giovedì 27 settembre 2007

La memoria è ritornata

Tutte le volte che si concede spazio alla malasanità poi, quasi sempre, vi si affiancano contenuti a vantaggio delle lobbies medico e paramedico ospedaliere. Mentre, invece, non è vero il contrario: tutte le volte che che si avanzano progressi medici non vi si affiancano le critiche, nemmeno quando falliscono in pieno.
Ad esempio, l'articolo, di cui si riporta copia dall'originale riprodotta qui in alto, riporta la dichiarazione dei ricercatori vivisettori del successo avuto sugli animali sperimentati in laboratorio nel fargli aumentare la memoria. Segue che dopo cinque anni di ricerca, per applicarla all'uomo, è possibile far tornare la memoria agli anziani.
In effetti, a noi ci è tornato alla memoria l'articolo suddetto dopo vent'anni, ma il segreto è che lo abbiamo accuratamente conservato perchè non ci scommettevamo nemmeno una lira su quell'aiuto agli anziani. Viceversa sono stati gli anziani che, tirati in ballo, hanno aiutato a finanziare la ricerca vivisettoria. Dopo vent'anni il ricercatore che dirigeva la ricerca ha dichiarato che il fallimento di questa ricerca non era dovuto alla vecchia e inadeguata ricerca vivisezionista, bensì al fatto che allora non si erano utilizzate le cellule staminali e che oggi data tale possibilità vi era motivo di proseguire i finanziamenti non per cinque ma per sette anni.
Noi staremo ad aspettare per scrivere di nuovo questa solita storia, con aggiunta delle cellule staminali, perchè sappiamo che un organismo complesso come quello umano non può essere gestito con tali microtrapianti a meno che non sia spogliato e modificato in un ambiente consono a tali modifiche come avviene nel laboratorio vivisettorio, dove è possibile realizzare tutto ciò che si vuole nell'ottenere da sistemi che non sono più quel che erano all'inizio della loro "preparazione" al trattamento vivisettorio. La ricerca non può progredire se vengono imposti vecchi e fallaci metodi come la vivisezione per ottenere finanziamenti. Da una parte ci si illude che di tutto si può guarire; dall'altra, invece, la realtà medico ospedaliera che spara a zero sui degenti -sopratutto anziani- (depositandoli ammucchiati nelle stanze) dichiarati in "prognosi infausta" per le stesse compromissioni di salute di cui illudeva ad una svolta la ricerca medico sperimentale.

venerdì 21 settembre 2007

Eccellenza Malasanità -Per grazia ricevuta

In un precedente post abbiamo spiegato perchè ovunque si parli di malasanità deve presiedere chi l'ha subita e non chi l'ha fatta subire (medici & C.). Ma è accaduto che nel programma odierno di Rai-2, condotto da Magalli, due suoi ospiti (fratelli), intervistati, raccontando di un grave fatto di malasanità accaduto al genitore, si siano poi ritrovati a supplicare la lobby medico ospedaliera affinchè accettasse il ricovero del genitore stesso. Di fronte ad un programma televisivo nell'ora di punta di ascolti non poteva non scomodarsi un medico dirigente per rubare gli applausi del pubblico annunciando il tanto sperato ricovero (probabilmente già accordato a tavolino-come poteva rifiutarsi?!). Tra l'altro è balzato fuori che l'attesa di un anno dalla richiesta dell'accettazione all'istituto ospedaliero di riabilitazione era dovuta al fatto che non vi sono ospedali a sufficienza. Ma il vero problema è che il servizio di assistenza e riabilitazione a domicilio non funziona: l'operatore per la riabilitazione viene per qualche decina di minuti e l' infermiera solo per somministrare la cura (farmaci, bendaggi etc.); tutto il resto è delegato ai parenti. E, comunque, dopo tale concessione per l'ingresso all'ospedale, tra qualche settimana si ritroveranno di nuovo il genitore a casa. Eppure, all'inizio degli anni ottanta attraverso una ricerca sul confronto tra servizio domiciliare e ricovero in ospedale si è dimostrato che quello domiciliare era estremamente più economico, più efficiente , più dignitoso per il paziente, che poteva essere seguito anche giorno e notte e che, per questo, avrebbe aiutato ad aumentare l'occupazione degli operatori per la riabilitazione e l'assistenza infermieristica e varia -considerando anche che un degente ospedalizzato costa, per ogni settimana, allo stato, quanto uno stipendio di un lavoratore.

