martedì 22 dicembre 2009
LE INFAMI,SCHIFOSE,CRIMINALI STRUTTURE OSPEDALIERE
martedì 1 dicembre 2009
Carmella Cirella,13 anni: stuprata da balordi e indotta al suicidio dai medici ospedalieri
venerdì 20 novembre 2009
Cucchi Bianzino Uva Saladino vittime delle menzogne e omicidi degli ospedali e medici -2°
lunedì 16 novembre 2009
Mastrogiovanni Francesco -Anarchico-: un mero omicidio colposo
venerdì 13 novembre 2009
Stefano Cucchi: ulteriore conferma dell'anticostituzionalità degli ospedali e medici
Un minimo di trasparenza imposta agli ospedali ed in 3 anni è venuta fuori a valanga tutta la malasanità che conosciamo. Nella scienza moderna questa dinamica è vista nei "fenomeni a grilletto" dove sistemi di una certa complessità, raggiunto un certo stato stazionario, una certa soglia, sono sensibili a piccole perturbazioni e vi reagiscono amplificando enormemente gli effetti della piccola perturbazione. Nelle infami strutture ospedaliere la situazione è in un certo modo diversa, può chiamarsi "effetto tarlo": gli ospedali nascono predisposti a deteriorarsi irreversibilmente, "tarlarsi", fino al punto in cui divengono "groviera" e basta una "infiltrazione" per far cadere a sequenza, come tasselli di domino appaiati uno subito dopo l'altro, l'intero complesso. Tutte le nefandezze di ospedali e medici venute alla luce, fino a quelle che violano la Costituzione Italiana -di cui abbiamo scritto proprio recentemente (vedi post su "incostituzionalità di ospedali e medici)- riesplosa recentemente con l'omicidio di Cucchi ha indotto i medici ospedalieri a chiamare a sé i politici invitandoli nei loro ospedali con lo scopo di ammansire i contestatori fino a ritornare ad avere fiducia nelle loro infami istituzioni. Nel giro di un mese alti rappresentanti dei due più potenti schieramenti politici -PD e PDL- si sono trovati per suddetto fine proprio nel complesso ospedaliero dove da diversi anni si è dimostrato, verificato, la modalità di soppressione degli anziani -vedi il primo post del blog- lì ospedalizzati, cioè quello del S.Giovanni-Addolorata-Corner H.-Calvario. Parlano di diritto, ma di chi? Chiaramente quello del potere medico, a cui si sta osando negare il diritto ad occultare e a risolvere la malasanità restrittivamente all'interno della loro corporazione e non attraverso tribunali e media. Il futuro da costruire deve partire ed essere gestito da loro e deve essere anche impegno dei politici. Ci sono ragazzi che vogliono evitare di rimanere "bamboccioni" fin'oltre trent'anni e si ritrovano in carcere, in ospedale o manicomio fino al cimitero. S.Cucchi, tra carceri e ospedali, non ha ceduto alle torture -in quelle condizioni è rarissimo non cedere-, non c'è voluto stare a far violare la Costituzione Italiana dagli infami ospedali nonché uno dei principali 33 Diritti del Malato! Cucchi ha fatto Resistenza per far valere la la costituzionale e la dignità e i diritti del malato: la Democrazia .
