martedì 3 febbraio 2009

Mobbing: cornuti e bastonati. Dallo stipendio al sostegno per disabili psichici -parte 2°


Quanto scritto nel post precedente trova un ennesimo riscontro che ci interessa direttamente: un lettore del nostro blog ci ha segnalato che un suo amico ha subito recentemente -dopo 15 anni di servizio- un licenziamento per mobbing -esubero. Funzione lavorativa ritenuta non più necessaria- confermato dai sindacati. La vittima del mobbing è un modesto operaio padre di famiglia con un figlio -che frequenta le elementari- e una moglie con lavoro precario e con casa in affitto. Le sue responsabilità familiari, di fronte alla reale difficoltà sindacale lo ha condotto a chiedere un sostegno psichiatrico. Nonostante tutto è stato licenziato, non lavora più da due mesi. La potente corporazione psichiatrica non avrà fatto altro che etichettarlo della diagnosi psichiatrica da mobbing (ansia, depressione e tendenza al suicidio). La logica psichiatrica è che il branco paga le spese del danno psichico rimanendo immune da diagnosi psichiatrica mentre la vittima s'incollerà tale suddetta etichetta che assieme al peso della sua età non proprio giovane non avrà altra alternativa che vivere di sostegno socio-sanitario. Verrà così considerato come "cittadino con riserva sull' affidabilità".