giovedì 21 giugno 2012

Vivisezione Ginofobia Prevenzione medica: la Donna Mutilata


Manifesti pubblicitari che invitavano le donne allo screening clinico di massa gratuito, che invasero Roma e il Lazio diversi mesi fa, probabilmente non hanno ottenuto il numero sufficiente di utenze. Così non è stato nemmeno l'aver costretto le carcerate a suddetti screening (vedi post nel presente blog su "Prevenire la prevenzione: carcerate e screening cavia degli ospedali"), tanto che ora si è continuato con le extracomuntarie, oltre tutto senza permesso di soggiorno, il ché sarà tutt'altro che difficile costringerle allo screening di massa in questione. Avete sentito dal video che cosa ha detto il medico? Le donne extracomunitarie non sanno nemmeno che cos'è l'utero, facendole così passare per ignoranti. Guardate come sgrana gli occhi il medico nel tentativo di persuadere agli screening e di intimorire sul male incurabile. Ma persuadere chi? non certo gli extracomunitari ma coloro che si sono tenuti disinformati su quello che la medicina propaganda attraverso i cosiddetti screening preventivi, tanto che nella prevenzione più "accurata", quella attraverso DNA, le donne alle quali si "prevedeva" tumore al seno si sono fatte asportare preventivamente la mammella ancora sana (Vedi M.Paissan "La Privacy è morta, W la Privacy") -La "Forma Mentis" vivisettoria passa direttamente dall'animale all'uomo- . I più grandi ricorderanno il clima di terrore degli anni sessanta sull'appendicite, specialmente gli americani se le facevano togliere preventivamente per togliersi il pensiero. Per non parlare su quanto A.Munthe, nel suo famoso libro, già all'inizio del secolo scorso, scrive sulle frequenti -inutili- operazioni chirurgiche a causa delle speculazioni sui disturbi intestinali. Sempre nel video il medico fa credere che con la prevenzione da screening non ci si ammali di tumore, ma da quanto segue vedremo che è un inganno. I religiosi (in questo caso Valdesi e Metodisti -i cattolici hanno i loro mega policlinici) la fanno addirittura passare come opera solidale...ma con chi? con il profitto delle potenti lobbies medico ospedaliere anche attraverso le statistiche cliniche -oltre tutto efficace per far passare la schedatura medica e arricchire la banca del DNA, iltutto fatto passare ipocritamente come opera solidale. I cosiddetti extracomunitari dovrebbero invece essere tutelati; una volta ottenuto permesso di soggiorno e un minimo di lavoro, allora si! possono liberamente decidere; sempre che siano informati su quanto riportiamo qui di seguito -in riferimento alle carcerate e sul seno ma valido anche in questo frangente-, tratto dal precedente nostro post succitato: "Prevenire la prevenzione..." di cui è necessario seguire il video che vi si riporta.
A tutti gli effetti è noto da almeno una ventina d'anni che lo screening non fa scendere la mortalità da tumore e la diagnosi precoce non è prevenzione. Allora, che fare se nemmeno il ricorso al trucco della propaganda che fa credere il contrario -e per tutte le età- non riesce a convincere? (Gigerenzer, p.86): "Se non si riesce a far partecipare il 70-80 % delle donne lo studio darà risultati discutibili". Così dichiara chi vuole che si ragioni in base a speculazioni statistiche sui grandi numeri attraverso i tre corrispondenti errori, quale ad esempio l'errore di tipo 2 sul rischio relativo e quello assoluto.
-In questo frangente si preferisce far riferimento sul rischio relativo perché in quanto tale (relativo) si possono far apparire percentuali maggiori in favore allo screening : nel confronto tra donne che effettuarono uno screening al seno e quelle che non lo effettuarono; su 1000 donne che effettuarono lo screening in 10 anni ne morirono 3 passate per
screening e 4 che non lo effettuarono. Per il rischio relativo la stima è del 25%. Ma per il rischio assoluto che ne valuta la differenza 4-3=1 risulta che lo screening ne avrebbe salvato solo una su mille, cioè lo 0,1 %. (Skrabanek, McCormick, p.64. Gigerenzer)-
DIGITARE SOPRA LE IMMAGINI PER INGRANDIRLE.
Allora, dove rimediare gente sana per lo screening se non nelle carceri? Una/o detenuta/o potrebbe rifiutare
lo screening di massa fatto passare come mezzo per salvare vite umane?....Avete ascoltato dal video qui proposto cosa dicono? "Gli screening per i detenuti saranno disponibili anche per chiunque del personale carcerario, se lo richiede. Quindi per i detenuti è comunque obbligatorio. A dar sostegno all'iniziativa due grandi complessi ospedalieri del S.Camillo e del Forlanini nonché il S.Gallicano.