mercoledì 11 novembre 2009
Stefano Cucchi: smaschera la "Guantanamo" italiana -sintesi dell'affinità tra ospedale e carcere
domenica 1 novembre 2009
Stefano Cucchi: le menzogne dei medici ospedalieri:
L'omicidio di S. Cucchi è un aberrante esempio di quanto gli ospedali siano affini alle carceri. Proprio nel penultimo post avevamo parlato delle torture ai prigionieri del carcere di Guantanamo e della complicità dei medici quale, ad esempio, degli psichiatri che, per menzogna, attribuivano le ferite e le morti per tortura ad autolesionismo. Ora, spunta fuori l'ennesimo pari copione in Italia, dove l'ospedale completa l'operato del carcere nell'ammazzare un detenuto-degente. Infatti, l'avvocato di Cucchi attribuisce la maggior responsabilità della morte del suo assistito proprio all'ospedale che, tra l'altro, aveva impedito a chiunque l'accesso durante tutti i giorni della degenza. Così, alla stessa stregua del carcere di Guantanamo e dei medici che vi prestano servizio anche i responsabili dell'ospedale italiano ribaltano, per loro menzogna, le responsabilità sulla vittima dichiarando il suo "atteggiamento non collaborativo alla loro "cura"", quindi atteggiamento autolesionistico. Intanto si continua a non fare trasparenza negli ospedali; la trasparenza non piace a chi ci lavora per ovvi motivi, di dittatura: fare quello che gli pare ed affermare quello che gli è più conveniente.
lunedì 12 ottobre 2009
La medicalizzazione di opere pie: da ricoveri per senzatetto a ospedali per il potere dei medici
sabato 3 ottobre 2009
La riforma sanitaria di obama -2°: l'onesta trasparenza dei medici torturatori nelle carceri pagati dallo Stato
mercoledì 30 settembre 2009
LA RIFORMA SANITARIA DI OBAMA: La" buona sanità" rimane quella dei medici boia
Se vogliamo la massima trasparenza dell'operato dei medici sui degenti o pazienti dobbiamo riferirci ai 37 paesi degli USA che adoperano l'iniezione letale come pena di morte. In questi paesi i medici ammazzano ed ora anche danneggiano -vedi gli attuali tentativi falliti nell'iniettare il veleno in vena (se si sbaglia si provocherebbe un'atroce agonia)- nel penitenziario dell'Ohio. Obama ha visto respingersi il suo programma per la riforma sanitaria e gli unici medici a rientrarci sono quelli della pena di morte pagati dallo Stato e non certamente dal loro "paziente" -che tra l'altro non può denunciarli di malasanità se sbagliano nell'ucciderlo-. Pertanto la "buona sanità" risulta essere quella dei medici boia che, a differenza di tutti gli altri medici, ipocritamente assassini e macellai, danneggiano e ammazzano senza nascondere nulla e non sono stati mai denunciati per malasanità.
venerdì 25 settembre 2009
Violazione della Costituzione italiana - Ospedali e medici
sabato 5 settembre 2009
"Action" ovvero Umberto D 2000
venerdì 14 agosto 2009
Maestro assassinato dal Trattamento Sanitario Obbligatorio Ospedaliero
sabato 25 luglio 2009
Febbre suina: quarantena e cavie -applicando la dittatura medico-epidemica
Tra le massime che dal'antichità fino ad oggi si sono rivelate, sopratutto ai nostri giorni, vere vi è quella che, in sostanza, dice che tutto quello che viene fatto agli animali poi viene fatto agli umani. E' questo il caso di tutto ciò che accade in zootecnia e nei laboratori vivisettori. Agli animali posti in stretta contenzione zootecnica vengono somministrati farmaci -sopratutto antibiotici, per evitare le infezioni dovute al trattamento di velocizzazione delle loro funzioni fisiologico-produttive (latte, uova e ingrassamento, per pesare di più o avere più carne)- e di applicate modificazioni genetiche e altre tecniche, tanto che un animale non riuscirebbe a vivere che per poco tempo -ad esempio, la vita media di una mucca in zootecnia è circa di due anni- e viene mattato di lì a breve. La zootecnia è causa di epidemie, quali, ad esempio, Mucca Pazza, S.A.R.S., Aviaria, Febbre Suina. Come è ben noto, non è possibile realizzare vaccini per queste epidemie tanto