domenica 28 ottobre 2007

Spedizione punitiva a domicilio con medico ospedaliero

Recentemente un personaggio del mondo dello spettacolo, impegnato socialmente, ha figurato il clima di tensione che oggi si vive far saltare, esplodere le persone come pop corn; non risparmia nessuno.
Così è accaduto, una quindicina di giorni fa (13 ottobre), che una donna si è vista aggredita nel proprio appartamento da due famiglie di vicini di casa non appena il figlio (di otto anni) gli aveva aperto la porta. La donna è stata trascinata per i capelli in presenza del suo bambino fino a fargli un'alopecia da "scalpo" (assieme a trauma in zona cervicale) e qualsiasi tentativo di difendersi veniva neutralizzato per immobilizzazione da presa da parte dei sei aggressori della spedizione punitiva.
Di tutta questa storia, oltre alla causa che ha scatenato la violenta aggressione (delle lamentele per i fumi di un barbecue che salivano dal terrazzo sottostante fino all'appartamento dell'aggredita), ci ha sorpreso come la presenza del bambino non abbia frenato l'irruenza degli aggressori contro la madre; come si continui ancora adesso a sottovalutare lo shock del bambino che si è visto la madre aggredita e per giunta nella propria abitazione dai vicini, di cui poi sarà costretto ad incontrare entrando o uscendo da casa...ma, quello che ci ha veramente sconcertato è la presenza di un medico (angiologo) ospedaliero, motore assieme alla moglie del gruppo della spedizione punitiva -L' esposto di entrambe le parti è depositato al commissaritato di zona Valle Fiorita-Due Leoni (Casilino Tor bella monaca).

lunedì 22 ottobre 2007

Osho, Illich, Reich, Frank: 4 per 1...un destino comune

Lager Ospedali Carceri







Il grande filosofo Osho Rajneesh non tentennava nel dichiarare la sua posizione rispetto a quei luoghi infami, di offesa alla dignità, quali gli ospedali. Egli scriveva senza mezzi termini quanto segue: "...è molto più bello morire sulla croce che in un ospedale. La sola idea di morire in un ospedale mi terrorizza. Io non ho paura della morte, ma ho paura degli ospedali!". La scelta della via della libertà di pensiero e di espressione condusse l'eminente filosofo eretico nelle tremende carceri della pensilvania (USA) della democratica America dove ne uscì avvelenato col Tallio, mischiato nei cibi dell'istituzione coatta carceraria, la stessa dove fu carcerato W.Reich accusato dalla Food and Drug Administration, dopo essere stato espulso dall'ordine degli psichiatri psicanalisti perchè eretico. W. Reich morì in carcere per infarto da stress, mentre ad Osho il Tallio sommistrato gli provocò una lentissima (di qualche anno) e atroce agonia. Osho, alla stessa stregua di I. Illich, sperava in una morte rapida ma, ad entrambi, ostici agli infami ospedali, spettò, invece, il destino della lunga malattia incurabile tanto che la resistenza di Illich fu da vero "partigiano" contro tali infami istituzioni ospedaliere, che preferì capitolare da solo piuttosto che farlo passando per le mani di ospedalieri. Anche la resistenza di Osho fu ammirevole. E' curioso che oggi ci sia qualche gruppo, sostenitore di Osho, che si occupa di problemi di salute (AIDS) dei paesi in via di sviluppo e che non sia critico sulla realizzazione di strutture ospedaliere. Probabilmente un simile gruppo non ha assimilato nè vissuto il pensiero di Osho per evitare a questi paesi il solito destino di "regalargli" tutto ciò che nei paesi sviluppati è stato riconosciuto mondezza. Ciò sta come a dire dei libri di Illich presentati da chi ha a che vedere con gli ospedali; oppure, per quelli di Reich, presentarli da puritani americani (magari dipendenti della Food and Drug Administration). E perchè no? Il diario di Anne Frank, il cui destino atroce è stato pari agli autori suddetti, presentato da un nazista non per nulla pentito. Reich sfuggì ai lager nazisti per finire a morire in quelli di una terra "democratica" dopo essere, qui, stato degradato, perchè eretico, e perseguitato dalle lobbies medico-farmaceutiche-ospedaliere.

lunedì 15 ottobre 2007

Camici, Comici & C.: CRI CRI...Grillo parlante..

