sabato 18 dicembre 2010

Rai Bontà Loro, Telethon Ospedale, vivisezione

L'immagine mostra la copia -diretta dall'originale- dell'invito ad una tavola rotonda antivivisezionista -1972. La sala dell'incontro era gremita: posti tutti occupati e molta gente in piedi. Il pubblico era quasi tutto composto sia da antivivisezionisti critici sulla mera riduzione -proposta dall'associazione- dell' inutile e fallace vivisezione che invece doveva essere abolita completamente; sia dalla stragrande maggioranza di medici vivisettori venuti per dare sostegno al loro rappresentante -di controparte. Avrete già immaginato cosa sia accaduto con un simile pubblico, comunque vi fu chi riusci a ribattere gli attacchi dei vivisettori con estrema abilità, la giornalista L.Antonioni, tanto che ai vivisettori non rimase altro che sfogare quanto ci si sarebbe aspettato da infami individui, che offesero pesantemente e ad alta voce la giornalista, che lasciò la sala.
Tra gli organizzatori del suddetto evento vi era uno dei soci fondatori dell'associazione antivivisezionista, il conduttore dell'attuale programma RAI Bontà Loro. Quest'anno Telethon è iniziata proprio con lo spazio che sarebbe dovuto essere occupato da "Bontà Loro".
Telethon è un'organizzazione contestata dagli animalisti perché sostiene la vivisezione.
Il presente video riporta alcune scene del programma RAI-Telethon (2010) dove Telethon presenta dei casi di bambini e ragazzi per far conoscere alcune delle malattie genetiche. Nella prima e nella terza scena si fa riferimento all'applicazione della "terapia genica". Nella seconda e sesta scena si mostra la possibilità di poter ottenere e svolgere quanto desiderato nonostante colpiti da tali malattie. In generale, anche da come dichiarato nei video (per completare ciascuna scena si può digitare sui programmi di rai-uno del 17 dicembre 201o) nel far conoscere al pubblico le malattie genetiche, si riferisce cautamente sulla speranza e sulle possibilità di diagnosi attraverso il codice genetico; il resto sono cure convenzionali di farmaci beta-bloccanti, apparecchi cibernetici come il defibrillatore sottocutaneo, e il successo è solo nei limiti di ricerche di laboratorio . Solo nella prima e terza scena si ostentano successi di "terapia genica". Per quanto riguarda la terza scena si tratta di soggetti più o meno ambliopi e rimasti perlopiù tali dopo il trattamento. Fa rimanere perplessi il richiamo alla scienza con quanto dichiarato dalla ragazza: "Qui se non si sottopone qualcuno alla sperimentazione la ricerca non va mai avanti, il rischio c'è ma tanto io la vista la perdevo ugualmente"; "i risultati sono pochi però sono grandi perché c'è la speranza". Nella prima scena il comportamento del bambino lì presente contrasta con quanto sostenuto dal ricercatore e da ciò che si vede nel video del programma dove si parla dei progressi del bambino facendolo vedere attivo, dinamicamente giocoso e che saluta e, comunque, non in casa ma in ospedale, e quando lo si vede in un giardino porta la mascherina -vedi il video completo su RAI 1 telethon 17 dic.- , mentre durante la trasmissione è praticamente immobile, muove solo gli occhi, la bocca è chiusa -accenna ad aprirla solo per un istante- e quando il presentatore alla fine si rivolge a lui questi non risponde e nemmeno accenna a qualche parola o al saluto. Comunque, da quanto dichiarato nelle scene stesse si sono considerati i casi meno gravi, quindi con più predisposizione a piccoli successi. Pian pianino ci saranno successi forse tra qualche anno, come dichiarato dal ricercatore di Telethon nella quarta scena o forse tra venti anni come dichiarato da altri suoi colleghi di Telethon. Ed è proprio fino a venti anni fa si dichiaravano successi entro cinque anni, poi, negli anni novanta fino a sette anni ed ora si è giunti a venti anni -questo almeno è in progresso-; venti anni di scimmie, cani e altri animali macellati per divertirsi a concepire l'organismo fisiologico linearmente pari a una macchina, dove se cambi o aggiungi un pezzo questi riattiva la funzione dell'intero complesso. Nel laboratorio vivisettorio la razionalità di laboratorio consente di poter ottenere tutto ciò che si vuole riducendo e modificando l'animale tanto che quando poi si applica il risultato al di fuori dei limiti del laboratorio, all'uomo. ne risulta un fallimento o un danno. Oggi si concepiscono ospedali moderni dotati di un loro proprio laboratorio, come ad esempio quello del video di due post fa -dove ai degenti vi è l'obbligo del braccialetto con codice a barre e microchip- perché se non è possibile portare fuori i successi di laboratorio vivisettori, all'uomo, è possibile portarvi dentro quest'ultimo. Telethon ha realizzato almeno un ospedsale, il "Perth".
I medici vivisettori pretendono che a controbatterli siano solo i loro colleghi. Bene, nei video successivi risponderanno i loro colleghi...ma anche la moglie di un uomo colpito da malattia genetica








lunedì 13 dicembre 2010

Medici e Paramedici ospedalieri Cocainomani.

Indipendentemente dalla droga, la questione centrale in questo post è l'informazione pubblica che deve essere difesa da chi non vuole trasparenza sulle nefandezze ospedaliere celandole ai cittadini. Quanto comparso ieri su alcuni quotidiani (nell'immagine l'articolo de "Il Messaggero" del 12-12-2010) conferma quanto scritto sul presente blog -vedi, ad esempio il post su Rai Bontà Loro testimonianze di nefandezze ospedaliere- cioè il tentativo di deviare su altri percorsi quanto accade nelle infami istituzioni ospedaliere per non divulgare e giudicarle all'interno collegiale medico salvaguardandone il prestigio.
Insomma, si cerca di imporre le stesse cose che abbiamo già riportato nei post precedenti in merito ad altri medici, con altri incarichi, ordinari e di rilievo gerarchico, cioè: il controllo di ciò che avviene negli ospedali deve dirigersi verso l'alto, dal primario al direttore e così via fino ai responsabili politici, governatore e ministro. Un simile controllo verso l'alto ripetiamo che si è sempre fatto e favorisce il medico imputato, salvaguardandone il "prestigio" degli infami ospedali perché il fatto rimane chiuso, "cosa loro" nella cerchia dei medici e dei politici governanti -che, certamente, non hanno intenzione di squilibrare il loro governo che si sostiene sul "tutto funziona bene"- e ne viene evitata la fuga di notizie vere attraverso i media facendo rimanere il popolo all'oscuro; viene in tal modo vanificata quel poco di trasparenza che si è riusciti ad ottenere da quasi quattro anni e che ha portato a divulgare tutte le nefandezze medico-ospedaliere che oggi, finalmente tutti, conosciamo.

giovedì 2 dicembre 2010

Mario Monicelli: Una scelta solidale, la morte indegna




-Un altro anziano che vola dalle finestre dell'ospedale. Il famoso regista Monicelli ha scelto di condividere uno stesso destino dei meno facoltosi, eutanasia o suicidi che siano, la morte contro natura negli aberranti ospedali (statali o privati che siano).
Lo ricorderemo anche per questa sua coerente scelta.


domenica 21 novembre 2010

OSPEDALI GLOBALIZZAZIONE: OTTIMIZZAZIONE ZOOTECNICA SULL'UOMO

Per quanto concerne una delle relazioni dirette tra ospedali e zootecnia ne abbiamo discusso alla fine del post precedente servendoci anche di un video (tratto da spezzoni di servizi RAI-Storia) che riportiamo -migliorato nelle immagini- all'inizio del presente post (primo video). Assieme al video riscriviamo gli ultimi punti -tratti da varie estrazioni bibliografiche- complementari al video: Il trionfo batterico sugli antibiotici viene bene a chi ci specula sopra tanto che il disgraziato che ne viene fatto contaminare in ospedale deve poi subire un vasto repertorio di antibiotici vari a danno della sua salute per gli effetti collaterali.

1) L'efficacia delle muffe guaritrici (odierni antibiotici) era già conosciuta dal 2000 a.C. in Cina, dove si curavano le infezioni epidermiche con muffa di soia; lo stesso valeva per gli indiani d'America ma attraverso mais ammuffito.

2) Il concetto di "batteriofago" alla base della dinamica degli antibiotici non origina dai medici ma da un idea di un autodidatta, vissuto nel 700, un certo Boile che, per questo, fu accusato di ciarlataneria ed espulso dal suo paese proprio da una massima rappresentanza dei medici, il celebre medico Astruc.

3) Fleming scopri l'effetto antibatterico della muffa per puro caso (spore di muffe studiate nel vicino ospedale volarono nel suo laboratorio sulla sua cultura in vitro, giacente quasi abbandonata da Fleming, e causarono l'effetto refrattario ai batteri).

4) Oggi dopo circa ottanta anni dalla "scoperta" di Fleming, l'efficace cura millenaria delle infezioni attraverso muffe, dopo che è stata sistematizzata dalla medicina, è stata quasi del tutto neutralizzata.


