venerdì 27 settembre 2013

Origine degli Ospedali inizio Allevamento Intensivo Zootecnico -Settimana Vegetariana 2013

Si è svolta la settimana dedicata alla scelta non carnivora, quindi vegetariana, vegana, fruttariana. Ad esempio, a Roma i fruttariani si sono incontrati al parco della Caffarella, intrattenuti anche da canti e danze etnici, e i vegan-crudisti all'ex mattatoio del Testaccio.
I video, posti all'inizio del post, fanno riferimento ad un piatto particolare composto di carne di maiale introdotto nel 1439 in occasione del Concilio di Firenze.  L'arista è un piatto prelibato e limitato per grandi eventi. Il macellaio fiorentino, già negli scorsi anni sessanta, avvisa che la carne che si vende, nonostante italiana, è carne di animali trattati e alimentati non naturalmente. Infatti, in Toscana ed in particolare a Firenze e provincia, il consumo di carne ed il conseguente ricorso ad allevamenti intensivi, inizia con la realizzazione del primo ospedale; riportiamo parte di quanto scritto in un nostro precedente, del 28 Maggio 2008: post http://hospitalcrimes.blogspot.it/2008/05/veganismo-vs-zootecnia-epidemie.html:
in Toscana, l'attuale patria della "bistecca alla fiorentina". Ma, fiorentini e toscani erano grandi mangiatori di carne? -Risulta nettamente di no! Fino al primo trentennio del 1300, sul rapporto tra cittadini fiorentini e animali mattati, risulta un consumo di carne basso (poco più di un centinaio di migliaia di animali uccisi all'anno: 4.000 bovini; 50.000 montoni; 40.000 suini; 60.000 capre). Spostandoci poi in avanti di diversi secoli, fino a tutto il periodo delle epidemie di peste, colera, tifo risulta sempre un consumo di carni più che basso pari a circa 7 Kg a testa per tutto l'ann0 a Firenze e solo 10 Kg a testa in tutta Italia: il cibo dei poveri erano le verdure ed in genere i grani -cioè un vero pasto vegan. Ma questo andamento viene interrotto durante l'internamento negli ospedali , dove il consumo di carne diviene esponenziale fino a diventare secondo assoluto a quello del pane e seguito da quello del vino, uova e pollame. Con l'avvento degli ospedali si passa da un pasto praticamente vegan ad uno prettamente carnivoro, per le 10973 giornate di degenza si fecero consumare: 5.423 Kg di pane; 2.465 Kg di carne; 4.785 litri di vino: 1289 uova; 50 Kg di sale; 29 Kg di uva secca; 72 litri di aceto; 24 litri di olio; 18 polli. Dieta carnivora e scarsa in vitamine. Si aumentava il cibo di carne, ma già a quell'epoca macellai, mattatoi e allevatori in genere contribuivano a peggiorare l'ambiente, l'igiene e di conseguenza le epidemie: vi era il problema dello smaltimento degli escrementi (abbandonati fuori intorno alle mure di cinta della città e, oltre tutto, macelli e macellai, i maggiori veicoli di appestamento ed epidemia, gettavano gli scarti dentro i fiumi.
A fare maggiormente le spese di un epidemia, come già scritto nel precedente suddetto post, sono i poveri. Infatti, la peste colpì prevalentemente i poveri,i becchini e i chirurghi-cerusici (arte delegata ai modesti barbieri). 

domenica 22 settembre 2013

L'uomo di vetro: Rodotà al drink



Chiunque cerchi di sostenere quella "par condicion", che rivede lo squilibrio tra il comune individuo, sempre più reso di vetro, e le carceri e ospedali che rimangono invece perlopiù in ombra, trova non poche difficoltà.  Un paese democratico concepisce un carcerato, anche reo di crimini più efferati, essere comunque un cittadino -che sta scontando la pena per i suoi sbagli- con i suoi, anche se limitati, diritti, quale di esprimere le proprie opinioni.  Ma non è tanto questo il problema.  Con suddette istituzioni coatte non rimane che riferirsi all'intelligenza artificiale, cioè il "test di Turing" -che abbiamo già considerato per le videocamere seminate nelle strade e nei negozi- e cercare di dedurre che l'informazione che esce fuori è mediata da macchina burocratica, forzatamente strategica, o originariamente, umana, del diretto interessato.   Abbiamo già chiamato in causa il Pazzini confermando che anche i medici stessi osservano quanto il potere medico sia ancora radicato con gli antichi stregoni mediatori tra il divino e l'uomo a partire dal medico dietista che detta, programma lo stile di vita del malcapitato nel suo essere -in quanto noi siamo ciò che mangiamo- e quindi sulla epidemia, di intere nazioni, di  OGM, fino al chirurgo per arrivare all'atto cannibalesco del trapianto d'organi -realizzabile necessariamente col cuore battente, vivo-.  Asseriva Platone che l'uomo avrebbe consapevolmente accettato di mangiare il veleno pur di non morire di fame e, in generale, dargli sicurezza è come dargli ricino, è tutt'altro che difficile, va da sé, con la corrente e fa correre a tuttav velocità...basta la parola.

 
       

venerdì 13 settembre 2013

Videocamere Sicurezza Ospedali-Carceri: L'Umanità di Vetro


Nel primo video Rodotà chiarisce la metafora de l"'uomo di vetro". La previsione di A.Huxley, O.y Gasset, G. Orwell  non solo si è rivelata esatta attraverso il tempo ma si è rivelata anche una sinistra premonizione.   Cittadini di vetro ma ospedali e carceri in ombra.  Mentre si dibatte ancora su cosa sia veramente accaduto nell'ospedale e nel carcere a S.Cucchi Lucia Uva si appella al Papa. La messa in sicurezza dell'umanità è, prepotentemente, l'unica a non avere frontiere: la garanzia di ospedali e carceri per tutti.