lunedì 14 gennaio 2008

Una carezza e uno schiaffo: l'anziano e il subdolo


L'intervista che segue, di P.Oddifreddi a J. Coetzee, svela il percepire del peso degli anni attraverso quel ruolo che si deve assumere nelle società ad impronta anagrafico-entropica. Un segnale viene allorquando ti compare la figura del medico geriatra che conforta sulla vecchiaia facendo credere non essere una malattia nè fisica nè mentale e, dall'altra, si fanno aumentare le visite di controllo medico, raddoppiandole dai 50 anni in poi per triplicarle raggiunti i 70 (tra i tanti esempi quello della visita medica per il rinnovo della patente: l'anziano a rischio e non in grado di percepirsi se e come guidare nonostante provetto guidatore)

"L'abbiamo incontrato l'11 settembre 2004 al Festival di Letteratura di Mantova, per parlare con lui dei suoi studi matematici e dei suoi esordi da informatico.

-Oddifreddi: Lei si è laureato sia in letteratura che in matematica: interessi contradditori o complementari?

-Coetzee: Interessi che non hanno interagito fruttuosamente fra loro. Guardando indietro, ora penso che avrei dovuto studiare filosofia, lingue moderne, o addirittura lingue classiche, invece che matematica, visto che poi ho comunque dovuto farlo in seguito.

-O.:Che cosa l'attraeva di più, nella matematica?

-C.:Agli inizi la teoria dei numeri. In seguito, la probabilità.

-O.:Continua a interessarsene anche ora?

-C.:No, non mi sono più aggiornato sugli sviluppi contemporanei.

-O.:Lei è stato addirittura un programmatore informatico, per tre o quattro anni.

-C.:Sí, in Inghilterra, prima di iniziare il dottorato in letteratura negli Stati Uniti.

-O.:A proposito de La vita degli animali, Elizabeth Costello traccia una connessione fra il genocidio degli ebrei e degli animali. Cosa risponderebbe, a chi le obiettasse che Hitler era vegetariano?

-C.:Che il fatto che una particolare persona sia o sia stata vegetariana, non ha nessuna importanza.

-O.: E all'osservazione che il 90% dell'agricoltura mondiale è dedicata alla produzione di mangime per animali?

-C.: Che dedicare cosí tanto del potenziale agricolo mondiale a produrre cibo per nutrire animali, affinchè i ricchi possano mangiare tanta carne quanto desiderano, è moralmente vergognoso.

-O.: In La vita degli animali lei cita l'articolo di Nagel su "cosa significa essere un pipistrello'', e in Vergogna solleva la questione se un uomo possa mettersi nei panni di una donna. Quali sono i limiti dell'identificazione negli altri (animali, persone, alieni, macchine pensanti)?

-C.:In parte non si può rispondere alla domanda: ad esempio, nel caso degli animali, coi quali non condividiamo un linguaggio. Per quanto riguarda uomini e donne, invece, ci sono scrittrici che, a mio parere, capiscono perfettamente l'esperienza maschile. E ho tutti i motivi di credere che ci siano scrittori che capiscono bene l'esperienza femminile ...

-O.:Parlando di identificazione con gli altri, qual è il prezzo psicologico che uno scrittore deve pagare per inventare personaggi angosciati e angoscianti come quelli di Aspettando i barbari, La vita e il tempo di Michael K. o Vergogna?

-C.:Nessun prezzo.

-O.:A proposito di quei romanzi, come mai presentano uomini sulla cinquantina come avviati alla decadenza fisica? Mi sembra un po' prematuro, forse perchè io ho esattamente la loro età ...

-C.:Quando ho scritto Aspettando i barbari ero sulla trentina, e quell'età mi sembrava lontana. Ma rimane il fatto che gli uomini sulla cinquantina non sono attraenti per le giovani donne che loro invece trovano cosí attraenti.

-O.:Allora ho qualche motivo di credere che ci siano matematici che non capiscono bene l'esperienza femminile ..."