Quanto detto finora viene confermato nel dichiarare che "La vivisezione esplora territori ignoti cercando di agguantare un risultato che dia speranza e diviene scienza nel renderlo pubblico". Secondo la senatrice le ricerche alternative alla vivisezione non sono in effetti alternative a niente. In effetti ha ragione, non vi può essere nulla di alternativo a ciò che si è confermato da sempre essere inutile, fallace e dannoso come la ricerca tramite vivisezione che s'impone a dogma sugli altri metodi piuttosto di essere finalmente abolita lasciando spazio -e risorse economiche- al progredire della scienza, liberata da tale zavorra. Inoltre, la senatrice rivendica il diritto dei malati alla speranza pretesa dalla ricerca vivisettoria negando però il diritto della speranza dei malati e dei loro familiari che credono nel metodo stamina. Tra ricerca vivisettoria e metodo stamina più che "tradimento dell'umanità" vi è una "guerra santa" di speranze in chi ha fede per la pseudoscienza vivisettoria e l'altra di ricerche sulle staminali bocciate per il brevetto sulla vita. La senatrice riconosce che le malattie, anche incurabili, hanno fluttuazioni enormi nel loro percorso, soprattutto sulla crescita di un bambino, ma non chiarisce se vi è un metodo attendibile per distinguerle da veri miglioramenti; in effetti non vi si possono fare distinzioni, almeno per quelle che superano quel breve periodo di inequivocabile riscontro di "causa.effetto" possibile con i limitati, attuali, strumenti e conoscenze. In effetti la senatrice riconosce così tutte le speculazioni della medicina e farmacologia su tali fluttuazioni. La senatrice dovrebbe, invece, rispondere se in quei casi, come ad esempio, della giovanissima Delizia Cirolli, vi sia stata o no un' enorme fluttuazione tale da sanare le ossa, compromesse da tumore con attesa di vita di poche settimane, avvenuta dopo la visita a Lourdes. Infatti, se la madre della giovanissima Cirolli non avesse rispettato il volere della figlia accettando il suo ricovero forzato ospedaliero, e la successiva amputazione della gamba, il suo destino sarebbe stato avverso nel continuare a farla a pezzi, mentre oggi dopo una ventina d'anni si conserva sana e intera. Vi è chi ha speranza confidando in chi ha diabolica "forma mentis" vivisettoria, nel tagliare, nel fare a pezzi e chi preferisce essere curato nella sua integrità e dignità.
sabato 18 gennaio 2014
Vivisezione, la Speranza è Tutta Nostra -Brevetto sulla Speranza
Quanto detto finora viene confermato nel dichiarare che "La vivisezione esplora territori ignoti cercando di agguantare un risultato che dia speranza e diviene scienza nel renderlo pubblico". Secondo la senatrice le ricerche alternative alla vivisezione non sono in effetti alternative a niente. In effetti ha ragione, non vi può essere nulla di alternativo a ciò che si è confermato da sempre essere inutile, fallace e dannoso come la ricerca tramite vivisezione che s'impone a dogma sugli altri metodi piuttosto di essere finalmente abolita lasciando spazio -e risorse economiche- al progredire della scienza, liberata da tale zavorra. Inoltre, la senatrice rivendica il diritto dei malati alla speranza pretesa dalla ricerca vivisettoria negando però il diritto della speranza dei malati e dei loro familiari che credono nel metodo stamina. Tra ricerca vivisettoria e metodo stamina più che "tradimento dell'umanità" vi è una "guerra santa" di speranze in chi ha fede per la pseudoscienza vivisettoria e l'altra di ricerche sulle staminali bocciate per il brevetto sulla vita. La senatrice riconosce che le malattie, anche incurabili, hanno fluttuazioni enormi nel loro percorso, soprattutto sulla crescita di un bambino, ma non chiarisce se vi è un metodo attendibile per distinguerle da veri miglioramenti; in effetti non vi si possono fare distinzioni, almeno per quelle che superano quel breve periodo di inequivocabile riscontro di "causa.effetto" possibile con i limitati, attuali, strumenti e conoscenze. In effetti la senatrice riconosce così tutte le speculazioni della medicina e farmacologia su tali fluttuazioni. La senatrice dovrebbe, invece, rispondere se in quei casi, come ad esempio, della giovanissima Delizia Cirolli, vi sia stata o no un' enorme fluttuazione tale da sanare le ossa, compromesse da tumore con attesa di vita di poche settimane, avvenuta dopo la visita a Lourdes. Infatti, se la madre della giovanissima Cirolli non avesse rispettato il volere della figlia accettando il suo ricovero forzato ospedaliero, e la successiva amputazione della gamba, il suo destino sarebbe stato avverso nel continuare a farla a pezzi, mentre oggi dopo una ventina d'anni si conserva sana e intera. Vi è chi ha speranza confidando in chi ha diabolica "forma mentis" vivisettoria, nel tagliare, nel fare a pezzi e chi preferisce essere curato nella sua integrità e dignità.
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