giovedì 20 settembre 2007

Ospedali a scatola chiusa

Nel precedente post abbiamo riportato la drammatica letale vicenda ospedaliera, di una signora, che sarebbe passata inosservata senza testimonianza dei parenti che gli stavano accanto durante la permanenza nell'ospedale. Nell'odierno programma di RAI-3 "Cominciamo bene" è stata intervistata una coppia di genitori che persero il loro figlio per un grave errore medico-ospedaliero. Se oggi questi genitori possono spiegare, e quindi divulgare con chiarezza e completezza, è grazie al fatto che sono stati presenti in ospedale ed hanno osservato ciò che accadeva, tanto che la madre si accorse che qualcosa non andava bene; cioè del tono sensibilmente più scuro del normale della mano del braccio che gli avevano ingessato. Anche se non è servito ad evitare la morte del figlio, per cause totalmente iatrogene, oggi lo può testimoniare a tutti e in tutti i suoi particolari. Purtroppo, non tutti possono essere accanto ai loro parenti degenti e molte morti o infermità per cause iatrogene passano, appunto, inosservate come tali. Alla fine del racconto, il conduttore del suddetto programma RAI ha riportato una lista di ospedali di "eccellenza" facendo credere che ci sono ospedali impeccabili e che non si deve fare di tutta l'erba un fascio. Sicuramente gli ospedali della lista del conduttore Rai non hanno avuto testimoni o, al limite, sono riusciti a liberarsene (non è molto difficile allontanare i parenti dal degente!). Diffidate degli ospedali denominati di "eccellenza" o comunque indicati come impeccabili, perchè sono ospedali che riescono a ben mascherare gli errori, a selezionare i pazienti un poco più gravi trasferendoli altrove, e a sbarazzarsi di testimoni scomodi etc.. I veri ospedali meno a rischio sono gli ospedali che accettano le modalità di trasparenza, anche con osservatori esterni che accompagnano il decorso ospedaliero del degente 24 ore su 24, e con possibilità di avere chiare le modalità di trattamento medico e se seguito da quello infermieristico.