Sugli assunti suddetti di diverso parere risultano perfino coloro che elaborano i dati delle aziende sanitarie stesse (italiane o
di altre nazioni che siano): "Come si fa a dichiarare che gli screening salvano le vite quando non c'è una vera o anche minima prova definitiva sull'efficacia di tali screening e se apportano benefici" (Volpi, p.70); tanto da porsi la domanda se queste vite non si sarebbero potute salvare altrimenti. Riportiamo qui alcuni esempi di stime lasciando il lettore approfondire attraverso la sottostante bibliografia.
Essi stimarono ben 90.000 donne cadute nei "falsi positivi" (cioè erroneamente diagnosticate con sospetto tumore) al primo mammogramma in un solo anno e così costrette ad almeno tre ulteriori visite a distanza di settimane -preannunciate per lettera-. Questi richiami constano di biopsie, irradiazioni, ed operazioni chirurgiche per ancor ulteriore verifica assieme ad altre tecniche invasive, con tutto lo stress, ansia e così via le cui ripercussioni possono condurre al trattamento psichiatrico se non causare esse stesse un tumore -noi aggiungiamo anche per le stesse irritazioni che comportano sui tessuti e sulla fisiologia del malcapitato.
I dati delle schede delle immagini (Volpi, Tavola 12,p.77. Tavola 13, p.81) qui riportate, sono un vero atto d'accusa, col risultato che ciò ch'è veramente pericoloso è tutta la prevenzione giocata sullo screening (Volpi, p.83): "Vi possono arrivare sul tavolo del chirurgo casi che non sono tali, ma trattati come se lo fossero, e di casi sospetti, perché non si sa se e come evolverà la lesione che li riguarda" (id.,p.94).
Vi è chi sottolinea che oggi non si consiglia né gli screening e né il mammogramma alle trentenni (Gigerenzer,p.76) ed altri che estendono tale consiglio alle quarantenni -Gigerenzer p.92 vedi la tabella 5.3 qui riportata-...ma per quelle dai 50 ai 54 anni vi sono i risultati peggiori: 22 donne
richiamate allo screening per ogni tumore identificato minore di 10 millimetri (vale a dire dalle 150 alle 200 donne richiamate per ogni tumore in fase precoce. (Volpi,p.87) Ma non finisce qui perché il suddetto consiglio può anche estendersi da quest'ultime fino alle sessantanovenni con un sospetto tumore in fase precoce dove occorre richiamare con tecniche invasive pericolose per la salute quali (Vedi Tavola 13, qui riportata): Biopsia (causa dolori, infezioni e ulteriori lesioni etc.) sempre accompagnata da operazioni chirurgica dove in molti casi si rileva solo una lesione benigna e non tumore. (Volpi,p.8o)
Dalla tavola 13 (vedi riquadro) si ottiene la soglia che fa demolire l'aspetto preventivo per le percentuali di richiamo al test: " In Italia sfiora il 9% (88 donne su 1000) e tali tasso lievita con gli anni -riferito dalla fine degli anni ottanta al 2007-. Insomma, del 1.052.000 donne che effettuarono lo screening nel 2004 92.000 hanno subito il richiamo e la biopsia o altre tecniche invasive.
L'autore corregge e precisa che di quelle donne che subirono biopsia e l'operazione chirurgica benché con la sola lesione benigna la stima che si riporta non è di 13,3 donne operate per identificare un solo tumore ma di ben 17. E, per quanto riguarda l'individuazione in fase precoce (minore di 1 cm.) il rapporto delle donne che si ripresentano allo screening non è di 6,5 su 1.000 che effettuarono lo screening ma di ben 16 su 1.000.
Abbiamo focalizzato sullo screening mammografico e/o mammografia perhé quando si valuta il rapporto "controindicazioni-benefici" in uno screening si considera come esempio quello che si ritiene il più vicino ad una "buona diagnosi". Comunque, né il pap-test, né l'esame delle feci, né lo screening tumore ai polmoni e la stessa mammografia o screening mammografico -il cui valore predittivo risulta di 1/3 del 100% (Volpi, p.187)- etc. hanno requisiti di buon test ( P.Skrabanek, J.McCormick,p.126) perché il falso-positivo é fra lo 1% e il 10 %, e quel poco che verrà diagnosticato giusto, dopo le tecniche invasive succitate, per gran parte si tratterà di un tumore "duttale in situ" -cioè senza metastasi e
