venerdì 21 settembre 2007

Eccellenza Malasanità -Per grazia ricevuta

In un precedente post abbiamo spiegato perchè ovunque si parli di malasanità deve presiedere chi l'ha subita e non chi l'ha fatta subire (medici & C.). Ma è accaduto che nel programma odierno di Rai-2, condotto da Magalli, due suoi ospiti (fratelli), intervistati, raccontando di un grave fatto di malasanità accaduto al genitore, si siano poi ritrovati a supplicare la lobby medico ospedaliera affinchè accettasse il ricovero del genitore stesso. Di fronte ad un programma televisivo nell'ora di punta di ascolti non poteva non scomodarsi un medico dirigente per rubare gli applausi del pubblico annunciando il tanto sperato ricovero (probabilmente già accordato a tavolino-come poteva rifiutarsi?!). Tra l'altro è balzato fuori che l'attesa di un anno dalla richiesta dell'accettazione all'istituto ospedaliero di riabilitazione era dovuta al fatto che non vi sono ospedali a sufficienza. Ma il vero problema è che il servizio di assistenza e riabilitazione a domicilio non funziona: l'operatore per la riabilitazione viene per qualche decina di minuti e l' infermiera solo per somministrare la cura (farmaci, bendaggi etc.); tutto il resto è delegato ai parenti. E, comunque, dopo tale concessione per l'ingresso all'ospedale, tra qualche settimana si ritroveranno di nuovo il genitore a casa. Eppure, all'inizio degli anni ottanta attraverso una ricerca sul confronto tra servizio domiciliare e ricovero in ospedale si è dimostrato che quello domiciliare era estremamente più economico, più efficiente , più dignitoso per il paziente, che poteva essere seguito anche giorno e notte e che, per questo, avrebbe aiutato ad aumentare l'occupazione degli operatori per la riabilitazione e l'assistenza infermieristica e varia -considerando anche che un degente ospedalizzato costa, per ogni settimana, allo stato, quanto uno stipendio di un lavoratore.