lunedì 17 settembre 2007

Malasanità di prestigio


Nel precedente post si riportava la dichiarazione (intervista RAI) di De Lorenzo sulla sua impotenza, come (allora) ministro della sanità, nell'intervenire sulla malasanità. Già all'epoca del ministero di De Lorenzo era ufficiale il fatto che le lobbies medico ospedaliere influenzavano il parlamento neutralizzando interventi per la trasparenza sulle istituzioni coatto ospedaliere. Il potere delle suddette lobbies è talmente potente non solo nel neutralizzare la trasparenza ma anche nel ridicolizzare le iniziative per poterla ottenere tanto da far mettere in "lista d'attesa" anche i carabinieri del NAS per le ispezioni a loro carico: per le ispezioni occorreva "prenotare" ben 48 ore prima e precisare esattamente il settore da ispezionare. Chiaramente, prima di far ritornare le ispezioni nella regola di sempre (improvvisate) e nella "legge uguale per tutti", tutti gli ospedali ispezionati per "appuntamento" la fecero franca. Questi ospedali "graziati" dovrebbero comunque, anche se con riserva, rientrare nella malasanità.
La malasanità rimane nell'ambito del riscontro sugli abusi, omissioni, errori, corruzioni, manipolazioni di cartelle cliniche etc.. Infatti, vi sono ospedali che se non meglio delle cliniche private ne sono almeno alla pari: sia in laboratori e strumenti medicali; sia in architettura e arredamento. Ma, indipendentemene dal fatto che questi ospedali "modello" facciano uso dei suddetti strumenti o comunque preferiscano usufruire delle convenzioni con i privati (per loro personali interessi di lucro) non è detto che non rientrino nella malasanità. Prendiamo ad esempio il Corner Hospital -degli ospedali riuniti S.Giovanni-Addolorata- che sembra sia un ospedale che non dà problemi e che appare pari ad una clinica privata. Qual'è il segreto nello schivare la malasanità? Il segreto è molto semplice a scoprirsi: Il Corner Hospital adotta il principio di alta selettività tra i pazienti che vi devono accedere: quando il S.Giovanni segnala un paziente, a cui è arrivato il momento di dedicarsi alla riabilitazione, il trasferimento al centro riabilitativo non è diretto perchè prima deve essere deciso da un gruppo di medici del centro, che si recano a valutare il caso. Se il caso è semplice oppure trattasi di un giovane anche con contusioni multiple l'esito è positivo (anche perchè vi sono delle disposizioni a tal riguardo) . Se, invece, è un anziano, magari limitatamente semi-paraplegico da ictus, seppur ben vigile ed in grado di aver cominciato a fare della fisioterapia, può benissimo continuare a marcire in ospedale; questo significa condannarlo a morte per tortura perchè senza un costante ed accurato movimento l'organismo indebolisce e perisce. E' così che fu condannata a morte, e con non poche torture, ad esempio, una degente che venne dapprima rifiutata da un'equipe del Corner Hospital, ma, poi, riammessa da un'altra equipe, sempre del Corner, sotto ulteriore sollecitazione della direzione del S.Giovanni. Una volta trasferita non passò che un giorno che si ritrovò di turno il medico che ne aveva escluso il trasferimento e non fu difficile per lui approfittare della lieve alterazione di temperatura (37,2) -dovuta ad un normale processo da ictus, in via di remissione-ma sopratutto da stress da ospedale- per ordinare immediatamente -118- il trasferimento di nuovo al S.Giovanni; questo all'insaputa dei parenti, presenti in quel momento, impedendo loro, così, un trasferimento ad un altro ospedale (l'ambulanza non era provvista di medico). Perchè doveva trasferirla al S. Giovanni? Per meglio giustificare il trasferimento aggravando il caso del sospetto di meningite...dopo un mese e mezzo di ospedale?!... d'intesa con i colleghi del S.Giovanni si procedette alla dolorosissima puntura lombare per il test-farsa della meningite e ne risultò, chiaramente, liquor normalissimo; ma, nonostante questo, la degente non fu riportata al Corner perchè la vera ragione era il rifiuto del Corner Hospital che non poteva mettere a rischio il suo prestigio, dovuto nel ristabilire malati già ben predisposti alla guarigione. Diffidate dalle istituzioni sanitarie che usano modalità finemente selettive per reputarsi di prestigio.
Insomma, affrontare la malasanità, specialmente a discapito degli anziani, non sta nel potenziare la sanità perchè, come abbiamo riportato nel suddetto esempio, anche negli ospedali pari a cliniche private vi sussistono forme di malasanità non da meno di ospedali trascurati. Potenziare la sanità significa comunque potenziare la malasanità se prima non si potenziano i dirittti del malato nel fare trasparenza (informando anche il cittadino tramite stampa e televisione) su queste strutture coatte, corrotte e pericolose nell'influenzare i governi.

lunedì 10 settembre 2007

Trasparenze e Turbolenze

L'acqua trasparente non ha bisogno di essere agitata per osservare il fondale. Questa è la condizione dei cittadini di fronte alla sanità: il cittadino diviene trasparente sopratutto quando mette una firma; ovunque si firma si dà l'autorizzazione ad aprire il proprio fascicolo personale, dove oltre agli usi e costumi vi è anche la condizione sanitaria, ad esempio quella riportata dal proprio medico di famiglia o dalle analisi cliniche,anche private, dove si richiede obbligatoriamente il documento di riconoscimento. Tutto ciò è solo una parte della relazione del Garante della Privacy e dell'intervista televisiva di un suo collaboratore.
Non è altrettanto uguale il contrario: Il cittadino non conosce cosa vi è dietro alle istituzioni coatte ospedaliere. Sulla base dell'immagine su descritta l'acqua gli appare torbida e può osservare solo in superficie. Ne consegue che per vedere cosa c'è nel fondale dovrà agitare l'acqua affinchè, per il fenomeno di turbolenza idrodinamico, tra caos e ordine, si formino vortici che sollevano il materiale dal fondo verso la superficie, ad esempio, melma, pezzi di corpi umani e...carogne. Per merito dei mezzi d'informazione (stampa e televisione) chiunque, oggi, sa che è' bastato agitare un poco l'acqua per vedere salire subito una gran melma, ricca di elementi suddetti -tipico di un mare che ne è pieno. Ora, riferirsi a chi vi naviga in termini di pirati restringe il raggio dell'orizzonte. Infatti, i pirati sono un pugno di uomini o, al massimo, un piccolo reggimento...che cosa accadrà quando si agiterà ancora per osservare qualche metro in più? Si potrà parlare ancora di un pugno di pirati? O sarà un vero imponente esercito mercenario?..! Chi ricorda il ministro della sanità di diversi anni fa, De Lorenzo, che già lamentava in televisione la sua impotenza nell'intervenire efficacemente per un suo stretto parente colpito da malasanità ospedaliera? Insomma, dichiarava che pur essendo ministro non poteva fare praticamente nulla.
Osservando il fondo nel muro di gomma

