mercoledì 18 dicembre 2013

Sicurezza Sanità (SS): Dalle Bestie All'umanità - Applicazioni Zootecniche




Il problema dei cosiddetti extracomunitari del 3° mondo è quello di non proteggersi dal contagio delle infezioni dei paesi sviluppati.  Quelli che seguono non è che una parte dei post del presente blog sul progetto economico "uomo come bestia d'allevamento" dell'applicazione zootecnica sull'uomo.   
http://hospitalcrimes.blogspot.it/search?q=pulizia+etnica http://hospitalcrimes.blogspot.it/search?q=lo+squarcio  http://hospitalcrimes.blogspot.it/search?q=nomadi   http://hospitalcrimes.blogspot.it/2008/10/solidariet-medico-razzista-ospedaliera.html

giovedì 12 dicembre 2013

Sanità Sicurezza (SS) a braccetto: Masi Di Sarro Battistelli dal triangolo ospedaliero trasteverino all'ospedale S.Giovanni

 In ospedale a Wolfang Pauli fu riservata la stanza 137 che rappresenta in fisica il numero -1/137- della "struttura fine", cioè a misura d'uomo e allo stesso tempo un numero ancora misterioso...questo fu un modo per dire al grande fisico Pauli ch'era arrivato alla "fermata"...dell'autobus 137 -a misura di bara-. Ma vediamo ora "coincidenze" più attuali e attinenti al tema.
Nell'immagine la cronaca di un quotidiano che riporta il fatto curioso di una serie otto decessi sospetti all'ospedale S.Giovanni e perlopiù avvenuti in pazienti che occupavano il letto otto. Un batterio killer nascosto principalmente in quel letto? O qualche coincidenza sinistramente anomala che contribuisce a confermare la iattura insita degli ospedali, fabbriche di malattie?
Tra i tanti "misteri" ancora oggi insoluti vi è quello del 1977 dell'uccisione, con un colpo di pistola, della giovane Giorgiana Masi, a Trastevere, mentre camminava, insieme ad un pacifico corteo, presso ponte Garibaldi.   Due anni dopo, 1979, e qualche centinaio di metri più in là, di fronte all'ospedale S.Spirito, due giovani che procedevano tranquillamente sulla loro auto vengono avvicinati minacciosamente da due individui, il tempo di sussurrare "ci siamo" -per intendere una rapina- e tentando di fuggire accelerando quando uno dei due individui riesce a buttarsi sul cofano e a sparargli uccidendo l'autista, Luigi di Sarro.  I due individui erano poliziotti in borghese e la causa è stata l'aver dimenticato di accendere i fari della macchina.  Altri due anni più tardi, 1981, -quasi di fronte al luogo della tragedia e sempre di fronte all'ospedale S.Spirito-nonostante tutto il servizio di sicurezza possibile- un colpo di pistola feriva il Papa  e due mesi dopo sempre a qualche centinaio di metri dall'uccisione di G.Masi  -quasi a pari distanza dall'ospedale S.Gallicano- cioè a piazza S.Maria In Trastevere -a pari distanza tra l'ospedale S.Gallicano e il Nuovo Regina Margherita- un'altra giovane ragazza, Alberta Battistelli, la quale superava l'ingresso alla piazza chiusa al traffico da poco tempo, veniva raggiunta dai vigili che gli sparavano dai finestrini, aperti, della sua auto uccidendola.  Il fatto non è accaduto come descritto dal telegiornale riportato nel servizio del video qui allegato, infatti, il giorno dopo i quotidiani riportavano che la ragazza procedeva lentamente trovando spazio tra le moto dei vigili ferme all'ingresso della piazza e tamponandone leggermente una, allorché i vigili l'hanno rincorsa a piedi raggiungendola e, "stimolo-risposta", sparandogli.   Si è associato il comportamento della ragazza alla tossicodipendenza,  Tutte le volte che accade un incidente se chi lo commette è tossicodipendente allora se ne dà opportunamente la causa ai tossicodipendenti tanto da vederli come un pericolo pubblico, come se non li causassero anche tutti gli altri e non ammettere che chi (addestrato a "macchina") agisce da "arco riflesso", da "stimolo-risposta", "fari spenti-nemico", aggravato nel premere il grilletto della pistola, non avesse la realtà e//o la consapevolezza alterata;. In poche parole, se si fosse trovato che i vigili erano tossicodipendenti si sarebbe anche trovata la causa in questa..   Ma ritorniamo alle storie "limitrofe". Circa dieci anni più tardi dei nostri conoscenti raccontarono di aver posteggiato regolarmente, e guarda caso, a qualche decina di metri dal luogo dove fu uccisa G.Masi e mentre guardavano sullo stradario il luogo dove stavamo andando sentirono una frenata e il rumore di retromarcia fin quando l'auto, con tre individui a bordo, non frenò ancora affiancandoli, velocemente cercarono di uscire per allontanarsi ,tamponando leggermente l'auto ferma retrostante,cosicché uscirono per affrontarli e si trovarono di fronte due individui che protestavano per il loro comportamento  per poi mostrare, solo allora, il distintivo.  Ci si chiede se fossero riusciti ad allontanarsi e magari raggiunti proprio sul luogo a ricordo di G.Masi.  In sintesi, in quel triangolo vi sono concentrati ben tre ospedali: S.Spirito, S.Gallicano e Nuovo Regina Margherita e i tre omicidi più il ferimento del Papa sono all'incirca a simmetriche distanze dai suddetti ospedali. .
 Nel video la canzone "Letto 26" di Stefano Rosso, il quale la compose nel suo ricovero ospedaliero in uno dei suddetti tre ospedali all'incirca nel periodo in cui G.Masi veniva uccisa.  L'autore le dedicherà una sua canzone dal titolo "odio chi". 


