lunedì 28 aprile 2008

The dreams of the monsters


L'imponente edificio-bunker -oltre 110 m di lunghezza, 71 in altezza e 23 in larghezza- mostrato nella figura qui sopra (Foto di G.Fisher pubblicata dalla rivista Epoca -articolo di P.M.Gaede- e qui tratta dal periodico "Liberiamo la Cavia") è il simbolo di un successo di ciò che avrebbe dovuto essere messo al bando per aver causato un vero e proprio primato in fallimenti e disastri, cioè la ricerca vivisettoria o di sperimentazione sugli animali. Un gigantesco edificio sorto nella metà degli anni '80, a partire da un preventivo di 2 miliardi e lievitato, alla conclusione dei lavori, ben a 80 miliardi di quel periodo. Questo "lager modello" per animali-cavie è stato concepito per ottenere la massima ottimizzazione per lo scopo suddetto, in sintesi di alta zootecnia vivisettoria. A tal proposito riportiamo quanto scritto sul periodico animalista "Liberiamo la Cavia" -3°4° trim., 1985: "Dentro vi sono reclusi ben ottantamila animali destinati alla vivisezione. Tutto è asettico e sterilizzato. Il personale indossa camici e mascherine bianche, le numerose stanze hanno tutto l'aspetto gelido dell'obitorio. E' in questo ambiente estremamente sofisticato che cani, gatti, topi, maialini subiscono manipolazioni chirurgiche". Insomma, all'interno di quel "mostro" si opera anche con tutti gli odierni tipi di aberranti manipolazioni genetiche possibili.
Nel precedente post abbiamo affrontato il problema sopratutto dell'anziano, che viene scaricato dagli ospedali, ancora prima di aver raggiunto l'autonomia sufficiente per gestire i suoi bisogni primari quotidiani, senza poi fornigli un'adeguata assistenza domiciliare. Ora vediamo come verrebbe "risolto" il problema nella prospettiva dei medici professionisti, che si rivolgono all'ottimizzazione della struttura ospedaliera piuttosto di quella dell'assistenza domiciliare. Il progetto in questione è quello, già noto da diversi anni, di "ospedale del futuro". Uno di questi "ospedali modello" è quello recentemente aperto a Mestre (vedi immagini). Osservandolo dall'esterno appare come un'imponente blocco in cemento, quasi come quello dell'immagine all'inizio del post, che dovrebbe ospitare casi di emergenza almeno dell'intero Veneto. All'interno dovrebbe essere realizzato un ambiente completamente asettico e sterilizzato con il personale che indossa camici e mascherine bianche. Ogni degente viene ospitato in stanza singola dove possono assisterlo anche i parenti -ci chiediamo quale sorta di strette regole devono poi rispettare- tanto che si è giunti a realizzare anche una sorta di "braccio della morte" dove poter far alloggiare i malati terminali. La realizzazione di un giardinetto-serra nell'androne del mega ospedale conclude il sogno dei medici ospedalieri. L'enorme spesa che si dovrebbe ora affrontare per mantenere questa struttura per ogni paziente è tale che richiede, come minimo, che chiunque vi operi non reclami lo stipendio perché in caso contrario si scaricherebbero gli anziani anche prima degli ospedali mondezza ed con ancor meno fondi per garantirgli una dignitosa assistenza domiciliare . Considerando che si è parlato di ospedali-albergo....probabilmente ci si riferiva all'opportunità di ospitare -dato che una simile struttura possiede ben 700 posti letto- a pagamento anche i turisti in visita sopratutto a Venezia. Finora negli ospedali convenzionali è stato possibile scoprire casi di malasanità...si sarà in grado di scoprirli anche in questi asettici prototipi di "alta tecnologia", che competono con quelli ad alta zootecnia?

mercoledì 16 aprile 2008

CRI...CRI...Grillo parlante -2°

Ogni lunedi la Croce Rossa Italiana organizza una postazione di soccorso, presso la piazza della stazione ostiense, per aiutare gli emarginati e i senzatetto; l'aiuto è nell'ambito sanitario e alimentare: in questo periodo vengono distribuiti biscotti energetico dietetici e latte scremato. Lunedì scorso -14 apr.-, proprio mentre eravamo lì presenti, è accaduto un piccolo tafferuglio nella coda formatasi per la distribuzione dei prodotti suddetti che ci ha fatto notare che i bisognosi intervenuti erano tutti maschi tranne una ragazza, la sola che reclamava il diritto di non fare la fila proprio in quanto donna. Siamo pienamente solidali con lei perchè dietro alla rivendicazione di un tale diritto c'è il grave problema delle donne emarginate e senzatetto enormemente più a rischio degli uomini in pari condizione...perchè erano assenti le donne? E, dall'altra, perchè ve ne sono a migliaia torturate, violentate e sbattute sulla strada perchè divenute schiave-prostitute? Da una parte la criminalità magnaccia. dall'altra la domanda di cittadini di ogni classe sociale che se ne serve alimentando tale criminalità; ultimamente vi è stato annoverato anche un deputato, di un noto partito che predica la morale, pizzicato a pagare i magnaccia in "qualità" di "affitta-schiave". L'onorevole, cosi' spettacolarmente (anche dal blog B.Grillo) scoperto, è stato espulso dal partito.
Che effetto poteva arrecare la protesta di questa donna alla Croce Rossa? La Croce Rossa che, da una parte sfila orgogliosamente, il 2 Giugno, alla parata delle potenti risorse belliche, tra carri-armati, bombardieri, fucili e baglionette (immense "siringhe", imponenti "clisteri", "sparasupposte" etc..) e, dall'altra affianca l'opera pari a quelle delle Dame di S. Vincenzo? Certamente, compito della C.R.I. non è quello di appostarsi laddove viene consumato il dramma dei disperati a causa di "affitta-schiave", cioè (quest'ultimi) i veri untori di AIDS e altre malattie veneree, per così imporre a questi e ai magnaccia le analisi una volta presi sul fatto. Invece, il trattamento sanitario Obbligatorio- T.S.O. viene imposto ai deboli, innocenti e alle vittime (loro non fanno paura) assieme alle analisi cliniche, magari fatte passare per il loro bene ma che va a beneficio, nel garantire tale vera e propria "merce", a chi li sfrutta.


