venerdì 9 aprile 2010

ILMESSAGGERO, Il Megalomane, Ospedali all'Ingrosso


Mentre i medici legali delegati dell'omicidio Cucchi , Arborello e Marino, dibattono tesi opposte sulle cause della morte, precisamente: il primo avanza l'ipotesi che Cucchi è morto per mancanza di cure specificatamente mediche (non sarebbe sopravvissuto senza); il secondo sostiene che la vittima, malridotto, non ha comunque ricevuto assistenza fin dai suoi bisogni primari, il ché ha fatto degenare mortalmente per disitratazione. -Entrambi confermano la necessità di potenzsiare le infami strutture ospedaliere nei controlli, 24 ore su 24, e videocamere-. Dall'altra, sempre a Roma, si stava compiendo un altro omicidio ospedaliero: due neonati gemelli stavano rimanendo orfani tra la clinica privata "Villa Pia" e il "S.Camillo". "La colpa è stata quella di aver scelto una clinica con nascite annuali minori di mille". Quest'ultima osservazione è del primario del S.Camillo -dove la madre dei due neonati, giunta grave, è morta- e che il Messaggero ha posto in prima pagina della Cronaca di Roma.
Tutto ciò conferma quanto da noi osservato nei post precedenti, cioè il sostenere le grandi, magari moderne, strutture ospedaliere già dotate di scudo antitrasparenza.... Guarda caso, mentre eravamo intenti a scrivere il post precedente al presente ricevevamo da posta elettronica una segnalazione di un nostro lettore del blog che ci riferiva di aver saputo che un suo conoscente, professore a matematica dell'Univ. la Sapienza, aveva perso la sorella -età, sui 60 anni- da pochi mesi e ci ha raccontato la vicenda sul suo ricovero. Ad Agosto 2009 sua sorella accusa disturbi respiratori dovuti ad un allergia. Si preferisce accompagnarla in ospedale, il Forlanini. Da qui, dopo un certo periodo, viene trasferita propio al S.CAMILLO e dopo diversi giorni di degenza viene di nuovo trasferita , questa volta al S.GIOVANNI. Al S.Giovanni muore perchè nel frattempo si era mortalmente aggravata per complicazioni di un'infezione contratta in ospedale: Batterio denominato "ACINETO. Consiste di batteri a grappolo. Potrebbe darsi che nel gioco di trasferimenti dalle tre grandi strutture ospedalere risulti non chiaro dove abbia contratto la mortale infezione ospedaliera. Il nostro lettore ci ha anche riferito che chiese al professore se fosse a conoscenza di questo ma si sentì rispondere che gli fu impedito di stare accanto alla sorella, sopratutto quando si era mortalmente aggravata. E, ancora, gli chiese se aveva intenzione di fare un esposto, ma,,,erano passati solo poco più di 3 mesi, il forte trauma della perdita improvvisa di una sorella con cui conviveva da sempre era ancora paralizzante, e quasi scoppiando in lacrime rispose: "Tanto mia sorella non me la restituiranno mai più...". Se quanto riferito fosse esatto si confermerebbe ulteriormente la schifezza di grandi strutture ospedaliere che, oltre tutto, sono più dificili da controllare, e possono accadere senza sanzione alcuna simili nefandezze.