Ora veniamo alla questione sullo sviluppo degli ospedali, che dal primario stato premafioso (vedi post precedente attinente), volgono verso l'omologazione umana di tipo zootecnico. Infatti, guardando i due seguenti video si può constatare la temuta previsione (terzo video -in bianco e nero) verificarsi circa vent'anni dopo (quarto video -a colori). Nonostante si sia tentato di confinare le ambizioni del potere medico ospedaliero, quest'ultimo ha la meglio: Avere attuato la realizzazione di un ospedale di cui non si deve più avere invidia degli altri nelle altre nazioni. Un "ospedale modello", moderno come desiderato dai medici, in quanto ad essere controllato non è il personale ospedaliero ma continua ad esserlo, e ancora di più, il malcapitato paziente, così tecnologizzato. La questione è così acuta che quest'ultimo lo si fa passare dall'essere una malattia, un numero, a quello di un vero e proprio codice a barre impresso su un bracciale, e microchip, obbligati 24 ore su 24. Tutto questo per sfuggire agli errori dei medici e paramedici. Inoltre, l'ospedale ha un suo centro di ricerca autonomo dove si può disporre più direttamente del paziente al fine di ottimizzare il suo ruolo di cavia per affinare meglio speculativamente, all'infinitesimo, gli strumenti e i prodotti farmaceutici con cui operare e vederne le conseguenze. Infine, la speculazione dei prodotti chimico-farmaceutici o tecnologici in generale si estende ai prodotti igienici. Lo si vorrebbe far sembrare un ospedale "aperto" ma ne appare uno scudo tecnologico, dove, sopratutto, la cartella clinica è un computer, un braccialetto con microchip, e tutto il resto rimane come un mega ospedale, con sei pazienti in una stanza e con l'illusione di aver risolto il problema delle infezioni ospedaliere e, comunque, degli errori ospedalieri -oltre tutto, per medici e paramedici non vi sono braccialetti microchip che li controllano-. In sintesi, gli errori iatrogeni negli ospedali vengono paradossalmente ed ulteriormente a carico dei pazienti stessi -sempre più panotticamente controllati e gestiti come polli da zootecnia. Alla fine è sempre colui che, nella scena ripresa e descritta dal Pazzini, contrasta con il suo "grigio scuro" il bianco candido del camice dei medici, e deve sopperire alle nefandezze ospedaliere e alla ricerca medica in generale. E' lui, il "grigio scuro" che deve far disporre dei suoi organi per far sopperire alla suddetta corporazione del "candido" dei suoi fallimenti schivandoli con la "medicina del rattoppo". Un paziente giudicato clinicamente morto -cioè un morto vivente- non parla, mentre chi ha ricevuto da esso l'organo parla e tramuta il fallimento medico terapeutico del primo in successo: se da una parte si decanta la sopravvivenza di chi ha ricevuto il pezzo di ricambio -compatibilmente con i potenti farmaci intossicanti anti-rigetto- dall'altra fa un grande sospiro chi ha scampato alla sentenza iatrogena di "morte clinica" tenendosi i suoi organi (vedi, ad esempio, Crisafulli -salvato dai parenti-anche tra i post precedenti a questo).

venerdì 12 novembre 2010

Origine degli ospedali ritorno al malato posseduto -seconda parte-

Sul passaggio dall'istero-epilessia anche il Pazzini concorda sul fatto che si è cambiato solo il nome di ciò che si vedeva come possessione. Egli riporta che il terrore dei demoni e della possessione tornò ad imperare nei primi secoli della nostra epoca, fin quando un altro modo di concepirla spostò le cosiddette "streghe" dalle mani dei religiosi a quelle dei medici che le definivano pazze e visionarie. Il termine stesso di "pazzo" è già significativo in quanto deriva proprio da posseduto. Una tale concezione continua dal medioevo e tra i medici che la evidenziano; la medicina è ancora nella sfera che ingloba il corpo come posseduto da esseri invisibili, diabolici etc.. E continua a ritorcersi anche contro i religiosi stessi, tanto che, ad esempio, proprio le orsoline di Loudun ne furono vittime! Considerando quanto accadde alla povera giovane contadina Bernadette Soubirous stretta fra religiosi e medici, e più recentemente alla altrettanto giovane e povera Natuzza Evolo, "ree" di aver avuto delle visioni mistiche (raffiguranti personaggi e simboli tutelati da "diritti d'autore") , si può immaginare quanto accadde alle suore -circa trentanni dopo il rogo di G.Bruno- dopo che un certo Laiguel Lavastin, medico, "le diagnosticò nel loro comportamento un vero e proprio spirito infernale che vi animava odio e vendetta che si diffondeva alla stessa stregua di un'epidemia diabolica ben percepibile nelle urla e blasfemi (probabilmente non avevano fatto altro che non rispettare l'imposizione del silenzio). Per tutto questo ne rispose Urbano Grandier il quale fu messo al rogo".

Il passaggio del malato dall'ambito religioso a quello medico è nel segno del "SIGILLUM DIABULI" dove un chirurgo (alla stessa stregua della trapanazione del cranio come esorcismo) ne verificava l'accusa con la prova del salasso, cosicché l'esorcismo si dissolveva nel passaggio dalla stregoneria all'infermità mentale: La soluzione finale è, già dal 1649, nel vedere tali individui come malati da non prendersi sul serio nelle loro dichiarazioni, BISOGNOSI D'OSPEDALE -dove in quel periodo se ne costruivano a volontà e ne occorreva creare domande. In questo conflitto d'interessi tra religiosi e medici ne erano strette le "streghe" -i "malati"- senza alternative e senza scelta alcuna: proprio in quel periodo gli ospedali si conformavano definitivamente a carceri sia nella loro struttura a "crocera" -vedi panottico- sia nel modo di operare, tanto che gli inermi infermi erano maltratti dal personale già allora denominato "i prezzolati" (termine attuale per indicare i secondini carcerari).

Se gli stregoni concepivano la vecchiaia l'effetto di una possessione diabolica oggi si vede l'anziano espiare tale condizione nel vedersi accentuare il rituale medico nelle visite ed esami clinici obbligatori. I poveri, gli anziani e, in generale, gli svantaggiati sono per la medicina moderna non più posseduti dal demonio ma dalla doppia possessione -riportata all'inizio della prima parte del post omonimo- ; essi sono solo oggetto di consumo di farmaci, di test da esami clinici; cavie sottoposte ad infezioni per incurie ospedaliera -siano queste date dalla comparsa di piaghe da decubito, da cateteri (perlopiù utilizzati anche per evitare lo sforzo di accompagnarli al bagno o cambiargli i pannoloni) e, seguendo l'osservazione del medico Semmelweis dagli sporchi chirurghi e personale ospedaliero in generale. Il trionfo batterico sugli antibiotici viene bene a chi ci specula sopra tanto che il disgraziato che ne viene fatto contaminare in ospedale deve poi subire un vasto repertorio di antibiotici vari a danno della sua salute per gli effetti collaterali.

1) L'efficacia delle muffe guaritrici (odierni antibiotici) era già conosciuta dal 2000 a.C. in Cina, dove si curavano le infezioni epidermiche con muffa di soia; lo stesso valeva per gli indiani d'America ma attraverso mais ammuffito.

2) Il concetto di "batteriofago" alla base della dinamica degli antibiotici non origina dai medici ma da un idea di un autodidatta, vissuto nel 700, un certo Boile che, per questo, fu accusato di ciarlataneria ed espulso dal suo paese proprio da una massima rappresentanza dei medici, il celebre medico Astruc.

3) Fleming scopri l'effetto antibatterico della muffa per puro caso (spore di muffe studiate nel vicino ospedale volarono nel suo laboratorio sulla sua cultura in vitro, giacente quasi abbandonata da Fleming, e causarono l'effetto refrattario ai batteri).

4) Oggi dopo circa ottanta anni dalla "scoperta" di Fleming, l'efficace cura millenaria delle infezioni attraverso muffe, dopo che è stata sistematizzata dalla medicina, è stata quasi del tutto, da questa, neutralizzata.

venerdì 29 ottobre 2010

Origine degli ospedali ritorno al malato posseduto -parte prima-

Quanto la suggestione di chi veste un'alta carica sociale-professionale specialistica possa influire nell'annichilire la personalità di chi gli sta accanto lo abbiamo visto nel video e nel contenuto del post precedente, riguardo un programma televisivo, in cui una vittima delle nefandezze ospedaliere pur sedendo più centralmente rispetto al massimo rappresentante della corporazione medica -lì sempre presente, per tutto il programma-ne risentiva del suddetto peso carismatico, che ne soffocava la sua libera espressione di critica e di accusa sulle suddette nefandezze -pertanto il programma ha tutt'altro che favorito la vittima-.
Tutto ciò porta a riflettere quanto quel carisma stregonesco che suggestionava gli individui, specialmente se debilitati, analfabeti o poveri, abbia continuato attraverso i secoli trasformandosi, via via, sotto altri modi e aspetti, nonostante quel passaggio che, nel segno della "Vis Medicatrix Naturae", tolse al morbo (che poi si chiamerà epilessia) l'attribuzione del "sacro" (disturbo invitto nei millenni, fino ad oggi non compreso e quindi di difficile definizione fino a ridurlo a livello di sintomatologia) filtrando il concetto di malattia come possessione del "malefico" sul malato. Della concezione ippocratica ne abbiamo già discusso nel post precedente dedicato all'epoca romana, dove regnava il benessere secondo suddetta concezione (cura della persona, della sua alimentazione e suo stile di vita, nonchè del suo ambiente circostante e approfondendo sul proplema delle fratture). Fu questo un periodo di qualche secolo, fecondo in salute, finché la corruzione non approdò con l'intervento di Asclepiade; personaggio che rappresenta il fondamento di ciò che poi, man mano, svilupperà dalle sue medicatrine fino agli odierni ospedali, cioè industrie di malattie e smercio di farmaci , fautori di cavie umane, e, per quello ch'è il tema di questo post, causa del ritorno alla concezione del malato come posseduto e del suo internamento coatto. Tutto ciò si esplica, sia nel vedere il corpo del disgraziato come un campo di battaglia tra i medici e il "malefico"; sia nel relegare il malcapitato nelle istituzioni ospedaliere deprivandolo di qualsiasi aspetto che abbia a che fare proprio con la "Vis Medicatrix Naturae", cioè di se stesso -anche terrorizzandolo sul suo stato di salute.
Il malato, così doppiamente "iatrogenicamente posseduto", dallo specialista e suoi paramedici nonché dall'istituzione coatta, ospedaliera, si sentirà effettivamente posseduto; pari a colui che, subendo la trapanazione del cranio, ne viveva in realtà una pratica esorcistica, in quanto non potendo tormentare il demone si tormentava il corpo di chi l'ospitava (il posseduto,il malato).
Per chi volesse avere un'idea di quello che significa una medicina basata su tali assunti una descrizione più divulgativa la si può intravedere nel romanzo o nel film "L'Esorcista": "viene disotterrato il segno stregonesco della possessione del malefico che ammala il disgraziato, cioè viene svelata l'antica concezione della visione stregonesca nella medicina attuale. La protagonista è vista dagli spettatori -o lettori- come una ragazzina ubbidiente ma che pian piano dimostra di rigettare l'innaturale ambito istituzionale -nel film si cita il "Ritalin"- che rende nevrotico (e posturalmente deviato) chi è costretto a viverlo per gran parte della giornata- e, per questo, ne viene fatta oggetto di studi medici con tutta una gamma di test clinici. Il non considerare le cause principali del suo stato da parte dei medici, assieme al sempre più accanimento medico, induce a far peggiorare lo stato d'animo, psicologico della giovane vittima coinvolgendola, così, in un circolo vizioso terrificante e cronicizzante i suoi disturbi fino a rendere coscienti i medici della loro impotenza e a richiamare l'intervento del religioso che ne stabilizzerà definitivamente il ruolo di posseduta della vittima, che, tra l'altro, continua a non voler rientrarci e che si ribella.
E' questo un romanzo che se fosse stato inteso nel giusto verso avrebbe dovuto essere partecipato in modo catartico, liberatorio: la giovane vittima non cede e sputa in faccia al medico e la volta successiva lo atterra con una testata. Infine, una lieta conclusione: dopo il ko dei medici anche il religioso re-introietta il proprio contenuto religioso-tribale "ri-affossandosi" assieme alla sua credenza di malato posseduto proiettata sulla vittima.
Purtroppo, quasi tutti gli spettatori del film hanno seguito senza alcuna metafora partecipando effettivamente nel modo in cui si vede una ragazzina posseduta dal diavolo dove il binomio di sempre medico-religioso cerca di salvarla sacrificandosi, anche a morte. In effetti le cronache, almeno nell'epoca della prima versione del film, riportarono casi di spettatori datisi alla fuga durante la proiezione del film, altri che accusarono malori ed almeno uno colpito da infarto.
Ora ritorniamo su quanto scritto nella prima parte del post.
Sul passaggio dell'istero-epilessia anche il Pazzini concorda sul fatto ch'è cambiato solo il nome di ciò che si vedeva come possessione. Egli riporta che il terrore dei demoni e della possessione tornò ad imperare nei primi secoli della nostra epoca, fin quando un altro modo di concepirla spostò le cosiddette "streghe" dalle mani dei religiosi a quelle dei medici che le definivano pazze e visionarie. Una tale concezione continua oltre il medioevo e tra i medici che la evidenziano....Continua

