domenica 27 gennaio 2013

Origini del Mobbing Empatia e Stato Mortuario: Il VEGETARIANO Filippo NERI e la balordagine medico ospedaliera


La missione di F.Neri era anche quella di assistere gli infermi, ed anche se aborriva gli ospedali non esitava ad entrarvi per continuare ad assistere i malcapitati i quali, oltretutto, venivano dimessi senza assistenza e non completamente, o per nulla,  guariti, ricadendo nella malattia ed anche peggiorarla, e/o cronicizzarla.  Tutto ciò condusse il Neri a realizzare dei luoghi di assistenza o anche cronicari per suddetti resi cronicizzati dagli ospedali.      Il fatto di condividere lo stato di sofferenza lo condusse a migliorare “percettivamente” quella comunicazione che oggi si può chiamare “empatia” ed anche di più se si considera che il suo comportamento in pubblico, di qualsiasi ceto o autorità esso fosse, lasciava dubbi (pregiudizi) sullo stato di normalità (convenzionalità); tale da farsi passare per un folle e, per come vestiva (trasandato), ne appariva un emarginato. In questa condizione non mancava di osservare e di indagare su chi direttamente o indirettamente lo giudicava e far da scudo -a suddetti nefasti pregiudizi- a chi svantaggiato non poteva difendersi dall'esserne bersaglio. Questa sua “empatia” sovra-ricettiva fece sì anche da salvare, chi destinato per una diagnosi medica, di coma irreversibile, ad  imminente morte, riuscendo a risanarlo –al giorno d’oggi una simile impresa sarebbe stata ostacolata dall’ opportunità medica di farne oggetto per trapianti d’organo; opportunità questa che ha portato alle attuali invenzioni di morte-.   Il Neri riuscì a curare e a guarire non pochi malati ed infermi, giudicati dai medici gravemente malati con impossibilità di guarigione se non già unti da estrema unzione o addirittura refertati morti, vediamone alcuni:
  Prospero Crivelli: Impossibilità di cure secondo i medici, ma si rimise sano dopo l’intervento del Neri.
  Agostino Boncompagni (neonato): Affetto da gravissima broncopolmonite riuscì a risolverla in breve tempo con l’intervento (imposizione delle mani) del Neri.
  Cesare Baronio: Guarito dal Neri nonostante gli fu già data l’estrema unzione.
  Neri guarisce l’arcidiacono Barsum, in pericolo di morte in quanto non poteva più mangiare né tanto respirare.
   Neri fa “ritornare in vita” dallo “stato trans-mortuario” il figlio del Principe Massimo, ormai refertato cadavere, sul letto di morte e a parlarci lucidamente per mezzora con stupore di tutti i presenti.  Ma il caso ancor più eclatante fu quello dell’architetto G.Battista Guerra che, mentre stava costruendo una chiesa, cadde battendo la testa.  I medici consigliarono un’operazione chirurgica mentre altri loro colleghi dichiaravano che non c’era più nulla da fare.  Intervenne il Neri investendo il medico Angelo Vettori  dandogli del balordo e il medico risentito si appellò al suo carisma di medico e sulla professionalità sovrana sui ciarlatani ed il Neri ribatté ripetendo che era un balordo.  Al “ciarlatano” Neri bastò dell’olio di mandorla misto a trementina per rimettere al lavoro sano e robusto dopo qualche giorno il Guerra.
  Ma vi fu anche la volta del Neri che, in condizioni tali da non poter fare più di tanta resistenza all’intervento medico voluto dai suoi confratelli, presi dal timor panico, sia perché svenuto o quasi o per il forte disturbo.  In tutti i casi il Neri si riprese da solo, spontaneamente, sottolineando che l’unico male era la loro balorda presenza.
  Ma il Neri fu perseguitato dai medici anche da sano sperimentando, così, da cavia, possiamo dire, il primo mobbing, ideato e applicato dal medico Teccosi il quale fu impiegato come amministratore della confraternita dove officiava il Neri.  Teccosi vedeva di malocchio il Neri e fece sì da assumere due sacrestani predisposti al suo progetto di “mobbing”, vediamone alcuni esempi:  gli impedivano di entrare in sacrestia, anche sbattendogli la porta in faccia;  gli nascondevano oggetti per officiare alla messa, compresa la chiave del tabernacolo.   Insomma, facevano sì che non gli accadesse nulla che andasse per il giusto verso in quanto l’obiettivo era quello di un attuale mobbing, cioè far uscire fuori di testa e mettere in cattiva luce se non far passare per pazzo o per far commettere un grave errore per far allontanare o licenziare o “giustificare” per un Trattamento Sanitario Obblgatorio (T.S.O.).   Ma col Neri abbiamo anche una sorta di  rimedio, estremo a questa nefandezza, in quanto egli non cadde nel tranello incassando pazientemente i colpi e il tempo volse a suo favore.   Questo fu un primo esempio di come ancora oggi si possa, nei limiti del possibile, far fronte ad un mobbing.
      Quello stato di, chiamiamolo più che “empatia” si estese dall’uomo all’animale sollevando ancor più la già straordinaria sensibilità del Neri che scelse di diventare Vegetariano.