con crescita lenta, trascurabile- oppure di una semplice lesione benigna (Vedi tabella 129 qui riportata) (P.Skrabanek, J.McCormick, p.129) (Volpi, p.70): "Mentre le tecniche mamografiche sono migliorate di molto i benefici dello screening sono diminuiti tanto che nei più recenti sono insignificanti".( P.Skrabanek, J.McCormick, p.126) Inoltre: "Le percentuali di mortalità per tumore al collo dell'utero sono meno di 1/6 rispetto ai tumori del seno e non produce metastasi. Laddove lo screening non era praticato la mortalità stava diminuendo (ad esempio, nel Canada) e comunque lo screening continuava negli altri paesi con tutto il loro carico di falsi negativi -cioè non rilevavano il tumore laddove c'era-". (P.Skrabanek, J.McCormick,pp. 131,132). Le tecniche invasive per questi tipi di tumore non sono da meno di quelli al seno, oltre le biopsie vi sono le colposcopie e le isterectomie (effettuate per stare tranquille): 40.000 strisci e 200 biopsie per un presumibile unico tumore; tante sono le innocue anomalie cellulari rispetto al tumore ch'è risulta più rischiosa la ripercussione di tali tecniche invasive. ( P.Skrabanek, J.McCormick, p.133)
Nel video ci si riferisce anche a screening al polmone sui detenuti perché fumatori. A parte il fatto che lo screening ai polmoni ha ancor meno valore predittivo rispetto agli altri a causa della sua velocità di progressione e metastasi -non si può irradiare ogni mese e mezzo per una prevenzione precoce- una data percentuale di tumori al polmoni e di morti si è riscontrata in chi non ha mai fumato tanto da implicare il dannoso screening anche per loro (Volpi, p.113, p.103); con i detenuti forzati questa estensione di screening è possibile.
Chi ha concesso l'attuazione del progetto degli screening alle/ai carcerate/ti è un presidente della regione (Lazio) donna e di solito sono i medici maschi quelli che decidono quali processi fisici che concernono le donne debbano essere considerati malati. Gli screening per eventuali patologie dei seni e dei genitali delle donne continuano quel processo "ginofobico" millenario che mira, oggi attraverso la chirurgia delle operazioni difficili, alla mutilazione-amputazione dei genitali e funzioni fisiologiche ginecologiche delle donne; curate poi psichicamente; sotto giustificazione di disturbi o sintomi fisici: "Stati e processi patologici dei genitali femminili possono essere causa di pazzia -L.Mayer-". (Blech, p.150) "Per le donne anziane l'utero diventa un organo inutile, che perde sangue, crea problemi e può anche provocare il tumore, un organo che perciò dovrebbe essere asportato -Wright 1969". (Blech, p.150) I risultati furono 160.000 isterectomie superflue, inutili, solo in Germania e per gran parte di esse non hanno prevenuto né il tumore né altre malattie. Così anche in Gran Bretagna il 40% degli organi genitali asportati era assolutamente sano. (Blech, p.151) Si evita tutto ciò che passa per i genitali femminili squartando pance per far uscire di lì il feto per non parlare di nascite artificiali.
Al centro le temute mestruazioni -da cancellare- tanto da far allontanare dalle donne che almeno le simulavano addirittura l'orda assassina stupratrice franco-marocchina in Ciociaria. L'avversità a ciò o ginofobia -esplicita per i mussulmani- viene così subdolamente mascherata sotto forma di espediente specialistico medico-ospedaliero negli altri paesi ad altro riferimento monoteistico. Che cosa c'è di più significativo del fatto che il successo del primo cesareo umano viene realizzato con la tecnica zootecnica di un macellaio, J.Nufer, castratore di maiali? La macelleria è la pratica più vicina alla medicina. Forse fu questo il primo passo consistente della realizzazione dell'applicazione delle tecniche zootecniche applicate all'umanità; oggi sempre più concretizzandosi per ottimizzazione economica.
Si vede laddove non c'è e non si vede dove invece c'è. nel momento in cui si avviava lo screening alle carcerate cavia tre neonati vittime dell'epidemia tubercolotica del personale infermieristico ospedaliero stesso (vedi quest'ultimo video). L'infermiera era stata vaccinata e -considerata la rarità della tubercolosi almeno in Italia- sicuramente contagiata da questa stessa, ma, nonostante tutto, si cerca non solo di salvare la pratica delle vaccinazioni ma di sperimentarne di nuove...su chi? Gli immigrati, naturalmente.
Carcerate, Immigrate, Degenti ospedaliere popolo indifeso, capro espiatorio per tutelare gli ospedali -e carceri- veri luoghi focolai da sempre di pestilenze e infezioni peggiori delle discariche e fogne di metropoli.

