lunedì 23 febbraio 2009

Violenza carnale e farsa medica: gli stupratori ..gentiluomini


Nel due precedenti post sulla violenza sessuale subita dalla turista tedesca a Napoli abbiamo sottolineato l'inutilità dell'accertamento medico ospedaliero che, in questo caso, si è rilevato oltre tutto errato di fronte alle indagini di polizia. Infatti, dall'accertamento medico ospedaliero non risultava alcuna violenza sessuale cosa invece evidenziata inconfutabilmente dalle indagini di polizia. Nella più recente violenza subita da una giovanissima ragazza al Parco della caffarella di Roma è accaduto il contrario, cioè dall'accertamento medico ospedaliero risultavano innumerevoli ematomi nel corpo della vittima, ma dalle altre indagini legali risultava che la vittima non aveva subito sevizie. Ci si chiedeva e ci si chiede ulteriormente il perchè della umiliazione dell'obbligo dell'accertamento da visita medica -legale-ospedaliera che subisce una donna violentata considerato che una violenza sessuale è già di per sè gravissima anche se una donna, paralizzata dalla violenta aggressione, può "non opporre" resistenza attiva; Il voler porre l'attenzione sui particolari sminuisce una tale gravità della violenza mentre è proprio una tale violenza che fa passare in secondo piano altre conseguenze di lesioni fisiche dovute a percosse che non sono così più violente in relazione all'iter di umilianti accertamenti medici a cui deve sottostare d'obbligo chi ha subito l'aggresione, ma che, invece, dovrebbero attivarsi solo per sua libera scelta. Le squallide, umilianti visite mediche obbligatorie non servono che a distinguere i violentatori tra stupratori gentiluomini e non

martedì 10 febbraio 2009

La macchina Englaro



"La morte peggiore è quella che ti proviene da chi ti concepisce ridotto a macchina e magari con tanti bei pezzi di ricambio; sentendo tra le sue mani il tuo cuore pulsante" -Hospitalcrimes-

giovedì 5 febbraio 2009

Il danno di Ippocrate: aver dato monopolio del corpo e mente ad una corporazione di spergiuri


"CLANDESTINI DENUNCIATI DAI MEDICI" è il titolo in prima pagina del quotidiano gratuito "24 Minuti" che dà freschissima notizia, di questa sera, dell'approvazione del senato all'emendamento che cancella la norma secondo la quale il medico non deve denunciare lo straniero non regolare -immigrato clandestino- che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Tutto ciò avviene proprio nel momento critico su un'altra decisione di vita o di morte (il caso Englaro): l'immigrato non in regola deve decidere se rischiare di peggiorare in caso estremo fino alla morte o farsi denunciare per ricevere trattamenti (o ulteriori danni) ospedalieri. Ci si chiede: ma perche?...prima non venivano identificati? -certo; le telecamere, il sangue (DNA), etc. etc. ma non essendo ufficiale il clandestino non veniva perseguito ma posto negli schedari dell'ospedale (vale a dire anche quelli della pubblica sicurezza -schedatura) - un pericolosisimo criminale latitante da moltissimi anni fu scoperto grazie alle indagini (DNA) ricavate su un suo vecchissimo ricovero d'ospedale o clinica-. Però ora per il cosiddetto "clandestino" si complica la situazione. Se a tutto ciò aggiungiungiamo anche l'autorizzazione a procedere per la vaccinazione obbligata ai bambini Rom nelle loro abitazioni, che maschera l'ennesimo tentativo di schedarli, stavolta su stanziamento di relativamente grossi fondi -operato per omologarli definitivamente alla cultura del popolo vincente, quello sedentario- possiamo ulteriormente vederci confermato tutto ciò di cui abbiamo riportato e previsto nei precedenti post su tale questione, dal profilo storico al nostro quotidiano.
* In figura particolari bambini futuri nel nostro paese (E123,E104,E142,E131;Cons.E220)

martedì 3 febbraio 2009

Mobbing: cornuti e bastonati. Dallo stipendio al sostegno per disabili psichici -parte 2°


Quanto scritto nel post precedente trova un ennesimo riscontro che ci interessa direttamente: un lettore del nostro blog ci ha segnalato che un suo amico ha subito recentemente -dopo 15 anni di servizio- un licenziamento per mobbing -esubero. Funzione lavorativa ritenuta non più necessaria- confermato dai sindacati. La vittima del mobbing è un modesto operaio padre di famiglia con un figlio -che frequenta le elementari- e una moglie con lavoro precario e con casa in affitto. Le sue responsabilità familiari, di fronte alla reale difficoltà sindacale lo ha condotto a chiedere un sostegno psichiatrico. Nonostante tutto è stato licenziato, non lavora più da due mesi. La potente corporazione psichiatrica non avrà fatto altro che etichettarlo della diagnosi psichiatrica da mobbing (ansia, depressione e tendenza al suicidio). La logica psichiatrica è che il branco paga le spese del danno psichico rimanendo immune da diagnosi psichiatrica mentre la vittima s'incollerà tale suddetta etichetta che assieme al peso della sua età non proprio giovane non avrà altra alternativa che vivere di sostegno socio-sanitario. Verrà così considerato come "cittadino con riserva sull' affidabilità".