domenica 7 dicembre 2008

"Italiani brava gente", "Uomini contro" e...Partigiani

Ci siamo nuovamente recati al Museo della Resistenza e Liberazione di via Tasso in occassione di un evento eccezionale: il novantesimo compleanno di un valoroso partigiano. La memoria è ancora viva e tra i ricordi di chi è sopravvissuto ai lager non poteva, proprio in ultimo, mancarvi un riferimento agli ospedali. In chiusura dell'evento un altro valoroso partigiano, Bentivegna, raccontando la sua storia, narrava brevemente anche di quando dovette rifugiarsi dai Nazisti nei sottopassi del Policlinico, e qui, sfamato da una suora e da qualche operatore sanitario. Mentre raccontava l'episodio accenava un senso di riconoscenza per una tale singolare "ospitalità". Ma, conoscendo la storia degli ospedali non vi è nulla di questo specifico episodio che possa suscitare emozioni . Infatti, gli ospedali nascono come luoghi di ricovero; dei rifugi che accolgono i senzatetto in difficoltà, gli emarginati etc..Tali luoghi erano completamente presidiati da religiosi; i medici, esterni o condotti, intervenivano solo se chiamati. Col passare del tempo e l'incalzare delle epidemie il suddetto presidio passò definitivamente alla categoria medica. Gli effetti collaterali tra i due ordini, professionale e religioso, non furono così tenui, ad esempio ne seppe qualcosa Don Lattanzio, superiore del convento di frati "S.Anna" -di Prato- che venne sfrattato assieme a tutto il suo seguito dopo una dura battaglia con la sanità di Firenze per evitare di far adibire tale luogo a ospedale lazzaretto. Comunque, gli ospedali mantengono ancora una reminiscenza dello scopo per cui furono realizzati; anche oggi è possibile vedere negli androni, specialmente del Pronto Soccorso, dormire alla meno peggio qualche senzatetto che giustifica -all'altrettanto meno peggio- il microscopico "presidio" rimasto ai religiosi, vaganti in tali istituti spesso in camice bianco sovrastante quello nero talare.

Morale della storia: Primo, è che se consegnavano il suddetto partigiano ai nazisti oppure gli chiudevano la porta in faccia compromettevano gravemente lo scopo originario che giustificava la presenza religiosa in tali luoghi; Secondo punto è che, nel bene e nel male, gli ospedali non sono mai stati controllati; e, da come riferito, nemmeno nel periodo della feroce dittatura nazista.