lunedì 30 aprile 2012

Montichiari: Liberano i cuccioli dall'inutile tortura vivisettoria e vengono a loro volta incarcerati a Brescia.



   
    Le immagini sono esaurienti per un gesto altruista: gli animalisti sanno coraggiosamente prendere il posto di chi difendono!
 Piena nostra solidarietà... e di "Aspettando il 13 Maggio".


  Chiamate al seguente numero -anche dall'estero- per informazioni sugli animalisti incarcerati: Casa di reclusione di Brescia-Verzano  0303580386

giovedì 5 aprile 2012

La suora ciclista partigiana e le nefandezze e l'imbecillità medico-ospedaliere

L'immagine è di un piccolo e modesto libro che riuscì a disseppellire la storia assieme ai resti del corpo, concepiti reliquia proprio su base biografica della protagonista.
Il 10 Maggio 1958, il cosiddetto "fossarolo" dovette faticare non poco per recuperare i resti ormai abbandonati da dieci anni in uno sperduto cimitero della suora Maddalena di S. Teresa del B. Gesù. Scavando e separando i resti delle ossa dal legno marcito della bara e dal fango l'esperto fossarolo dedusse dalle ossa, così mal ridotte nella loro consistenza e posizione, che la suora morì fra atroci sofferenze.
La storia: Quelle volte in cui andava per il rifornimento alimentare per il suo ordine religioso, la suora, assieme ad una sua amica, caricavano le loro biciclette e spesso, con abilità e intelligenza, riuscivano a superare i controlli nazisti e da lì raggiungere le postazioni partigiane di S.Maria Maggiore e rifornirle di parte del carico alimentare.
Tutto andava bene tranne che un giorno accusò un disturbo. E fu fatta visitare dalla sua superiora da un famoso medico che: "non capì nulla e la dichiarò robusta. Ma il disturbo continuava e fu fatta visitare da un medico e professore che confermo quanto dichiarato dal suo collega della precedente visita: "poteva lavorare, perché era pingue!". Ma il disturbo continuava e fu consultato un medico della casa il quale non si discostò dal risultato dei suoi colleghi delle visite precedenti. Ma il disturbo continuava, e si ricorse alle dame le quali indicarono il medico specialista più famoso dell'epoca, il prof. Vitali che tolse ogni apprensione: "fate lavorare e camminare perché è un organismo sano e pingue!". Ma il disturbo continuava. Fu poi una radioscopia a rivelare il "Morbo di Pott", e da lì il ricovero d'urgenza all'ospedale e l'inizio delle sue tribolazioni: Fu subito ingessata e, seguì nel malsano ospedale -Riva degli Schiavoni- una violenta pleurite con febbre altissima che obbligò a togliere il gesso; aumentò il dolore, sempre più immune all'effetto della morfina. Il ricorso all'ospedale non fu solo inutile, ma anche deleterio. Un giorno la medicò una crocerossina dai metodi sbrigativi, bruschi, tanto che ad ogni manipolazione di questa la suora, gemendo, invocava Gesù, Maria (...e tutti i santi):
-Stia buona! disse la crocerossina
-Mi vuole impedire di chiedere l'aiuto religioso. Rispose la suora.
Ma, tra la tiritera del mettere e togliere il gesso il medico capo reparto ospedaliero rispose bruscamente -testualmente da testimone attendibile, non ospedaliero ma paziente egli stesso-: "Non vedo necessario togliere il gesso -che arrecava sofferenza-, quella (Maddalena) è un'isterica che non sa sopportare niente; lasciamola ancora un po, poi vedremo come va". Tolsero comunque il gesso a causa di un aggravamento di pleurite e fuoriuscita di pus. Morì, di estrema sofferenza, il 27 Maggio 1946.
Dalle sue ossa si osservò quanto accadde a Giacinta di Fatima, entrambe, affette da pleurite aggravata dall'ambiente ospedaliero, subirono un'operazione che gli provocò una grande aperture tra le costole facendo seguire atroci sofferenze che accelerarono la morte.