sabato 2 ottobre 2010

RAI Bontà LORO TESTIMONIANZE di nefandezze ospedaliere

M.Costanzo dedica un suo Bontà Loro alle nefandezze ospedaliere e sembra realizzarlo in modo tale da dare più valenza alle vittime che ai carnefici, quasi alla stessa stregua di quello condotto da Magalli -qui riportato negli ultimi post (testimonianza della donna a cui fu asportato chirurgicamente il seno sano quando anche quell'altro con la cisti non ne aveva bisogno). Comunque, Costanzo lo ricordiamo interessato alle nefandezze mediche dal 1972, quando era tra i fondatori (assieme a A.Guerrieri, R.Gervaso etc.) di un'associazione antivivisezionista non poco bersagliata dagli animalisti perché ne voleva l'abolizione solo in parte, anche se poi furono proprio i medici vivisettori i maggiori responsabili del suo crollo, tanto che la giornalista Antonioni -Lei come altri dell'associazione erano per la totale abolizione della vivisezione- fu pesantemente offesa da un medico durante il congresso sull'antivivisezione -organizzato dalla sua associazione nel 1972-.
Passiamo ora alla serata "Bontà Loro". Dai suddetti video si rivela l'atteggiamento mesto del genitore del bambino danneggiato: occhi e testa bassi voce senza toni emotivi, vitali che fa eco allo stato di sottomissione imposto ai degenti nell'infame struttura ospedaliera, tanto da tollerare vicino a sé la presenza del rappresentate dei medici e discuterci -osservate il medico che mette la mano quasi sopra la spalla della vittima pari alla zampa del cane dominante su quello sottomesso-.
Il medico, poi, propone le stesse cose che abbiamo già riportato nei post precedenti in merito ad altri medici, con altri incarichi, ordinari e di rilievo gerarchico, cioè: il controllo di ciò che avviene negli ospedali deve dirigersi verso l'alto, dal primario al direttore e così via fino ai responsabili politici, governatore e ministro... Egli propone la cosiddetta meritocrazia.
Per quanto riguarda il controllo verso l'alto ripetiamo che si è sempre fatto e favorisce il medico imputato, salvaguardandone il "prestigio" degli infami ospedali perché il fatto rimane chiuso, "cosa loro" nella cerchia dei medici e dei politici governanti -che, certamente, non hanno intenzione di squilibrare il loro governo che si sostiene sul "tutto funziona bene"- e ne viene evitata la fuga di notizie vere attraverso i media facendo rimanere il popolo all'oscuro; viene in tal modo vanificata quel poco di trasparenza che si è riusciti ad ottenere da quasi quattro anni e che ha portato a divulgare tutte le nefandezze medico-ospedaliere che oggi, finalmente tutti, conosciamo.
Per quanto concerne la meritocrazia oltre alle testimonianze delle vittime -riportate nei due video- e dei media si aggiunge anche quello da noi sostenuto, cioè che a farsi scoprire dei loro errori e nefandezze sono i medici non professionalmente eccellenti; da un medico di alta caratura è molto difficile che qualcosa di tal genere traspari.
Vi sono molti altri parti riusciti in tutti gli altri ospedali? -se non fosse così si partorirebbe in casa considerato che il parto è funzione naturale. Ma vi sono molte altre nefandezze ospedaliere, anche gravi, che si è riusciti a tenere nascoste perché non vengono potenziati i controlli 24 ore su 24 e videocamere per i quali si è ottenuta finora questo minimo di trasparenza; una trasparenza anche merito di quei pochi familiari di carattere che sono riusciti a rimanere vicini al parente ospedalizzato, annotando ciò che gli accadeva, nonostante tutti i tentativi subiti nel dissuaderlo, nel cacciarlo via.

lunedì 13 settembre 2010

Nascita degli Ospedali ed origine dello s/Stato premafioso

In alcuni precedenti post abbiamo trattato sulle motivazioni che spinsero a costruire ospedali, all'epoca concepiti per chiudervi vagabondi, emarginati, senzatetto in generale, ed in particolare donne costrette alla prostituzione (da una società che negava loro le pari opportunità) al fine da farle convertire (da qui il termine "le convertite"). Ma quando gli ospedali passarono definitivamente dall'ambito prettamente religioso allo stretto dominio medico-sanitario, nel periodo della peste, ne scaturì esplicitamente la loro seguente matrice di macchine: criminali, di profitti, di corruzione e aggiotaggio di diverso genere, di abusi fino a stupri, sottomissioni e omissioni, di falsificazioni di cartelle cliniche e tutte le molte altre nefandezze che oggi conosciamo per merito di quel seppur modesto controllo che si è potuto riuscire a realizzare.
Prima di tutto va sottolineato che le maggiori vittime di suddette macchine sono stati i poveri perché i maggiori sospettati e destinati ad essere chiusi negli ospedali proprio per "pestifera vagationis" che attribuisce segno di malattia al vagabondare, a cui veniva a sua volta riferito come sorta di malefico tormento. Tutto questo veniva rinforzato dal razzismo medico-ospedaliero quale, ad esempio, del noto medico Alessandro Righi il quale, dividendo per funzione gli organi nobili da quelli vili (ricettacolo degli scarti di quelli nobili) ne applicava, alla vita cittadina, alle clasi sociali: i poveri erano le ghiandole marcescenti della città che attiravano contagi e vizi, e i ricchi che incautamente vi si avvicinavano infrangendo tali barriere gerarchiche ne erano responsabili delle conseguenze contaminanti pestifere. Cosicchè, i poveri, ricoverati, ne risultavano perdenti (anche perchè rinchiusi senza motivo, magari per una mera ferita da caduta o altro che non aveva nulla a che vedere con un ricovero solo perché sospetti , malati o convalescenti) stipati nei letti con altri 3 o 6 degenti e se cercavano di protestare o addirittura anche solo sorpresi nell'atto di denunciare venivano incarcerati -come, ad esempio, capitò a Raffaello di Giovanni, chiuso nel carcere del Lazzaretto di S. Miniato. Il povero in carcere, in attesa di giudizio, veniva fatto spogliare nudo dal medico.
Per i medici il male si espande nei quartieri popolari e si accanisce contro chi ha a lungo patito i segni premonitori della carestia e della fame; ed è così, per i medici, giusto equilibrio ecologico e sociale la loro (dei poveri) subalternità ed esclusione; tanto che per gli strati medio alti morire appestati ne rappresentava un disonore, da poveri senza onore né decoro e da diseredati, non meritevoli di "MORTE DEGNA". Pertanto, sotto il segno di "MORTE DEGNA" chi aveva la possibilità economica corrompeva per evitare la sorte della chiusura nei lazzaretti e ospedali e della stessa quarantena. Chi era meno abbiente cercava raccomandazioni per essere assunto in Sanità per così ambire ad un alloggio e godere di più libertà come per il personale specializzato per i sacramenti, per i sussidi, per i medicamenti e per le RONDE che sorvegliavano i poveri, i sospetti , i malati veri. Questi "specialisti" si arricchivano, venivano corrotti da chi aveva la possibilità, e fermavano, e arrestavano. Dal suddetto "segno" si scatenano le violazioni ai bandi sanitari: contro le proprietà (furti, e trasporto di cose sospette; MALASANITA' (abusi, coruzione, furti, risse e violenze carnali) nonchè occultamento di cadaveri. Questi reati provenivano anche da gente con cariche importantissime, quali Ottavio Amoni e Becatti nonché da coloro che avendo parenti religiosi cedevano i mobili e gli averi ai conventi per usufruire del "SEPPELLIMENTO DEGNO" in Chiesa e non nella fossa comune. Dall'altra le famiglie facevano cerchio attorno al parente per scagliarsi contro le suddette ronde e polizia sanitarie più o meno alla stessa stregua dell'attuale faida.
Coloro che non sfuggono alla morsa della dittatura medico-sanitaria vengono imprigionati negli ospedali dove già allora si consumava la guerra interna tra operatori, monache e priori, provveditori, ladri, medici, infermieri, degenti etc. , ridda di violenze, stupri, profitti, omicidi.

