sono un figlio felice del mio tempo"."....
...Il post continua nel blog http://sergiofalcone.blogspot.com