Bibliografia
-G. Gigerenzer: "Quando i numeri ingannano (Calculated risks), Raffaello Cortina ed., 2003, Mi.
-R.Volpi: "L'amara medicina, Mondadori, 2008, Mi.
-P.Skrabanek, J.McCormick: "Follie e inganni della medicina (Follies and fallacies in medicine)", Marsilio, !992 (1989).
-J.Blech: "Gli inventori delle malattie (Die krankheitserfinder), Lindau ed. (Fisher Verlag GmbH), To (Frankfurt am Main), 2006 (2003).

"Consegnai lo studio dell'ufficio di analisi e programmazione socio-sanitaria da me finito di organizzare all'assessore del Comune di Firenze con il responso critico sugli screening consigliandogli di ripensarci e di risposta l'assessore chiamò immediatamente un certo professore, luminare in campo oncologio: "Professore mi dicono che lo screening per il tumore al seno produce molti errori, lei che ne pensa?...L'assessore mi riferì che il professore disse che lo screening salvava molte vite e ha già abbassato la mortalità e mi liquidò velocemente" -R.Volpi.

sabato 16 giugno 2012

Corteo Romano Contro ll Lager Green Hill e la vivisezione: SUCCESSO! Vivisezione ridotta al crepuscolo












Il successo di oggi a Roma è un ulteriore conferma di quanto la vivisezione sia una pratica inutile fallace dannosa fuorviante per il progresso scientifico -che s'impone prepotentemente nel lucro più spudorato- e il vivisettore figura sempre più infame.

sabato 9 giugno 2012

Roma, 16 Giugno 2012 Manifestazione contro Green Hill e la Vivisezione


Abbiamo trovato difficoltà nel caricare il video pertanto rimandiamo il lettore alla visione su youtube:
Contrastare l'inutile, fallace, dannosa e scientificamente fuorviante vivisezione costa non solo l'umiliazione del carcere ma anche essere schedati fino a quarantanni. Per i 12 animalisti liberatori, dei cuccioli, dalla tortura vivisettoria del lager "Green Hill" (Montichiari-Brescia), che subirono il carcere, seguendo quanto scritto nel libro del Garante della Privacy, Mauro Paissan - "La privacy è morta. W la privacy-, possiamo pensare che oltre all'umiliazione dell'essere stati denudati completamente per la perquisizione corporea -con anche ispezione genitale femminile- nonché visita medica sarebbe stato loro prelevato -da tampone- il DNA -da depositare sulla banca dati DNA.
Vi è un antichissimo avvertimento, quello di non dormire con i piedi rivolti verso l'uscio (sia grotta o altra antica dimora) perché vi era il rischio di essere contati (dita dei piedi) e di farsi così rubare l'anima. Che cosa avrebbe potuto significare..?..se non una profezia di ciò che oggi sta accadendo? Sotto giustificazioni di chimere quali "sicurezza" e "salute" attraverso il DNA si può conoscere chiunque più di quanto questi sappia di se stesso: il proprio destino tra malattie fino alla data della propria morte assieme e di quella dei suoi antenati e figli. Una sorta di super chiromanzia. Il tuo DNA assieme al tuo nome. Abbiamo visto nel video allegato al post del presente Blog "Sanremo S.Paolo anticristo Nietzsche" una donna che raccontava quanto il trapianto del rene l'abbia conformata alle caratteristiche del suo (rene) precedente proprietario ed avevamo riallacciato ciò all'antica usanza di popoli che mangiavano il cuore (o altro) dei cadaveri dei loro nemici per acquisirne loro caratteristiche, quali della forza, coraggio etc.. Ed ora, seguendo i video di questo post possiamo pensare a quanto asserito dai fisici quantistici sulla continuazione dell'interazione a lungo raggio di due elementi che vennero ad interagire l'uno con l'altro. Ciò richiama il comunicare a distanza tra madre e figli; tra gemelli. Dando ascolto a quanto detto nei presenti video ci si riferisce alla "visione olografica": una parte di un tutto riproduce il tutto stesso e vi interagisce a distanza una volta separato. Così una parte di noi porta con sé tutta la nostra storia e il nostro destino; questo è il DNA. A sua volta riporta all'antica credenza tribale che concepiva, attraverso un feticcio appartenuto a chi si voleva fare la "fattura", la possibilità di potervi interagire nel bene o nel male manipolandolo secondo certe tecniche.
Oggi vi è un impeto ad arricchire il più possibile la banca dati del DNA di tutti gli individui; sempre nelle righe del libro di Paissan, qualsiasi giustificazione, anche blanda è valida a tale scopo, ad esempio, essere incarcerati -anche un solo giorno- per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata.
Tutto ciò è accaduto agli animalisti suddetti contro la vivisezione, pratica a monte nell'essere stata già stata annoverata da diversi anni sulla scia delle antiche pratiche denominate "Magia Nera".
Bibliografia
M.Paisan, La privacy è morta. W la Privacy, 2005.
AAVV (presentato da H.Ruesh): Vivisezione e Magia Nera, Manca ed..