giovedì 9 settembre 2010

Anziani da rottamazione

Viene riconosciuto l'errore mortale ospedaliero ai danni di una donna settantenne, ma viene anche ammortizzato nel tenere conto della sua (della vittima) valutazione in base all'età e all' "usura". Anche questo conferma quanto riportato nei precedenti post sulla soppressione degli anziani in ospedale.

martedì 31 agosto 2010

Neonato deceduto all'ospedale Casilino

"Sono convinta di poter accertare attraverso i miei uffici e la magistratura che non c'è stato alcun diverbio e che non si sia trattato di un caso di malasanità. Ma che magari, anche di fronte alla disperazione di due genitori che comprendo perfettamente, ci possa essere stata una fuga in avanti.", Questo è quanto dichiarato dall'attuale governatrice del Lazio, su: http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/08/31/news/neonato_morto_al_policlinico_casilino-6649933/
Così, il Lazio ha una governatrice sincera, che dichiara apertamente, senza sotterfugi la propria pavida alleanza con le potenti lobbies medico ospedaliere a discapito del cittadino, sentenziando a priori (oltre tutto, a centinaia di chilometri dal luogo dell'accaduto), per tale parzialità, l'innocenza dei medici ospedalieri e la "fola" dei genitori della vittima.
Con simili governatori "vati" a che serve il controllo 24 ore su 24 e videocamere per tutte le nefandezze ospedaliere?
Nell'immagine il bambino sembra fare la linguaccia ruffiana.

lunedì 30 agosto 2010

Strage d'eccellenza di neonati -Ospedale di Mainz











OSPEDALE DI MAINZ (MAGONZA): OSPEDALE D'ECCELLENZA, TRA I MIGLIORI VENTI CENTRI EUROPEI.

sabato 28 agosto 2010

Biberon Assassino - La strage dell'Ospedale di Mainz: Nomadi 1 Sedentari 4


Un incidente (rogo) al campo nomadi che causa la morte di un bambino ed un grave ferimento di un altro minore può decidere la sorte di tutto l'accampamento: lo smantellamento dell'accampamento stesso e il rimpatrio dei nomadi. Dall'altra, quattro neonati uccisi e undici feriti di cui quattro gravi per infezione alimentare ospedaliera, nel giro di due giorni in due ospedali (di Mainz e di Messina) non causano né lo smantellamento della struttura né l'interdizione dei responsabili. I media hanno dato più risalto al rogo del campo nomadi che alle stragi ospedaliere suddette. Nonostante tutto, paradossalmente è la "civiltà" sedentaria che biasima e punisce quella nomade. Che accadrebbe, invece, se fosse la nomade a sottolineare l'evidenza di come la suddetta "civiltà" partorisca nelle infami strutture ospedaliere con tanto di taglio cesareo e iniezione epiturale -che può causare micro lesioni (micro paralisi)-, ormai resi sistematici, con decessi di partorienti (l'ultima ridotta in coma nella clinica Villa Pia e finita ammazzata al S. Camillo quattro mesi fa) e neonati, mentre loro (i nomadi) mantengono l'autogestione di ciò ch'è dato spontaneamente e gratuitamente dalla natura? Oltre tutto, negli ultimi anni i roghi hanno mietuto migliaia di vittime tra i sedentari, e per colpa dei sedentari stessi, del loro inquinamento che causa innalzamenti anomali di temperatura...ora che facciamo? smantelliamo le città per ritornare nomadi? In effetti, chi ha subito disastri per il dissesto ecologico (alluvioni, terremoti, incendi etc.) sta vivendo tale paradosso -se non altro, almeno ci sarebbero più madri e neonati vivi che quelli morti da nefandezze ospedaliere.

giovedì 5 agosto 2010

Tony Nickilson, un sequestro della propria morte

http://www.the1phoenix.net/x-files/fatima.htm (versione non ufficiale ma mai smentita)

L'attuale governatore della Lombardia decide lui per i degenti alleandosi pavidamente con le potenti lobbies mediche dei primari, degli ospedali ,per lo smercio dei veleni fisico chimico farmacologici. Ora, da cattolico, non può più parare il colpo della bufala sperimentale con le staminali se non dietro la proposta della privatizzazione dell'acqua. Si viene così a srotolare, da rappresentanza cattolica, il tappetto per l'ingresso al Sa(n)t an(n)a; agli ospedali, raccordo di corruzione, abusi, soprusi, omicidi etc. Abbiamo già sottolineato, nei precedenti post, tali infami luoghi punto di partenza per ogni indagine che ha sgominato grandi giri di profitti illeciti e criminalità medica e politica. Nell'ultimo video la bambina sputa in faccia al medico. Lo vorrebbe fare anche T.Nickilson, perché lui benché più che maggiorenne non può decidere perché hanno deciso loro per lui, gli hanno sequestrato la morte, non per mano della moglie ma per quelle luride degli sciacalli medici ospedalieri: le mani sullla vita, sul corpo /e i suoi organi...sulla morte.

domenica 1 agosto 2010

Lager Ospedali Carceri: la Colata

Vedete nel video la situazione in cui versano tali infami luoghi e giudicate se questi sono paragonabili a carceri. Sono, invece, lager. Eppure l'intervistato non arriva a giudicarli nemmeno come carceri ma a una via di mezzo tra ospedali giudiziari e carceri. Certamente, anche negli ospedali e nelle carceri vi sono abusi, violenze, corruzioni, omicidi, induzioni al suicidio e altre nefandezze -e cronicizzano la patologia gli uni e l'indole delinquenziale gli altri- ma si tengono nascoste e non si ostentano come nei lager in questione. L'intervistato è, invece, da una parte garante della sanità e dall'altra medico che opera attivamente negli ospedali (non giudiziari) -pari ad un arbitro che fa parte di una delle due squadre che arbitra- e quindi deve risollevare gli ospedali da tutta la critica che li investe, sopratutto da oltre tre anni: se considero questi luoghi, che sono simili a lager, meno infami delle carceri, poi i luoghi simili a carceri, come gli ospedali, saranno svincolati da tale similitudine. L'operazione è facile, far vedere che si è fatto un blitz e indagini varie -come se tali "luoghi lager" (già ben conosciuti tali dalla loro realizzazione) potessero nascondere nel giro di poco tempo tutti i modi e i mezzi di tortura e contenzione- e giustificare la necessità di costruire altri luoghi, cioè gli ospedali, che lui, l'intervistato, personalmente non ritiene pari a carceri, con la garanzia di psichiatri e psicologi -perché nei luoghi lager psichiatrici che vuole far chiudere non ci sono psichiatri e almeno uno psicologo, omertoso?. Quindi, in effetti, si limita a trasferire dai lager a carceri ospedaliere -dove si continua a non fare sufficienti controlli- e cementificare senza chiedersi (lui dice vergognarsi) del perché la nostra società sforna una tale moltitudine di psichiatrizzati che, oltre tutto, non sono tutti criminali ma anche incensurati e incarcerati comunque dal Trattamento Sanitario Obbligatorio : la disoccupazione è divenuta una patologia - Pathos tuo pecunia mea. Oltre gli psichiatri anche i paramedici psicologi -omertosi- saranno contenti di svoltare la pagnotta in cambio di far scontare qualche scarica d'elettroshock in meno ai disgraziati e aumentare qualche voto in più ai partiti che li hanno "quantitativamente" chiamati in causa.