  Fonte bibliografica S.Filippo NERI di O.Cerri, ed. Villaggio del Fanciullo di Vergiate.

giovedì 3 gennaio 2013

Abolizione della vivisezione: Utopia? Aspetti della razionalità di laboratorio e passaggio alla cavia umana


  E' ormai da un secolo che la vivisezione è stata dimostrata ufficialmente inutile anche dai più grandi vivisettori mondiali, da allora in poi si sono sempre più denunciati errori e danni da tale pratica.  La vivisezione è inutile, fallace e dannosa e non si ha bisogno di riscattare gli animali proponendo "alternative" e miliardi di dollari perché il già abolirla è un vantaggio che,oltretutto, orienta di per sé verso altri metodi meno erronei.   Nel video si vede scorrere il riferimento alla dimensione scalare dei vari animali cavie rispetto all'uomo ma questo è solo un aspetto dell'inadeguatezza della vivisezione per ciò che pretende raggiungere. Infatti, vi sono altri aspetti erronei da chiamare in causa quale, ad esempio, il fatto che in laboratorio una malattia o disturbo indotto è diverso nel tempo e nelle manifestazioni patologiche da quelli che accadono spontaneamente, in natura e che un animale trattato in laboratorio è complessivamente, fisiologicamente, diverso dagli altri che non subiscono tale trattamento -razionalità d laboratorio-; Pertanto, in quei rarissimi casi in cui si desse possibilità di applicazione si traspone il più possibile il laboratorio sull'animale cavia stesso; è questo il caso del trapianto d'organi e di altre tecniche di rattoppo come quella del video sull'innesto idraulico-SIM.  Pertanto, se ci si orienta sulla suddetta razionalità di laboratorio poi si assoggetta il tutto a questa. E' una visione meccanica, riduttivo-specialistica: l'ingegnere Nasa vede in una turbina un modello di una pompa idraulica cardiaca, lo stesso modello di pompa idraulico cardiaca che,  applicata all'economia, fece vincere il Nobel all'economista Samuelson.  Il risultato non è proprio fantascienza...Robocop, il poliziotto ricostruito ciberneticamente mezzo uomo e mezzo robot è tutt'altro che un Robotop da trapianti d'organo e accessori vari trasferiti direttamente, praticamente, e non senza difficoltà con non poche controindicazioni, dal laboratorio all'uomo.  Sentite il giovane fisico, nel terzo video, che propone anch'egli una visione tecnico specialistica sulla stessa scia della pompa idraulica cardiaca quale di una sorta di "centrifuga" -da super-lavatrice- per il cervello.    Intatto, i malati continuano ad aumentare e morire; sopratutto i malati cardiaci e di ictus. Se si aspetta l'abolizione della vivisezione ammettendo che un fallace metodo possa avere alternative e con quattro miliardi di dollari per il riscatto degli animali, allora quanti animali massacrati inutilmente e danni all'umanità ancora d'attendersi? E così concepita alternativa, la fallace vivisezione verrà abolita completamente o si troveranno pretesti per, in parte, continuarla?