martedì 8 aprile 2008

la trappola

Uno dei problemi principali sanitari che investono l'anziano da paziente è la dimissione ospedaliera prima che venga raggiunta la sua autonomia fisica per svolgere le ordinarie attività di base di vita quotidiana. Una volta dimesso l'anziano convalescente non è assistito a livello domiciliare: o provvede da solo e con le sue finanze o viene scaricato ai parenti più disponibili oppure "posteggiato" in qualche altra istituzione ancora più coatta. Un tale problema non investe solo l'anziano ma, anche se in modo minore, anche tutti gli altri ammalati; in modo più marcato i disoccupati. Cogliamo l'occasione di presentare una recente e_mail di un nostro assiduo visitatore che ci ha esposto un fatto analogo che l'ha interessato direttamente.
Riportiamo in questo post l'intervista -tramite internet- di questa vittima di un incidente causato da auto che procedevano, in città, con velocità da autostrada -sembra che l'attenzione ai soli caschi e cinture di sicurezza faccia passare in secondo piano il grave problema dell'alta velocità.
"Noi:- Durante la caduta era consapevole di quanto le era accaduto?
R.:- Gli effetti del danno, in genere, subentrano qualche tempo dopo. Comunque, sentivo che mi era accaduto qualcosa di serio, nonostante tutto ho rifiutato di far chiamare il118. Ho preferito chiamare un taxi e raggiungere casa di parenti per finire di passare la notte nell'ipotesi di avere qualche problema il giorno successivo. In effetti la mattina dopo accusavo problemi nel camminare senza accusare forti dolori e ciò causò ansia e quasi panico ai miei parenti tanto che accettai di essere accompagnato a fare le lastre. Il risultato fu che dalle fratture riscontrate non era più possibile ritornare a casa prima di qualche giorno. Accettai nei limiti di sola"sosta": riposo, immobilità e dieta vegetariana e una più che minima assistenza (operata in loco anche dai parenti). Ma, a partire da circa un'ora dopo non feci altro che firmare il rifiuto di terapie farmacologiche e analisi cliniche tanto che dopo circa una decina di giorni mi dimisero scaricandomi di nuovo ai parenti. Le dimissioni precoci senza una prevenzione terziaria (cioè post degenza a livello domiciliare) sono una regola, ma nel mio caso vi era l'aggravante di non aver consumato i prodotti "galenici omologati" preferendo un risvolto salutare ippocratico che è anche quello che vi è stato da sempre, anche prima di Ippocrate: per loro questo significava prendere l'ospedale per un albergo.
Già l'ospedale per un albergo...perché no? E' vero che ci sono ospedali che rifiutano di soccorrere i malati perché già strapieni, ma è anche vero che ce ne sono altri semivuoti che potrebbero, con certe modalità, compensare vuoti economici ospitando anche persone sane le quali accetterebbero le suddette modalità in merito ad un più basso costo rispetto agli alberghi convenzionali, che magari non hanno nemmeno più posto. Può sembrare un'ipotesi folle ma in Unione Sovietica e credo anche nell'attuale Russia le autoambulanze sono un facsimile di taxi. Una persona può prendere al volo un'ambulanza libera che passa accettando certe modalità (scendere non appena si attiva il pronto intervento) ma pagando meno di un taxi vero. L'aspetto è doppiamente vantaggioso: le ambulanze sono sempre in giro per la città intervenendo in tempi rapidi in caso di emergenza ; l'utente paga meno di un taxi e ottiene più disponibilità del servizio di trasporti; il servizio sanitario ospedaliero ottiene delle entrate in più.
Noi:-Comunque il problema è un altro: l'assistenza domiciliare. Sarebbe bastata una semplice ed economica (rispetto al ricovero ospedaliero) assistenza domiciliare per il sostenitore (visitatore) del nostro blog. Invece, sostando nel dispendioso ospedale ha appesantito sia le spese sanitarie che i parenti per le precoci dimissioni ospedaliere (causate principalmente proprio dagli enormi costi per ogni degente)". Certamente, in Unione Sovietica il problema era affrontato sulla prospettiva popolare, anche se non vi era comunque libertà di scelta sui rimedi di ristabilimento della salute e sulla gestione autonoma degli strumenti posti a disposizione degli utenti; oggi ci si può autonomamente misurare almeno la pressione, il livello dei trigliceridi, l'attività cardiaca con i mini elettrocardiogrammi -già in alcune farmacie, è anche possibile effettuare altre analisi del sangue da prelievo di goccia di sangue dal polpastrello- e chissà, forse un domani lo sarà anche dall'emocromo all'analisi complete, e anche per le lastre a raggi-x (magari rese innocue).
Insomma, gli ospedali sarebbero veramente utili se come alberghi e le autoambulanze efficaci se fossero taxi.
Però vi è un altro modo di concepire gli ospedali come alberghi per degenti ed è quello sulla prospettiva dei medici professionisti o specialisti. Su questa prospettiva vengono concepiti gli "ospedali del futuro" (che non sono come quello nella figura) che, come vedremo nel prossimo post non tendono a livellare ma ad alzare ancora di più il gradino tra degente e personale.