micidiali quanto a "immediato" decadimento. Ci si chiede come mai si è applicata la massima allerta per stato di epidemia per la Febbre Suina quando attualmente sta affievolendosi. Probabilmente si teme che con l'arrivo delle stagioni fredde venga a potenziarsi. Lo stato di epidemia dà piena disponibilità di gestire la popolazione alle direttive medico-sanitarie. A differenza delle dittature politiche qualsiasi azione viene tutt'altro che contestata. Ne consegue che a trarre vantaggi dalle epidemie è la medicina diagnostica e di ricerca che può disporre appieno delle tecniche sperimentali sul malcapitato, divenuto pari alla più sperimentata cavia da laboratorio. Lo stato di epidemia mette a tacere tutte le contestazioni finora denunciate dalla critica sui pazienti-cavie -tra l'altro a cui non viene reso noto tale loro ruolo-, negli ospedali europei:
"Il problema dei pazienti-cavia riguarda tutti i paesi avanzati del mondo...particolarmente l'Italia. Ogni anno nel nostro Paese vengono concesse una cinquantina di autorizzazioni ministeriali per la cosiddetta "sperimentazione allargata" di nuove sostanze medicinali. Questo significa che ogni anno 8-10.000 ammalati, regolarmente ricoverati nei maggiori ospedali dell'Italia, sono trattati con pillole, sciroppi, iniezioni non ancora in commercio, allo scopo di conoscere i benefici e i rischi che ne derivano" -In L.Makowski, "Cavie Umane", L.A.N., 1987.
Attualmente sono sotto quarantena per la cosiddetta Nuova Influenza -Febbra Suina- 17 italiani turisti a Parigi. Non si conoscono vaccini per questa influenza, l'unica cosa certa è che si stanno spendendo enormi somme per "vaccinare" -vaccino test- intere popolazioni e che la causa di tutte le moderne epidemie sono le industrie zootecniche, che oltre i macellai arricchiscono così anche i medici.
domenica 21 giugno 2009
Welby Englaro Crisafulli o del Coraggio socratico
Di fronte a situazioni estreme si perde il senso della visione e si guarda superficialmente o si nasconde la testa come gli struzzi. Questo atteggiamento separa i giudizi ed i fatti tra loro. Welby, Englaro e Crisafulli non sono separati, hanno un denominatore comune: Il coraggio di continuare a vivere; il coraggio di mettere fine. Da una parte i sostenitori della vita, di Crisafulli; dall'altra quelli di Welby e di Englaro padre. Da una parte i medici che sentenziano la "morte clinica" di Crisafulli -anche nell'eventualità asportargli qualche organo- ma i parenti, nonostante il suddetto verdetto di ospedali d'eccellenza (anche stranieri), lo sentono vivo, non possono lasciare di farlo tagliare a pezzi; continueranno da soli con le loro modeste possibilità economiche finchè il loro intuito o sensazione li ricompenserà. Anche Englaro padre avrà sentito qualcosa per la figlia, non si possono prendere simili decisioni se non si è veramente certi. Per Welby non ci sono stati dubbi sulla sua personale scelta. Possiamo dire che questi tre momenti sono stati orientati: chi dal futuro (Crisafulli), chi dal passato (Englaro) e chi dal presente (Welby). Il coraggio assieme al ruolo passato-presente-futuro sono i temi principali di un capitolo della quinta tetralogia socratico-platonica: "Il coraggio è scienza?". Vediamo alcuni punti più significativi per questo contesto.
L.- "...Nelle malattie non sono i medici quelli che conoscono i pericoli? O ti sembra che siano i coraggiosi a saperli? O chiami coraggiosi i medici?
N:-"Assolutamente no"..."Sarebbe a dire che egli crede (rivolta a Socrate) che i medici sappiano, a proposito degli ammalati, qualche cosa in più del distinguere ciò ch'è sano e ciò che non lo è. Invece conoscono proprio solo questo; se per caso per qualcuno l'essere sano fosse motivo di timore maggiore che l'essere malato, tu credi che i medici lo saprebbero? o non pensi che per molti sarebbe meglio non riprendersi dalla malattia, piuttosto che riaversi? Dimmi infatti: credi che per tutti sia meglio vivere o che per molti sia preferibile morire?