giovedì 22 luglio 2010

Bernadette Soubirous Eusapia Paladino Cesare Lombroso

Nel post precedente abbiamo citato Bernadette Soubirous, la giovane contadina analfabeta che fu perseguitata dai medici psichiatri e dalle autorità religiose per aver sostenuto ciò a cui credeva.
"I grandi medici sapienti, venuti proprio per vederla, parlano di lei con parolone enormi "catalessi, isterismo""ma lei senza paura quando la minacciano di prigione. Senza turbarsi davanti a coloro che la trattano da bugiarda o la chiamano "la Santina", e vogliono strapparle un lembo del fazzoletto, del vestito, o un ciuffo di capelli"..-tratto da http://www.sainte-bernadette-nevers.com/italien/index.htm
Bernadette era molto religiosa e altrettanto mansueta, proveniva da una situazione famigliare gravemente disagiata ed ora dovendo sopportare con umiltà la disgrazia dell'umiliazione di suddetti sciacalli cadde malata e morì in giovanissima età lasciando in eredità il successo della sua scoperta proprio ai suoi persecutori, che si avvalsero anche della risonanza a livello popolare dell'avvenuto loro stesso processo alla presunta "strega".
Ma, circa un ventennio dopo ci fu in Italia un'altra giovane contadina analfabeta che, non certo timorata ne altrettanto mansueta di vocazione, sembrò vendicare e rendere giustizia alla sua consimile per classe contadina povera: Eusapia Paladino. La Paladino ebbe l'accortezza di non rivolgersi né a medici né a religiosi ma a cogliere l'interesse di eminenti studiosi di diversa estrazione nel mondo della scienza. Ella fu fatta oggetto di una lunga serie di osservazioni finché un certo professor Chiaia non informò il noto psichiatra C.Lombroso. Lombroso messo a conoscenza dell'osservazione di suddetti eminenti studiosi e scienziati e disorientato dalle dichiarazioni dei prodigi eusapiani, che questi dichiaravano aver osservato, mise le mani avanti ancor prima di appurare il caso in questione e rispondendo: "..15 o 20 anni bastano per rendere ammirevole una scoperta , che era considerata una follia quando venne fatta...non siamo in grado forse di riconoscere che sbagliamo; e ponendoci come tanti pazzi contro la verità, DERIDIAMO COLORO CHE NON CONDIVIDONO LE NOSTRE OPINIONI".
Ma ciò non basta perché lo psichiatra viene incalzato sia da alcuni osservatori dei fenomeni della "strega" che dal suo spirito megalomane.."Se fossi io a smascherare o a risolvere il problema insoluto da così eminenti studiosi?". Fu così che raggiunse la Paladino. Da allora in poi si iniziò una sorta di persecuzione della paladino, la quale fu rigirata da una parte all'altra attraverso test di vario genere ed il sempre più numeroso intervento di studiosi. La Paladino riuscì a stento a parare tutte le trappole e le restrizioni delle loro tecniche e visioni scientifiche -induzioni ipnotiche incluse-. Essi pretendevano di studiare la complessità dei "fenomeni" della Paladino attraverso la concezione riduttiva meccanicista da laboratorio cercando di renderla proprio come fenomeno da baraccone o credendo veramente di fargli realizzare prodigi come da bacchetta magica.; in quanto si arrivò anche a far sì che la Paladino fosse anche spogliata quasi nuda per "osservare" meglio il "prodigio". Più si andava avanti, meno si capivano i fenomeni, più aumentava il senso di frustrazione degli eminenti studiosi, sopratutto dell'eccellenza medica di Lombroso e del suo collega Bianchi (direttore del manicomio di Sales), e più ci si ritorceva contro la Paladino. Intanto cominciarono le dispute tra i rappresentanti delle diverse discipline di studio che rivolgevano la colpe dell'insuccesso sugli altri: a che serve qui un astronomo? Lo psichiatra Bianchi faceva dispetti e, dall'altra il Lombroso giustificava la sua presenza e la sua dottrina cercando ovunque anche facendo esaminare il campo visivo e il fondo dell'occhio della "strega" per poi, intaccato il suo narcisismo specialistico -messo ko da una contadina analfabeta- esplodere ed esternare scagliando addosso a Eusapia quanto segue:
"...nessuno dei fatti accertati da osservazione diretta riveste una natura tale da far supporre , per spiegarli, un mondo diverso da quello riconosciuto dai neuropatologi...Eusapia è nevropatica; ricevette nell'infanzia un colpo al parietale sinistro da provocarle un foro profondo quanto la lunghezza di un dito ed in seguito fu soggetta ad epilessia, catalesia ed isteria che si manifestano sopratutto durante i fenomeni ed infine presenta una notevole riduzione del tatto" ..."Secondo me è del tutto ammissibile che in individui isterici e ipnotici l'eccitazione di alcuni centri, diventata molto forte per la paralisi di tutti gli altri, così da provocare allora anche una trasposizione e una trasmissione di forze fisiche, possa anche condure ad una trasformazione in forza luminosa o in forza motrice. Si comprende così come la forza, che chiamerò corticale o cerebrale, di un medium possa ad esempio sollevare un tavolo, tirare la barba a qualcuno, colpirlo, carezzarlo. "Durante la trasposizione dei sensi dovuta all'ipnotismo, quando ad esempio il naso e il mento vedono (fatto questo che ho osservato coi miei occhi), mentre tutti gli altri sensi sono momentaneamente paralizzati, il centro corticale della visione che ha sede nel cervello acquista un'energia tale da sostituirsi all'occhio..". -Dagli annali delle scienze fisiche, 1892; in Eusapia Paladino la Medium, di C.Flammarion, ed. messaggerie Pontremolesi, Mi, 1989.
E' chiaro che Lombroso tenta in estremo di rimettersi in gara rispetto agli altri di diversa estrazione di studio ma colui che ne sarebbe dovuto uscire con successo ridicolizzando la "strega", con quanto poi dichiarato, ne esce egli stesso ridicolizzato.
Comunque Lombroso ci ha messo in luce l'indole degli psichiatri, che meno capiscono e più sfornano opinioni in vesti di dogma attraverso il loro potere delle potenti lobbies medico ospedaliere, per mantenere cronica la necessità del Trattamento Sanitario Obligatorio. Se Eusapia Paladino non avesse avuto attorno le considerazioni degli scienziati e non avesse avuto tempra sarebbe stata o internata al manicomio o ridotta in malattia allo stesso modo di Bernadette. Un secolo prima sarebbe finita al rogo come strega.


mercoledì 14 luglio 2010

Rai Storia: confronto con l'intervista di Hospital-Crimes


Il presente post si riferisce ad un servizio di RAI-storia sulla vicenda di Delizia Cirolli. Si è tentato più volte di riportare il video da parte del suddetto servizio nel blog ma abbiamo trovato problemi, comunque è possibile vederlo sul seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=Y5v4Sx1uC5A, oppure nel presente blog nei video, sul lato alla vostra destra, dal titolo "Si salvi chi può".
Invece, l'immagine qui sopra è tratta da una foto del 1948 resa a noi disponibile di fotografarla dal cognato di una delle persone che vi compaiono. Si tratta di gente venuta a Lourdes per ottenere la guarigione assieme ai loro parenti e/o volontari accompagnatori.
HospitalCrimes: E' curioso vedere una foto conservarsi così bene dopo oltre sessantanni, sembra proprio un miracolo.
il Parente: E' stata conservata sempre nel cassetto in mezzo alle tovaglie. Nella foto vedete mia cognata accompagnata dalla madre.
HC: però vedo che ha un copricapo bianco e una specie di camice bianco, pensavo che fosse un operatore sanitario.
P.: Chiunque accompagnasse un parente e/o amica/o doveva indossare una specie di foulard bianco in testa e un camice leggero.
HC: Quale fu il risultato di questa scelta?
P.: Ritornò poi a casa e sembrava che fossero passati i disturbi, si sentiva bene, finché un giorno, a distanza di un mese circa, andando al cinema con la sorella, durante lo spettacolo accusò dei disturbi e ritornarono a casa.
Da allora in poi si aggravò e la portammo all'ospedale dove, qualche giorno dopo, cessò di vivere.
Ora, confrontando l'intervista del video di RAI-Storia con la nostra appaiono subito due corrispondenze: entrambe sembrano stare bene dopo la visita a Lourdes ma dopo qualche tempo di aggravano; alla prima, Cirolli, si viene ancora ad evitargli l'ospedale e ne esce guarita la mattina dopo; la seconda, della nostra intervista, viene fatta ospedalizzare e ne esce definitivamente dalla vita.
La famiglia Cirolli ha seguito i sentimenti della loro figlia che trovava, giustamente, gli ospedali aberranti.
Noi oggi conosciamo la storia della giovane Bernadette e di come fu perseguitata dai medici psichiatri e dalle autorità religiose. Figure che ancora oggi pretendono di gestire ciò che di incredibilmente avviene a chi fa una simile scelta di cura. Mentre, come confermato dal servizio di RAI-STORIA, i religiosi sono molto cauti nel parlare di miracolo riducendo centinaia di guarigioni spontanee da malattie incurabili ad un numero che non supera le dita di una mano, i professionisti medici, testimoni del loro stesso fallimento, ne monopolizzano comunque il contesto...non basta il fatto, l'evidenza, cartella clinica in mano, di una persona che non solo continua a vivere di gran lunga anche oltre il breve limite dell'attesa di vita prevista dagli stessi medici per un male così infausto ma che addirittura vi guarisca. E' ovvio che suddetti rappresentanti della cosiddetta "eccellenza medica" dovrebbero andare loro stessi a farsi benedire coll'acqua di Lourds ma per un consistente lavaggio di cervello.

giovedì 24 giugno 2010

Anna Sokolow coreografa la cui ribellione costò 13 elettroshock

L'inizio di questo decennio è costellato da interessanti iniziative culturali per il centenario di Anna Sokolow, e ad un decennio dalla sua scomparsa. La sua proposta, in ambito coreografico, si imprime sulla scena direttamente al pubblico, e se non già anticipare, contribuisce a quanto essa stava profilandosi in altri ambiti. Grazie al forte impegno e alla "istantanea" precisione dei suoi movimenti A.Sokolow riuscì a centrare il sentimento degli spettatori riempiendo l'atmosfera di vibrazioni emotive, ma riuscì anche a provocare il risentimento dell'America bigotta fino a fargli censurare alcuni dei suoi preziosi lavori riprodotti su pellicola. Oggi, per merito delle suddette iniziative è stato possibile rivedere i video storici inediti e censurati della valorosa Sokolow -commentati proprio dal celebre ballerino Jim May presso la Discoteca di Stato; Lunedì 28 giugno si esibirà al Teatro Sala Uno di Roma in una serata completamente dedicata al centenario della prestigiosa coreografa.
Per quanto concerne il presente Blog resta da sottolineare il tormentato percorso di chi risalendo la china sciolga i lacci stretti dei tabù per liberare l'espressività, sopratutto artistica, e di lì imbattersi in censure e repressioni più o meno sottili che obbligano a deviare verso "giochi del terzo tipo", giochi pericolosi anteposti "ai giochi proibiti" che aprono le porte dell'ospedale, manicomio, per chiuderle poi a chiave per controllare e punire i cervelli creativi e ribelli. Alla Sokolow si aprì lo psichiatrico con il "battesimo" delle 13 scariche elettroshock; parimenti, per W.Reich -di cui abbiamo scritto diversi post fa-, lo psicanalista antipsichiatra, ribelle allo stesso tabù in cui s'imbatté la Sokolow, si aprirono le porte del carcere dove -rifiutando l'avvocato perché nulla aveva da giustificare e difendere di ciò che è dato spontaneo, dalla natura- pose fine alla sua vita.

sabato 19 giugno 2010

Suor Domenica A Paradiso: una Santa delle vittime della malasanità e delle nefandezze ospedaliere


Le strutture ospedaliere si rivelarono subito essere macchine aberranti convertite completamente in sanitarie in una situazione altrettanto aberrante della pestilenza confermando non solo la loro inutilità per debellare tale epidemia ma nell'esserne esse stesse focolaio assieme anche ad altre infezioni. Ed ancor più, di queste infami istituzioni ne furono anche vittime chi le aveva volute, i religiosi stessi. Tra gli esempi più significativi avevamo scelto, qualche post fa, quello dei frati del convento di S.Anna (a Prato) che, con a capo il Priore Lattanzio Vai, non vollero andarsene lasciando il convento convertirsi in lazzaretto, se non dopo una dura battaglia con la Sanità di Firenze.
Altra faccenda, invece, fu per Suor Domenica A Paradiso che, nel 1534, pur adoperandosi alla cura degli appestati, non conoscendo le tecniche di soppressione-omicidi ospedalieri (oggi specialmente applicate agli anziani), si affidava, ciecamente, alle cure mediche ospedaliere una volta contagiatasi della peste. Per lei furono somministrati degli sciroppi dai medici dove in uno vi era il veleno di Cantarelle: "che gli provocò vomito, flusso, enfiagione, panno alli occhi, si che, cascando, poco mancò che morisse". "I medici cercano di "aiutarla", aggravando tuttavia il danno, tanto da farla ricadere tre volte nei medesimi accidenti". Viene scritto che la credenza che i medici avvelenassero i malati trovi conferma proprio contro un medico ospedaliero, Leandro Ciminelli, dell'ospedale fiorentino di Bonifazio. Il medico era anche indiziato di essere untore. Vi furono non pochi problemi a far valere la condanna definitiva perché, essendo gli ospedali da sempre poco trasparenti ne occultavano le prove. Infatti, quanto riportato su Suor Domenica è merito della Priora del suo istituto "della Crocetta" quale Angelica del Macchia, che potè stare liberamente, a tempo pieno, vicino alla Suora malata accorgendosi così delle nefandezze sull'ammalata da parte dei medici.

