mercoledì 15 aprile 2009

Moderno ospedale dell'Aquila: Nomadi 1 Sedentari 0


Il moderno ospedale dell'Aquila messo KO dalle prime scosse di terremoto sottolinea la necessità di mettere sotto controllo tali infami istituzioni anche ancor prima della loro costruzione -voluta più che altro per interessi economici e di panottico-. Inoltre, tutto ciò, mette in guardia anche riguardo a tutti gli altri ospedali moderni che, alla stessa stregua di quello dell'Aquila, venivano fatti vanto dalle corporazioni medico-ospedaliere -vedi il precedente post "The dreams of the monters" del 28 Aprile 2008"-, quale ad esempio il mega ospedale di Mestre -promosso da illustri medici primari- per non parlare dell'ospedale policlinico dell'Università di Tor vergata, di Roma, la cui realizzazione fu contestata da molti professori i quali avrebbero preferito la realizzazione di "dipartimenti universitari" molto più economici ed efficienti piuttosto che mostri di cemento e di burocrazia...ma l'idea degli enormi interessi economici in gioco anche per la costruzione del mega ospedale universitario sovrastava quella delle esigenze di efficienza e sviluppo culturale piuttosto che di "doppioni, brutta copia".
Mentre a Roma ed in altre città il popolo sedentario stava accorpando il popolo nomade, obbligandolo a burocrazie anagrafiche e alle imposizioni delle sue istituzioni, all'Aquila il terremoto pareggiava i conti realizzando un grande campo "nomadi" e mettendo in ginocchio con estrema e sospetta facilità ospedali e scuole, tanto che gli sfollati verso altre città (vedi ad esempioVasto) furono accolti criticamente come veri e propri nomadi con anche tanto di aiuti in scarti alimentari (vedi quanto riportato dai media di due giorni fa) -oltretutto avariati, scaduti; da cassonetto- obbligando ad aumentare il costo delle spese spostando il ricovero degli sfollati nei lussuosi alberghi di quelle città. E' indubbio che la natura aiuti e sani chi gli è più vicino.