L:-"Ne sono anch'io convinto".
N:-"E quelli per cui il morire rappresenterebbe un vantaggio, tu credi temano la stessa cosa di quelli che invece hanno interese a vivere?"
L:-"No". N:-"Tu però sei disposto a riconoscere la capacità di sapere ciò ai medici e a tutti gli altri artigiani tranne a chi veramente sa ciò che si deve temere e ciò che non si deve temere e che io chiamo coraggioso?"... L:-"Io capisco che lui (rivolto a Socrate) chiama coraggiosi gli indovini. (Sapere se è preferibile morire o vivere)"
.....S:-"Dimmi allora...: affermi che il coraggio è scienza delle cose da temere e di quelle da osare?"..."Delle cose per cui esiste scienza, non c'è ne una riguardo al passato, per sapere come si è svolto, una per il presente, per conoscere come esso si attua, ed un'altra riguardo al futuro per intuire il modo migliore in cui si può realizzare e si realizzerà ciò che ancora non è avvenuto, ma che essa è unica. Ad esempio, per quanto riguarda la salute, non esiste che la medicina che, sola, indaga quanto avviene, è avvenuto, avverra..."
Risulta evidente che ai medici non deve venire delegata alcuna decisione in merito a ciò che è vita e ciò che è morte e nemmeno il monopolio sull'esecuzione dell'eutanasia (di morti per sanità medica ce ne sono fin troppi), che può essere decisa solo nei casi di tipo Welby, dove si avrà anche la libertà di scelta di chi attui un tale compito (sempre che questi accetti e sia preparato) anche se la soluzione da preferire, non violenta, è quella attuata con successo dai maestri yoga nell'astenersi dal cibo.
domenica 31 maggio 2009
Daniela Lobo -Danielle Frappier: l'attimo di un sogno
martedì 26 maggio 2009
Quarantena ospedaliera Febbre Suina: Nomadi 2 Sedentari 0
mercoledì 15 aprile 2009
Moderno ospedale dell'Aquila: Nomadi 1 Sedentari 0
domenica 29 marzo 2009
Trapianti connection
sabato 14 marzo 2009
Medico stupra ragazzo minorenne in ospedale
lunedì 23 febbraio 2009
Violenza carnale e farsa medica: gli stupratori ..gentiluomini
martedì 10 febbraio 2009
giovedì 5 febbraio 2009
Il danno di Ippocrate: aver dato monopolio del corpo e mente ad una corporazione di spergiuri
martedì 3 febbraio 2009
Mobbing: cornuti e bastonati. Dallo stipendio al sostegno per disabili psichici -parte 2°
Quanto scritto nel post precedente trova un ennesimo riscontro che ci interessa direttamente: un lettore del nostro blog ci ha segnalato che un suo amico ha subito recentemente -dopo 15 anni di servizio- un licenziamento per mobbing -esubero. Funzione lavorativa ritenuta non più necessaria- confermato dai sindacati. La vittima del mobbing è un modesto operaio padre di famiglia con un figlio -che frequenta le elementari- e una moglie con lavoro precario e con casa in affitto. Le sue responsabilità familiari, di fronte alla reale difficoltà sindacale lo ha condotto a chiedere un sostegno psichiatrico. Nonostante tutto è stato licenziato, non lavora più da due mesi. La potente corporazione psichiatrica non avrà fatto altro che etichettarlo della diagnosi psichiatrica da mobbing (ansia, depressione e tendenza al suicidio). La logica psichiatrica è che il branco paga le spese del danno psichico rimanendo immune da diagnosi psichiatrica mentre la vittima s'incollerà tale suddetta etichetta che assieme al peso della sua età non proprio giovane non avrà altra alternativa che vivere di sostegno socio-sanitario. Verrà così considerato come "cittadino con riserva sull' affidabilità".