Suor Domenica fu proclamata santa per essere scampata alla peste e a quattro tentativi di omicidio medico-ospedaliero.


mercoledì 26 maggio 2010

Piazza Italia, la medicina legale, la passatella romana

Chi meglio di "Piazza Italia" del programma RAI TV-2 "Gli affari vostri" condotto da Magalli poteva trattare meglio chi stima l'organismo pari a elettrodomestici? Con l'intervista del video qui riportato il suddetto programma rimonta in qualità rispetto alle altre che trattano sulle nefandezze ospedaliere: la vittima (un vero e proprio primato in chi subisce tali nefandezze) viene lasciata spiegare per filo e per segno ogni esperienza del suo incubo tra ambulatori, laboratori clinici e ospedali fino all'amputazione del suo seno sano, quando anche quello mal diagnosticato non ne aveva bisogno. Ma il massimo è alla fine quando si fa intervenire l'avvocato dell'assicurazione di controparte che ha dichiarato l'impossibilità di stimare il danno morale e psicosomatico.
Già, perché quello fisico, dell'organismo, sì? Probabilmente non conoscono l'impasse nel determinare un punto di riferimento oggettivo di centralità dell'organismo, in quanto complesso, da cui partire per stabilire il percorso di un danno (la patologia); dall'altra non si può nemmeno stabilire il percorso patologico o di disabilità, oltretutto dove ed alla fine, verrà ad interessare le parti che FISIOLOGICAMENTE non possono essere separate dal tutto il complesso del sistema neuro-scheletrico-motorio -quindi recidive a lungo termine di generalizzazione dei fenomeni, in particolar modo distrofici. La fisiologia è nata verso inizio del secolo scorso e si poneva un tale compito ma non ha fatto altro che verificare la suddetta impasse.
Gli esempi non mancano e ne riportiamo anche noi un caso classico: Una ragazza di 29 anni investita (1992) sulle strisce da un'auto viene ricoverata in prognosi riservata per diversi giorni con oltre mezza dozzina di costole rotte assieme all'acetabolo. Viene risarcita, da valutazione dei medici legali, di 50 milioni di lire. Dopo nemmeno dieci anni dall'incidente la malcapitata, nonostante fisioterapie e nuoto, si ritrova a camminare col bastone e col mezzo polmone -corrispondente alle costole risaldatesi ed in parte ricostruite in metallo- atrofizzatosi.
La medicina legale valuta punteggi grosso modo come si decideva da ubriachi nelle passatelle romane. Forse quest'ultima è anche più "corretta" perchè nemmeno un ubriaco può concepire una fisiologia-patologica.

domenica 25 aprile 2010

Michele Emmer: La matematica del dubbio e la gabbia meccanica 3-La bara vuota, il Trionfo della Morte



















Il periodo più cruento è verso la fine, quando si rivela l'insuccesso dell'intervento medico-ospedaliero. Il reo di non essere uscito fuori dal male viene scotomizzato (non visto, riconosciuto) perché imbarazza l'eccellenza medica: la signora Emmer viene relegata in una barella del Pronto Soccorso e senza vicinanza di parenti e amici. Nemmeno Emmer può entrare al pronto Soccorso e per la prima volta reagisce direttamente all'infermiere, che cerca di cacciarlo via; anche questa volta Emmer riesce a spuntarla, anche se dal basso, come cittadino attivo, ma dovrà ricordarsi di non uscire più dal Pronto Soccorso, nemmeno per andare a mangiare o riposarsi, perché come poi sperimenterà dovrà attendere fino all'orario di visite per potervi rientrare. E. non si rassegna allo squallido "quadretto" della fine dell'esistenza in quelle condizioni e pretende un letto decente, ma questa volta non è come nel caso della richiesta dei vetrini dell'analisi clinica e dovrà riferirsi, genuflettersi, ad un rappresentante della corporazione medica che faccia da medium per la suddetta richiesta, insomma una sorta di padrino. Di solito i medici non ospedalieri non interferiscono con le procedure ospedaliere perché hanno paura, il potere medico corporativistico ospedaliero è ancora più potente di tutti gli altri ordini medici. Comunque, si trattava, più che altro, di un atto di carità e il medico di famiglia di E. non trovò difficoltà a chiedere e a far trasferire la moglie in una camera dello stesso ospedale. E., tra l'altro deve continuare a parare i messaggi di morte che arrivano alla moglie da tutte le parti; questo è uno dei maggiori stress; che cosa pensereste se qualcuno vi dicesse che fra qualche ora o all'indomani vi trovereste chiusi in bara al cimitero? La signora Emmer si accorge che non gli è stata somministrata la sandostatina -perché non si possono spendere 250.000 £ (al milligrammo, per la durata di un giorno e mezzo) per una degente considerata ormai morta. Hanno inventato anche questo tipo di morte-, così E. chiede insistentemente che gli venga somministrato un placebo che sia creduto il farmaco. La signora E. continua a conversare lucidamente ma...dice di vedere un'ombra, che invece non appare a tutti gli altri. Più tardi l'ombra si stacca dal muro e diviene un "uomo nero", ancora non visibile se non a lei: è forse quell'uomo del quale molti degli anziani ricoverati seriamente in ospedale hanno paura di vederselo apparire davanti? E. intuisce e riesce a fermare il prete ed evitare l'estrema unzione dopo non poche insistenze e, comunque, senza convincerlo. E' la fine...no! Il calvario continua anche dopo la morte della congiunta. E. vuole che la messa funebre avvenga nella stessa chiesa ospedaliera -è forse questo un colpo di coda dell'illustre matematico a tutte le nefandezze subite?- ma viene bloccato dal prete che, giustamente, gli nega l'accesso per il precedente rifiuto al sacramento finale (senza unzione non può entrare, in Chiesa). Così E., ormai esperto delle regole ospedaliere, dovrà nuovamente genuflettersi ad un rappresentante ospedaliero e religioso che gli faccia da medium per una cappella ospedaliera, il ché corrisponde alla caposala suora che ricorderà al prete che è Dio che decide. Il prete è costretto ad aprire le porte della Chiesa mentre rifletterà su quel momento in cui indossa il camice bianco, che sovrasta quello talare. In Chiesa E. troverà dei medici e alcune infermiere e scorgerà che qualcuno lacrima: lacrima su una bara praticamente vuota, un corpo svuotato; piangono per una vuota medicina...e anche da questa bara, come tutte le altre contenenti corpi vuoti delle malattie incurabili ne esce qualcosa che serpeggia "S" e un simil-tridente "E"......"SE". SE fosse stata la cura Di Bella, SE fosse stato il siero di Bonifacio, SE fosse stata l'Ayurveda, SE fosse stata l'acqua di Lourdes, SE fosse stato il rimedio di Gallo, SE etc..etc.. Un SE non dissimile da quello di chi gli si è affidato e, viceversa, riferito, questa volta, alla medicina della sandostatina (octreotide) -250.000 £ -al milligrammo, nel 2000-, alla chemioterapia, e alla progressiva asportazione chirurgica.
E...SE, invece gli untori delle moderne epidemie?!! La loro industria è la zootecnia: Mucca Pazza, Aviaria, Febbre Suina, S.A.R.S., HIV, etc.. e tutte le sostanze cancerogene negli alimenti, nell'aria, nell'acqua e bevande, nella terra, nell'etere e nella propagazione delle microonde e nanoparticelle degli inceneritori... Allora?? NO, NESSUNO..E' STATO NESSUNO...$$$$$$$$ILENTIUM.

sabato 17 aprile 2010

Michele Emmer: La matematica del dubbio e la gabbia meccanica 2-La Guerra

Nel post precedente, omonimo al presente, si è sottolineata la natura pacifica di Emmer, che non aveva alcuna intenzione di entrare in conflitto con l'operato ospedaliero, anzi egli inizia con fiducia. Poi, via via, l'accumulo delle nefandezze ospedaliere si fa sentire fino a sbilanciare anche un così suddetto rapporto di fiducia. Emmer è tra due fuochi: l'ospedale e la burocrazia che subisce un impiegato (la moglie di E.) che si ammala incurabilmente. Per entrambi la moglie è già morta, anche il ministero del lavoro, facendo eco al verdetto dell'ospedale, non deve rompere le scatole, quindi non viene riconosciuta l'assenza per cure mediche e deve essere liquidata dall'ufficio accontentandosi del sussidio di invalidità. Ma, quello che smosse maggiormente E. fu quando -dopo l'errore iatrogeno che costò un'inutile operazione alla moglie- gli negarono di dargli i vetrini usati per l'esame istologico. Già, la stessa richiesta che, nel post dedicato alla M.G.Cristofanetti-Boldrini, vedemmo negarsi violando la Costituzione Italiana, che riporta: "L'uomo è padrone di tutto ciò che appartiene e appartenne al suo corpo". Vedremo che ciò che non ottenne (i vetrini da test istologico) la Cristofanetti-Boldrini da cittadina attiva riuscì a ottenerlo Emmer. E. conosceva la Costituzione Italiana e si sentì, giustamente in diritto di intervenire! Da cittadino attivo entrò nel suo ruolo di dirigente ministeriale, salì in cattedra e, da eccellente matematico, calcolò e centrò in pieno il muro anti-trasparenza ospedaliero, facendogli un buco così. Il braccio tentacolare della piovra dovette, di contraccolpo, cedere e schizzare i vetrini verso l'equipe bio fisico-matematica dell'Università. Ma, attenzione! In questo conflitto, tra ministeri, attualmente vinto dalla Costituzione, per E. si cela un altro tentacolo, quello che potenzialmente gli trattiene la moglie. Infatti, la Signora Emmer è in un certo senso in "semilibertà" e dovrà ripresentarsi in ospedale, chiaramente seguita dal marito che, entrando in quel luogo, dovrà spogliarsi della divisa di alto dirigente per indossare quella a "pseudo-pigiama" di cittadino attivo. Non rimane quindi che attendere il ritorno.
Così fu. La signora E., che cercava sempre di rinviare gli appuntamenti-supplizio con l'ospedale, arrivò ad essere svuotata, oltre che dello stipendio, anche di veri e propri organi interni: non c'era più niente da togliere senza ledere organi vitali (cioè, eutanasia). Insomma, per l'ospedale E. si doveva sentire vedovo nonostante avesse la moglie lì davanti conversare lucidamente. E' proprio qui inizia il clou delle sue battaglie dal basso, da cittadino attivo nelle fauci della macchina della gabbia. CONTINUA...