lunedì 3 settembre 2007

Il senso della realtà

In un precedente post abbiamo riportato l'usanza dell'ospedale gemelli a far fare da campioni in diretta i propri pazienti per le lezioni nelle aule universitarie.
Oggi sembra che i cardiologi abbiano provveduto a questo facendosi loro stessi campioni almeno nei grandi congressi internazionali. Così è accaduto che in un congresso internazionale (settembre 2007) di esperti cardiologi uno di loro si è fatto venire un infarto facendo da campione in diretta. Condotto in ospedale ha chiuso definitivamente l'"esempio didattico". A parte la macabra ironia della sorte chiudiamo qui la vicenda per evitare di speculare sulle disgrazie altrui come fa la categoria suddetta.
Oggi il cuore è annoverato tra gli organi più complessi del corpo assieme al cervello e gli intestini. Tutto ciò grazie agli studi di fisico-matematici che, in base alle descrizioni anatomiche fornite dalla medicina, ma anche degli artisti anatomisti hanno realizzato modelli di complesse equazioni di ultima generazione che descrivono anche semplici dinamiche cardiache ma con il risultato di innumerevoli comportamenti difficili da prevedere. Il cuore rimane quindi un magnifico sistema complesso completamente incomprensibile per chiunque lo voglia approcciare sopratutto in analogia con sistemi meccanici. Tutto ciò fin dai primordi delle ricerche fisiologiche quali, ad esempio di Galeno, il medico dell'antica Roma che curava i gladiatori. Non a caso Galeno aveva talento per quella teoria che oggi chiamiamo "teoria dei giochi" in cibernetica. Se Galeno avesse esteso la "cibernetica" allo studio della fisiologia cardiaca, che aveva a cuore, non sarebbe incorso nel suo famoso banale errore sull'interazione dei ventricoli cardiaci al passaggio del sangue: errore dovuto alla sua attitudine a sperimentare sugli animali. Insomma, se Galeno al posto della vivisezione avesse applicato la cibernetica non sarebbe caduto in errori grotteschi sulla dinamica cardiaca e avrebbe anticipato Aristotile (non il famoso logico) che non facendo uso di vivisezione scopri il sistema binario alternato e temporizzato dato da particolari sistemi tipo valvole così come lo conosciamo oggi.
Da tutto ciò, parlando di prevenzione si può al massimo prevedere che in linea generale, sul grande ammontare di persone, perlopiù residenti nelle metropoli, colpite da infarti e ictus, tra le cause principali vi è lo stress e l'obesità.
Riguardo a quest'ultima si svela però una contraddizione tra categorie medico-specialistiche: I medici cardiologi accusano l'obesità essere tra le maggiori cause di infarti e ictus e avvertono categoricamente di mantenersi a dieta; dall'altra gli psichiatri -che, tra l'altro, negano a se stessi la realtà della disoccupazione come la causa principale di quella che chiamano "depressione" (e che minaccia l'armonia e l'integrità della famiglia)- negano -anche- la realtà di questo avvertimento continuando a somministrare cure farmacologiche che provocano obesità a chi obbligatoriamente gli è stato affidato in Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.) ...Chiunque può verificare questo incontrando i malcapitati trattati per T.S.O. E' indubbio che gli psichiatri dovrebbero avere più il senso della realtà che quello di sognare sempre più soldi e carriera; e i cardiologi a pensare più alla loro salute che a sperimentare su uomini e animali perchè ne guadagnerebbero in coerenza.
La caritas psichiatrica al disoccupato