giovedì 5 dicembre 2013

Socrate Eremita Beha trapianto d'organi e libertà d'espressione

    L'eremita Mario Dumini, solito esporre cartelli nelle vie e piazze di Roma tanto da meritarsi il soprannome "Pasquino 2000", è stato assolto dalla denuncia di "reato d'opinione"...si proprio "reato d'opinione! Del resto si poteva condannare una persona senza casa, senza soldi che vive in una grotta senza acqua, senza elettricità, senza riscaldamento etc..? Quasi la prigione sarebbe stata un premio. Chi può parlare e tace mente.."Chi tace mente" -Nietzsche-.   Non altrettanto bene è andato alla Lega Nazionale Anti-Predazione Organi e ad Oliverio Beha.  Vediamoli uno per volta.  L'eremita circa 20 anni fa scelse spontaneamente di vivere in grotta, ma continuò il suo impegno nel sociale.  Egli perse il suo lavoro mettendosi contro il suo datore di lavoro per difendere la moglie e le figlie dalle percosse del marito (il suddetto datore di lavoro) il quale riusciva a neutralizzare le loro denunce.   Più tardi aiutò un suo conoscente in Trattamento Sanitario Obbligatorio ad evadere dall'ospedale psichiatrico vedi http://www.youtube.com/watch?v=qq5jkTHtraI .   Anche la Lega Nazionale Anti-Predazione di organi e la Morte a Cuore Battente prese le difese di una famiglia in cui i genitori non volevano che il figlio in coma all'ospedale fosse fatto a pezzi per il trapianto d'organi --esprimendo anche ciò che pensava su chi arrogantemente lo pretendeva-- e vi riuscì a stento ma ora sta pagando la causa persa.  Che cosa significa ciò?  Vi ricordate quando la leva militare era obbligatoria e la maggiore età era a 21 anni? I genitori si vedevano prelevare il figlio minorenne dai carabinieri per avviarlo alle armi. Attraverso la protesta dei genitori e i danni provocati dalla leva ai loro figli minorenni si pensò di ovviare a ciò --con la stessa strategia di come oggi si abbassano i valori di normalità, nella valutazione delle analisi cliniche dei trigliceridi, colesterolo, pressione etc., rendendo malati i sani-- abbassando l'età della maggiore età da 21 a 18 anni.  Cosicché, il magistrato dando ragione a chi ha espiantato gli dà la precedenza sui figli minorenni rispetto ai genitori.  Tutto ciò sta a significare che l'imposizione medico ospedaliera è la più potente, anche di quella militare (che, alla fine, riconobbe comunque la sua prevaricazione sulla patria potestà).   Oliverio Beha lo ricordiamo nel '95 a "video Zorro" della RAI. Ad un certo punto interruppero il programma.  Nulla di strano se si rivedono almeno le due puntate in cui Beha esprime la sua opinione al responsabile dei vagoni rivestiti in amianto (asbesto) lasciati abbandonati all'aperto seminando tumori.  Lo stesso accadde contro colui che non rispettando i valori archeologici scambiò, tra l'altro, il termine "oreopiteco" con "europiteco". Certamente Beha ci sconcertò indossando da "Fantozzi" la sciarpetta gialla della vivisezionista Telethon, ma tollerammo,sapevamo che Beha sarebbe ritornato "alla riscossa" --Del resto la sciarpa imposta ai dipendenti RAI non è che un ostentato segnale di quanto potente sia il potere medico vivisezionista--.  Comunque, indossare la sciarpetta non lo ha tutelato, Confidavamo sul fatto che Beha avrebbe rimontato sul suddetto costretto ruolo,  ed infatti, in "Brontolo", si è guadagnato un'altra censura e fuoriuscita RAI per libertà d'espressione.  Un prossimo titolo per un suo programma potrebbe essere "La ri-scossa", la RAI non potrebbe negarlo per garantirsi la "ri-uscita".    Tre storie immorali?  Il Trattamento Sanitario Obbligatorio, la Predazione d'Organi e la sciarpetta vivisezionista.   A chi andò veramente peggio fu Socrate, condannato a morte per libertà d'espressione.  

 Stefano Rosso "Una storia disonesta"...ma sarà veramente bello lo spinello?..Almeno nella canzone sembra di si e del resto non è stata censurata perché innocua, ma certamente il "bucarsi" non è bello!