venerdì 9 aprile 2010

ILMESSAGGERO, Il Megalomane, Ospedali all'Ingrosso


Mentre i medici legali delegati dell'omicidio Cucchi , Arborello e Marino, dibattono tesi opposte sulle cause della morte, precisamente: il primo avanza l'ipotesi che Cucchi è morto per mancanza di cure specificatamente mediche (non sarebbe sopravvissuto senza); il secondo sostiene che la vittima, malridotto, non ha comunque ricevuto assistenza fin dai suoi bisogni primari, il ché ha fatto degenare mortalmente per disitratazione. -Entrambi confermano la necessità di potenzsiare le infami strutture ospedaliere nei controlli, 24 ore su 24, e videocamere-. Dall'altra, sempre a Roma, si stava compiendo un altro omicidio ospedaliero: due neonati gemelli stavano rimanendo orfani tra la clinica privata "Villa Pia" e il "S.Camillo". "La colpa è stata quella di aver scelto una clinica con nascite annuali minori di mille". Quest'ultima osservazione è del primario del S.Camillo -dove la madre dei due neonati, giunta grave, è morta- e che il Messaggero ha posto in prima pagina della Cronaca di Roma.
Tutto ciò conferma quanto da noi osservato nei post precedenti, cioè il sostenere le grandi, magari moderne, strutture ospedaliere già dotate di scudo antitrasparenza.... Guarda caso, mentre eravamo intenti a scrivere il post precedente al presente ricevevamo da posta elettronica una segnalazione di un nostro lettore del blog che ci riferiva di aver saputo che un suo conoscente, professore a matematica dell'Univ. la Sapienza, aveva perso la sorella -età, sui 60 anni- da pochi mesi e ci ha raccontato la vicenda sul suo ricovero. Ad Agosto 2009 sua sorella accusa disturbi respiratori dovuti ad un allergia. Si preferisce accompagnarla in ospedale, il Forlanini. Da qui, dopo un certo periodo, viene trasferita propio al S.CAMILLO e dopo diversi giorni di degenza viene di nuovo trasferita , questa volta al S.GIOVANNI. Al S.Giovanni muore perchè nel frattempo si era mortalmente aggravata per complicazioni di un'infezione contratta in ospedale: Batterio denominato "ACINETO. Consiste di batteri a grappolo. Potrebbe darsi che nel gioco di trasferimenti dalle tre grandi strutture ospedalere risulti non chiaro dove abbia contratto la mortale infezione ospedaliera. Il nostro lettore ci ha anche riferito che chiese al professore se fosse a conoscenza di questo ma si sentì rispondere che gli fu impedito di stare accanto alla sorella, sopratutto quando si era mortalmente aggravata. E, ancora, gli chiese se aveva intenzione di fare un esposto, ma,,,erano passati solo poco più di 3 mesi, il forte trauma della perdita improvvisa di una sorella con cui conviveva da sempre era ancora paralizzante, e quasi scoppiando in lacrime rispose: "Tanto mia sorella non me la restituiranno mai più...". Se quanto riferito fosse esatto si confermerebbe ulteriormente la schifezza di grandi strutture ospedaliere che, oltre tutto, sono più dificili da controllare, e possono accadere senza sanzione alcuna simili nefandezze.

sabato 3 aprile 2010

Michele Emmer: La matematica del dubbio e la gabbia meccanica -1

Tra i libri e documenti di vario genere, testimonianze del travaglio in cui si imbatte il malcapitato che fa ingresso nelle infami strutture ospedaliere, oltre a quelli che abbiamo discusso due post fa, vi è quello dell'emerito professore di matematica M.Emmer. Egli lascia testimonianza del suo "calvario" ospedaliero attraverso un interessante testo, ben redatto in complessità: "Lo specchio della felicità", Ponte alle Grazie, 2000. Il suo dramma può rappresentarsi come quegli incubi dove, rimanendo in dormiveglia, si ha la sensazione di svegliarsi e di uscirne ma poi ti rendi conto che continua imprigionandoti di nuovo. All'inizio le sue critiche sono assenti o comunque sommesse, ciò dovuto alla precedente angosciante esperienza nel ritrovarsi di fronte il proprio figlio colpito da una malattia che lascia poche speranze, per poi vederlo ritornare ad una vita regolare e magari essere riconoscenti nell'ambito medico in cui è stato trattato: in questo caso la medicina ufficiale. Tant'è che in seguito il figlio sceglierà iscriversialla facoltà di medicina. Ma, non molto tempo dopo, quando si ripresenterà l'incubo investendo la moglie, Emmer avrò da rendere conto che quel riconoscimento non è dissimile da chi lo lo rivolse, cartelle cliniche con attesa di vita anche di una settimana, all'acqua di Lourdes, al siero Bonifacio, al rimedio Gallo, al metodo Di Bella, ai santoni ayurvedici, a streghe, maghi, guaritori etc.: se il destino è beffardo tale sarà il decorso che ti segnerà. Segue che più chiaro gli apparirà il ricordo di quel comportamento apparentemente bizzarro del suo suocero: primario anatomo-patologo nonché psichiatra, che si era lasciato morire inveendo contro i colleghi e rifiutando le cure proprio nell'ospedale dove era stato primario. Inizia il suo terribile percorso che egli, però, cerca di affrontare con lucidità, considerando, per questo, i suggerimenti dell'associazione contro la malattia incurabile che lo aveva coinvolto: un male incurabile fa attaccare contro i medici ma nessuno ha provocato il tuo male e nessuno poteva prevenire. Già, "NESSUNO". Chi è stato? Nessuno. Con ciò non potevano che meglio avviare a quell'odissea che coinvolge il malcapitato nelle infami strutture ospedaliere. ...Nessuno ha provocato il male: le sofisticazioni alimentari , dagli omogeneizzati "super-ormonizzati", alle mozzarelle con diossina, fino, addirittura, alle recenti creme con peperoncino cancerogeno. Così anche le cosiddette nanoparticelle scoperte cancerogene da coloro che, tra l'altro, non godevano di finanziamenti, e che si sono poi visti togliere via gli strumenti di ricerca proprio dalle associazioni contro i tumori, quelle che avrebbero dovuto sostenerli. Ma, E. prosegue il suo calvario scivolando più volte sulle speranze, sulle promesse delle nuove terapie che si stanno sperimentando, sopratutto genetiche, e, dall'altra, urtando contro le continue sentenze dei medici che ripetevano che la moglie doveva morire, che il male non l'avrebbe lasciata nemmeno quando si sarebbe sentita bene. Da quest'ultima sparata E. riconosce le parole delle lingue biforcute far più male del silenzio; essi, oltre tutto, dicono ma nulla scrivono. E' il loro mondo dell'incertezza di una dottrina meramente statistica, non scientifica: la moglie doveva morire e non si poteva più rompere le scatole. E. scrive più incisivo, chiaro, denuncia l'errore di interpretazione delle lastre che provocò un'inutile operazione chirurgica alla moglie! E nel libro va man mano trasparire un'interesse verso l'assistenza ma nella disapprovazione per l'operato medico. Egli ammette comunque che l'assistenza ha costi vertiginosi e le cliniche modello sono utopiche, come la Sloan Kettering, famosa clinica-vampiro accessibile per i pochi grandi facoltosi. ....Continua

venerdì 19 marzo 2010

Il Corriere della Sera, il Calamaro, la Mozzarella: lo schiaffo e la carezza

Si è arrivati praticamente a commissariare anche le mozzarelle. Infatti, qualche settimana fa, i media riportavano che neanche il garante sanitario non ha potuto garantire la diffusione di mozzarelle di bufale "arricchite" (diossine e altre schifezze). Due settimane fa alcune attrici di teatro mi riferivano che si erano rotte chi la gamba e chi la caviglia ed erano state ingessate con gambale senza tacco e così obbligate all'assunzione di eparina, dai dieci giorni fino a sessanta. Vi ricordate quanto scritto nel post di due anni fa sull'eparina? Bisognava smaltire subito l'eparina perché non c'era modo di distinguere quella alterata (che stava causando danni da tossicità) da quella normale e non si poteva quindi buttare il tutto con perdite di miliardi di euro (vedi Panorama del 2008 citato nel nostro post sull'eparina). Le potenti corporazioni medico ospedaliere sono come dei tentacoli della piovra gigante che emergendo dall'acqua sembrano separati l'uno dall'altro dalla piovra stessa che, con un tentacolo ti strangola e con l'altro ti accarezza: i medici ospedalieri prima ti danneggiano da una parte e poi, dall'altra, ti si prendono anche la gloria. Infatti, nel caso di Cucchi, così come quello del Crisafulli (la vita contro l'errore medico ospedaliero) e quello di Englaro (porre fine di fronte all'evidenza fallimentare medico-ospedaliera), chi ha veramente lottato e vinto sono stati i parenti, nonostante le indifferenze e gli ostacoli di chi li avrebbe dovuti sostenere. Di fronte alla tenacia, determinatezza e coraggio di Ilaria Cucchi la medicina ospedaliera stava sempre più ad essere diffamata e non c'era alternativa nell'ammettere l'evidenza e così non si poteva non delegare il ruolo ad un medico ospedaliero rappresentante dei colleghi diffamati per ripristinare la "fiducia" dell'infame corporazione ospedaliera attraverso l'eroe, il buono. Nella foto del quotidiano nel titolo di questo post si riportano ad hoc le foto per rendere d'effetto questa situazione. I quotidiani stavano riuscendo a sensibilizzare per potenziare il controllo e il commissariamento nelle infami strutture ospedaliere e si sono attualmente ritrovati loro stessi ad essere commissariati. A Ilaria Cucchi si è detto che ora può denunciare i responsabili della morte del fratello. Certamente, ma noi preferiremmo che si pretendesse potenziare i controlli e ritornare a far scrivere sui giornali in prima pagina e liberamente tutte le nefandezze e omicidi ospedalieri. Oggi tutti i partiti parlano di trasparenza nella sanità ma la intendono al livello di assunzioni e di carriera affinché venga garantita la competenza...certamente, quella di non farsi beccare quando si danneggia e uccide un disgraziato degente. Non c'è partito o candidato che non si sia fatto "battezzare" dalla potente corporazione medico ospedaliera per raccattare qualche voto in più; li riconoscerete quando vedrete sputato lì in mezzo ai programmi il pacchetto sanità con la raccomandazione di aumentargli i fondi, potenziarla -come i calci nel sedere ai degenti....Quello che bisogna potenziare sono i diritti e la dignità dei malati perché è l'unico modo per correggere la sanità: controlli 24 ore su 24.
Senza il controllo interno della videocamera non avremmo mai saputo di quanto accaduto e riportato qui in video, dal titolo "lasciata morire in ospedale":

giovedì 4 marzo 2010

Ilaria Cucchi, Maria Giuditta Cristofanetti Boldrini (Dafne), Mario Dumini (Eremita Laico)