venerdì 16 gennaio 2009
Mobbing -Cornuti e bastonati: Dallo stipendio al sostegno per disabili psichici
sabato 10 gennaio 2009
Umberto D. intervista inedita in risposta a La Valigia dei Sogni La7
1-sia alla situazione precaria degli anziani, CHE "BENE" -accentuando i sintomi oppure fingendo di star male, per essere accuditi "tetto e pagnotta", con la complicità di religiosi che gli stessi anziani imploravano, magari fingendosi religiosi- O, di fatto, "MALE" -per stenti e quindi incuria- venivano, alla fine, costretti a soggiorno ospedaliero. Insomma, ingurgitando, così, farmaci da sani, che giustificavano il ruolo del medico, e, dall'altra, spulciando rosari, magari da laico, per giustificare quello religioso. 2- Sia al destino crudele dei cani passati per la camera a gas nel Canile Municipale -lager a tutti gli effetti.
A tal riguardo abbiamo dovuto constatare che "La valigia dei sogni" ha trascurato proprio questi due aspetti omettendo di riproporre sia scene che commenti, ad essi attinenti, nonostante abbia riferito sul doppio sequestro per censura di questo film da parte di Andreotti. In questo blog noi rispondiamo al suddetto programma LAsettimino attraverso una recente intervista inedita ad un regista P.M. -da parte di un lettore del presente blog- che ebbe qualcosa a che vedere con "Umberto D." :
Intervistatore - Lei è stato. complessivamente, un assistente e un aiuto regista per la Trilogia delle Borgate (Accattone, Mamma Roma e La Ricotta) di P.P.Pasolini, quindi è stato immerso nel pieno del neorealismo. Recentemente è stato riproposto in televisione (LA7 -La Valigia dei sogni-) un capolavoro del neorealismo quale "Umberto D."; film che ebbe all'inizio delle censure. Il neorealismo mise a crudo delle verità sulle condizioni precarie di chi era emarginato che i governi tenevano nascoste: ci può parlare di una qualche sua esperienza su questo aspetto? Considerando anche il fatto che il film aveva più motivazioni per essere censurato, oltre la condizione precaria di un pensionato "...a la Umberto D." ,
quali: il ricovero ospedaliero per necessità di un tetto e della "pagnotta" ricompensato con l'ingurgitamento di farmaci e nell'assecondare il religioso; La realtà sul canile lager.
P.M. -Le parlerò proprio di quando mi interessai per la proiezione di "Umberto D." Allora ero presidente di un circolo del cinema e nel ciclo di film da proiettare inserimmo nel palinsesto proprio il film cesurato di Zavattini-De Sica. Deciso andai a ritirare le due pizze contenenti l'intero film e benchè ingombranti e pesanti le portai sottobraccio fino agli uffici della questura che si trovavano vicino a Piazza Indipendenza. Lì approcciai il vicequestore che telefonò al questore e questi, a sua volta, si consultò con l'ufficio di Andreotti. La risposta fu positiva per il dissequestro e la conseguente proiezione pubblica -probabilmente non si voleva venire in conflitto con me, richiedente il dissequestro -almeno temporaneo- in quanto, allora, ero anche presidente di sezione della D.C. -ruolo che lasciai di lì a poco dopo aver organizzato una manifestazione di protesta studentesca-. Finalmente, il film venne proiettato pubblicamente per la prima volta nella lì vicina (Piazza Esedra) sala cinematografica de "Il Planetario", che si riempi di pubblico fino a diventare stracolma, rendendo giustizia alla libertà di espressione della corrente neorealista."
Per merito di questo regista e di tutti coloro che sostenevano la libertà di espressione molte persone riuscirono a vedere questo film che fu censurato per oscurare le condizioni di vita di chi passava già inosservato nell'affacendamento, del cittadino medio, del quotidiano.
Nel video il famigerato canile municipale di Roma con la camera a gas