sabato 18 dicembre 2010

Rai Bontà Loro, Telethon Ospedale, vivisezione

L'immagine mostra la copia -diretta dall'originale- dell'invito ad una tavola rotonda antivivisezionista -1972. La sala dell'incontro era gremita: posti tutti occupati e molta gente in piedi. Il pubblico era quasi tutto composto sia da antivivisezionisti critici sulla mera riduzione -proposta dall'associazione- dell' inutile e fallace vivisezione che invece doveva essere abolita completamente; sia dalla stragrande maggioranza di medici vivisettori venuti per dare sostegno al loro rappresentante -di controparte. Avrete già immaginato cosa sia accaduto con un simile pubblico, comunque vi fu chi riusci a ribattere gli attacchi dei vivisettori con estrema abilità, la giornalista L.Antonioni, tanto che ai vivisettori non rimase altro che sfogare quanto ci si sarebbe aspettato da infami individui, che offesero pesantemente e ad alta voce la giornalista, che lasciò la sala.
Tra gli organizzatori del suddetto evento vi era uno dei soci fondatori dell'associazione antivivisezionista, il conduttore dell'attuale programma RAI Bontà Loro. Quest'anno Telethon è iniziata proprio con lo spazio che sarebbe dovuto essere occupato da "Bontà Loro".
Telethon è un'organizzazione contestata dagli animalisti perché sostiene la vivisezione.
Il presente video riporta alcune scene del programma RAI-Telethon (2010) dove Telethon presenta dei casi di bambini e ragazzi per far conoscere alcune delle malattie genetiche. Nella prima e nella terza scena si fa riferimento all'applicazione della "terapia genica". Nella seconda e sesta scena si mostra la possibilità di poter ottenere e svolgere quanto desiderato nonostante colpiti da tali malattie. In generale, anche da come dichiarato nei video (per completare ciascuna scena si può digitare sui programmi di rai-uno del 17 dicembre 201o) nel far conoscere al pubblico le malattie genetiche, si riferisce cautamente sulla speranza e sulle possibilità di diagnosi attraverso il codice genetico; il resto sono cure convenzionali di farmaci beta-bloccanti, apparecchi cibernetici come il defibrillatore sottocutaneo, e il successo è solo nei limiti di ricerche di laboratorio . Solo nella prima e terza scena si ostentano successi di "terapia genica". Per quanto riguarda la terza scena si tratta di soggetti più o meno ambliopi e rimasti perlopiù tali dopo il trattamento. Fa rimanere perplessi il richiamo alla scienza con quanto dichiarato dalla ragazza: "Qui se non si sottopone qualcuno alla sperimentazione la ricerca non va mai avanti, il rischio c'è ma tanto io la vista la perdevo ugualmente"; "i risultati sono pochi però sono grandi perché c'è la speranza". Nella prima scena il comportamento del bambino lì presente contrasta con quanto sostenuto dal ricercatore e da ciò che si vede nel video del programma dove si parla dei progressi del bambino facendolo vedere attivo, dinamicamente giocoso e che saluta e, comunque, non in casa ma in ospedale, e quando lo si vede in un giardino porta la mascherina -vedi il video completo su RAI 1 telethon 17 dic.- , mentre durante la trasmissione è praticamente immobile, muove solo gli occhi, la bocca è chiusa -accenna ad aprirla solo per un istante- e quando il presentatore alla fine si rivolge a lui questi non risponde e nemmeno accenna a qualche parola o al saluto. Comunque, da quanto dichiarato nelle scene stesse si sono considerati i casi meno gravi, quindi con più predisposizione a piccoli successi. Pian pianino ci saranno successi forse tra qualche anno, come dichiarato dal ricercatore di Telethon nella quarta scena o forse tra venti anni come dichiarato da altri suoi colleghi di Telethon. Ed è proprio fino a venti anni fa si dichiaravano successi entro cinque anni, poi, negli anni novanta fino a sette anni ed ora si è giunti a venti anni -questo almeno è in progresso-; venti anni di scimmie, cani e altri animali macellati per divertirsi a concepire l'organismo fisiologico linearmente pari a una macchina, dove se cambi o aggiungi un pezzo questi riattiva la funzione dell'intero complesso. Nel laboratorio vivisettorio la razionalità di laboratorio consente di poter ottenere tutto ciò che si vuole riducendo e modificando l'animale tanto che quando poi si applica il risultato al di fuori dei limiti del laboratorio, all'uomo. ne risulta un fallimento o un danno. Oggi si concepiscono ospedali moderni dotati di un loro proprio laboratorio, come ad esempio quello del video di due post fa -dove ai degenti vi è l'obbligo del braccialetto con codice a barre e microchip- perché se non è possibile portare fuori i successi di laboratorio vivisettori, all'uomo, è possibile portarvi dentro quest'ultimo. Telethon ha realizzato almeno un ospedsale, il "Perth".
I medici vivisettori pretendono che a controbatterli siano solo i loro colleghi. Bene, nei video successivi risponderanno i loro colleghi...ma anche la moglie di un uomo colpito da malattia genetica








lunedì 13 dicembre 2010

Medici e Paramedici ospedalieri Cocainomani.

Indipendentemente dalla droga, la questione centrale in questo post è l'informazione pubblica che deve essere difesa da chi non vuole trasparenza sulle nefandezze ospedaliere celandole ai cittadini. Quanto comparso ieri su alcuni quotidiani (nell'immagine l'articolo de "Il Messaggero" del 12-12-2010) conferma quanto scritto sul presente blog -vedi, ad esempio il post su Rai Bontà Loro testimonianze di nefandezze ospedaliere- cioè il tentativo di deviare su altri percorsi quanto accade nelle infami istituzioni ospedaliere per non divulgare e giudicarle all'interno collegiale medico salvaguardandone il prestigio.
Insomma, si cerca di imporre le stesse cose che abbiamo già riportato nei post precedenti in merito ad altri medici, con altri incarichi, ordinari e di rilievo gerarchico, cioè: il controllo di ciò che avviene negli ospedali deve dirigersi verso l'alto, dal primario al direttore e così via fino ai responsabili politici, governatore e ministro. Un simile controllo verso l'alto ripetiamo che si è sempre fatto e favorisce il medico imputato, salvaguardandone il "prestigio" degli infami ospedali perché il fatto rimane chiuso, "cosa loro" nella cerchia dei medici e dei politici governanti -che, certamente, non hanno intenzione di squilibrare il loro governo che si sostiene sul "tutto funziona bene"- e ne viene evitata la fuga di notizie vere attraverso i media facendo rimanere il popolo all'oscuro; viene in tal modo vanificata quel poco di trasparenza che si è riusciti ad ottenere da quasi quattro anni e che ha portato a divulgare tutte le nefandezze medico-ospedaliere che oggi, finalmente tutti, conosciamo.

giovedì 2 dicembre 2010

Mario Monicelli: Una scelta solidale, la morte indegna




-Un altro anziano che vola dalle finestre dell'ospedale. Il famoso regista Monicelli ha scelto di condividere uno stesso destino dei meno facoltosi, eutanasia o suicidi che siano, la morte contro natura negli aberranti ospedali (statali o privati che siano).
Lo ricorderemo anche per questa sua coerente scelta.