Sono tre personaggi d'attualità la cui determinatezza, coraggio e tenacia ha fatto sì da far emergere dal basso per quanto fosse possibile la verità sulle nefandezze delle istituzioni ospedaliere e carcerarie. Dalla sua indagine, pionieristica degli anni settanta, Dafne realizzò il primo libro su quello che oggi viene chiamata malasanità vissuta da chi l'ha subita nel vedersi abusi, omissioni, violenze, bugie e altre nefandezze sul marito e poi sul fratello, degenti in ospedale, e nel contempo essere presa a calci in culo dal personale paramedico nel tentativo di stargli vicino e di contestare gli abusi. Il suddetto libro, dal titolo "La morte al Policlinico Gemelli", è un prezioso documento di base del cittadino attivo che ruppe il primo mattone del muro anti trasparenza ospedaliero. Un altro documento interessante è il libro-dispensa del Dumini, detto l'Eremita laico, dal titolo "Il MANUALE, per le interdizioni". In questo Manuale l'eremita scrive di come fece evadere un suo conoscente, raggirato e fatto passare per pazzo fino all'internamento psichiatrico da TSO; e di come poi riuscì a dimostrare l'abuso, nonostante tutti gli intrighi giudiziari a suo danno, una decina di giorni dopo, in un'intervista a RAI-3 (visibile su youtube alla voce "eremita salva persona colpita da malasanità" -presente anche in questo blog nei filmati posti a fianco dei post). Infine, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, che è riuscita a smuovere stampa e televisione sull'omicidio ospedaliero-carcerario del fratello tanto che oggi, almeno in Italia, chiunque ne è a conoscenza. Suggeriamo a Ilaria di scrivere, non appena possibile, un libro anche se stampa e televisione, al contrario dei medici legali, ne siano stati esaurienti su tutto quello che è finora stato possibile sapere. Le storie di tre cittadini attivi, che sono riusciti a far rivoltare , anche se per poco, lo sguardo dall'alto verso il basso delle istituzioni panottiche a quello dal basso verso l'alto della democrazia.

giovedì 18 febbraio 2010

Giornalista BBC condannato per aver aiutato a far trapassare un suo collega con male incurabile


Si parla di democrazia ma, oltre all'invenzione delle malattie, il potente corporativismo medico ospedaliero si è inventato le morti (apparente, clinica, cerebrale etc.). Anche la morte NON ti appartiene è monopolio degli sciacalli della suddetta potente corporazione. Se tu, fossero anche mille sofferenze, desideri scegliere che a farti trapassare sia un tuo amico, parente, partner etc. (purché disposti) non puoi comunque realizzarlo, devi passare per le mani merdose degli sciacalli, i medici; così io non posso essere favorevole all'eutanasia. I pacchetti, quale quello di sanità che sia, sono sempre impostati dalle categorie che vi ci speculano sopra e mai da chi li subisce compresi i politici "bisturati" che, di fronte alle nefandezze medico ospedaliere, sono umiliati nel sentirsi impotenti o nell'essere poi costretti a dichiarare "ma...io proprio non sapevo".  I pacchetti sono paralleli al percorso nell'individualità e nell'impenetrabilità delle istituzioni ospedaliere (o carcerarie); sono globuli o supposte intesi come sistemi inizialmente chiusi volti poi a svilupparsi autonomamente fuori della portata o del controllo dello Stato e del cittadino. 

venerdì 12 febbraio 2010

La Repubblica (quotidiano), Il Padrino. La Schedatura Sanitaria



Solo due post fa avevamo riportato i giornali che recentemente minimizzavano o tacevano sugli omicidi dei medici ospedalieri sui pazienti ora dobbiamo ricrederci sui giornali che li riportavano in prima pagina. Per muovere serie critiche alla corporazione medica con tutte le sue nefandezze a danno dei malati occorre la "protezione" di un "garante-padrino" che operi in attivo in tali infami luoghi e ieri si è dovuto pagare uno scotto, la Repubblica riportava in prima pagina la legge che obbliga a porre sulla carta d'identità l'assenso, o non, sull'espianto dei propri organi sostenendola. Non poteva fare altrimenti, considerando che il suddetto suo garante-padrino chirurgo è anche autore di un recente libro a sostegno della predazione d'organi. Allora, a chi si deve rivolgere tutta la gran massa di vittime dirette ed indirette da danni iatrogeni ospedalieri che hanno preferito si divulgassero simili nefandezze ospedaliere piuttosto che essere risarcite e tacere? Gli sciacalli, oltre che a inventarsi le malattie e a modificare i livelli di normalità nelle analisi cliniche, abbassando la soglia che rientra nel "sano", hanno anche inventato le morti (clinica, apparente, cerebrale e così via) e proprio come gli fa più comodo. La Carta d'Identita' non è più a scopo identificativo ma anche una sorta di schedatura medico-poliziesca pari o anche peggio del passaporto sanitario di poco più di un secolo fa in tempo di epidemia. Ci si era illusi quando hanno tolto la Tessera Sanitaria (TS), ora sappiamo il perché: la Carta d'Identità (CI) la sostitusce in pieno e questa, al contrario della prima (TS), è strettamente obbligatoria. Alla legge del consenso o non all'espianto sulla CI seguirà l'apposizione di altri codici quali del sangue e, perchè no, del DNA giustificata per eventuali trapianti genici etc. -sopratutto per la nostra posizione e predisposizione alle malattie, anche mentali !, e valutazioni varie. Si provi solo ad immaginare le conseguenze di chi appone un "No" sulla sua CI, vale a dire è meglio stare alla larga da qualsiasi servizio sanitario e sopratutto ospedali; è una persona che viene automaticamente biasimata, egoista e anti-progressista di chi si adopera verso i disgraziati. Invece, no. Se dovesse avvenire l'infame schedatura sanitario-poliziesca noi ci riserveremo il "No" sopratutto a ciò che fa comodo a coloro che nascondono le loro nefandezze e che rifiutano la trasparenza.

Riportiamo a tal proposito quanto scritto in un intervento di un nostro lettore al blog di Grillo:
""La Repubblica" ha dato pienamente voce ai medici approvando il delegare il giudizio e l'intervento su tali nefandezze al potere medico stesso; personaggio di spicco il senatore PD I.Marino il quale chiede un'Autorità(..?) di vigilanza, un Istituto che effetti controlli e verifiche di qualità di prestazioni e cure offerte. Certo, e magari gli mettiamo a capo un medico, il ché avrebbe funzione di capo dei capi di un'istituzione dentro un'istituzione stessa che ha ha già le stesse funzioni gestite dai medici stessi. A che potrebbe servire se non a immunizzare gli ospedali e i medici dai tribunali filtrando e restringendo ancor più la trasparenza. A far eco a Marino è il medico ospedaliero pentito P.Cornaglia-Ferraris che abbandonando il pigiama di cui fu costretto come un comune disgraziato degente è ritornato in camice bianco e a difendere la categoria e pretende di non denunciare i medici ma vedere cosa si è sbagliato quando si rovina o uccide un degente in ospedale. Così il suddetto medico pentito ritratta quanto scritto nel suo libro "Camici e pigiami" dove denunciava la completa assoluzione all'equipe medica colpevole di aver fatto morire una donna assieme al neonato in una clinica ostetrica (nel libro non si fanno nomi ne di cliniche ne di medici).Per cui Corvaglia-Ferraris potenzia il ruolo di cavie dei degenti. Qualche settimana fa la RAI intervistò L.Ferrozzi che spiegava i vari tipi e ordini di mafia assieme alle loro funzioni, da quella più direttamente criminale, la faida, a quella tipicament politica. Ma noi vediamo che tra i molti tipi di associazioni a delinquere vi è il denominatore comune di rifiutare la trasparenza, il che rende gli ospedali (e carceri) e chi vi lavora dentro non dissimili dalle suddette organizzazioni delinquenziali. Chi aderisce a questi gruppi -consapevole o meno di danneggiare- non ce l'ha scritto in fronte ma traspare da quello che dichiara o rifiuta. Delegare la gestione della soluzione alla malasanità ai medici stessi e come delegare i mafiosi a giudicare altri mafiosi che si sono fatti catturare: entrambi devono difendere e salvare la categoria e non certamente le vittime. Il giudizio rimane interno alla categoria e si verrà a giudicare chi si è fatto scoprire di mancanza di professionalità. Gli ospedali moderni nascono già forniti di scudo anti-trasparenza che immunizza la professionalità medica da attacchi esterni per tutte le loro nefandezze, mentre per tutti gli altri ospedali occorre risolvere alla meglio e un medico delegato a ciò proporrà di tutto, anche progetti stravaganti per evitare la completa trasparenza disastrosa per le infami strutture ospedaliere e il potere merdoso medico ospedaliero. "