Lager
Ospedali
Esistono nomi tabù che non devono essere nominati impropriamente, cioè al di fuori del monopolio medico che li ha coniati. Nominarli , come ad esempio "alzheimer", significa mettere il dito sulla piaga delle lobbies medico ospedaliere e della ricerca medica in quanto tali processi degenerativi delle funzioni cognitive , mnemonicche e motorie umane rappresentano le innumerevoli pietre d'inciampo delle suddette categorie mediche, indefesse nell'attaccare chiunque glielo faccia presente da altri ambiti. Quello che oggi si conosce è che chi ne è colpito richiede assiduamente attenzione (giorno e notte) e coinvolge chi gli è vicino a partire dal coniuge il quale, se lasciato solo, non ha possibilità di seguirlo senza discapiti per la sua stessa salute, ed alla fine si capitola per l'ospedale ma solo per mancanza di un aiuto vero, concreto assistenziale nella propria abitazione. Recentemente, un noto personaggio di attualità ed anche attore comico satirico è incappato nel nominare il suddetto tabù ma le conseguenze sono state attenuate da una sorta di "vaccinazione" che gli era stata già preventivamente inoculata per...emergency: una microvirus cellula medica. Emergency è nata quasi con lo stesso scopo come la Croce Rossa e ne percorre più o meno lo stesso cammino. Circa un secolo e mezzo fa uno svizzero -un certo H.Dunant- passando per la Lombardia incappò proprio in una delle più feroci battaglie, quella di Solferino, inorridito dello spettacolo di morti ammazzati e feriti atrocemente amputati si fermò ad aiutarli e, in qualche modo curarli. Che cosa c'è di più ammirevole solidarietà spontanea? Però Dunant volle sistematizzare tale spontanea solidarietà nel costituire un' organizzazione di intervento ai feriti durante le guerre con tanto di realizzazione di ospedali da campo e la chiamò Croce Rossa. La Croce Rossa divenne internazionale e cresceva assieme alle guerre e battaglie. Fin qui c'è poco da obiettare: alla situazione aberrante della guerra si applica un'altrettanta situazione aberrante dell'ospedale; solamente che mentre l'incubo di una guerra finisce viceversa con gli ospedali da campo continua perchè da temporanei sono poi divenuti vere e proprie strutture ospedaliere permanenti. Attraverso la Croce Rossa le guerre seminavano ospedali ovunque fosse possibile finchè proprio nell'ultima guerra mondiale la Cri non si ritrovò davanti al lager nazista. In una recente trasmissione RAI (RAI 3, 26-1-07) si è polemizzato proprio su quest'ultima visita ai lager nazisti della CRI; precisamente sul fatto che la stessa CRI non riferì nulla di tutte le efferatezze che vi aveva riscontrato. Difatti, se le avesse riferite, certamente, il popolo tedesco non sarebbe più stato così propenso al nazismo. Dall'altra, possiamo dire, che se il popolo tedesco ne fosse stato già a conoscenza allora i lager, almeno da questo punto di vista, sarebbero stati più trasparenti, ad esempio, degli ospedali, anche di quelli odierni. Così, oggi, nonostante tutte le non poche documentazioni sull'olocausto, non abbiamo tutti i passi completi di come si procedeva con gli esperimenti sulle cavie umane nel laboratori, ad esempio, di quello del medico genetista Mengele -ci limitiamo a riportare alcuni siti:
http://www.auschwitz.dk/Mengele http://www.olokaustos.org/argomenti/esperimenti/medexp16.htm
Comunque, tra i caratteri di perversità vi era quello di J.Mengele che si faceva chiamare "zio" dalle sue piccole vittime-cavie. "Purtroppo" non abbiamo nessuna immagine di queste piccole cavie poco prima della tortura per poter percepire il loro stato di fronte allo "zio" con la sua equipe. Forse l'aveva fatto passare come un gioco. Possiamo, comunque, immaginarlo, magari prendendo qualche esempio attuale, anche se non razziale ma specista...è solo un'analogia..,come quella che mostra la foto a sinistra dove il cane non mostra terrore per tutto quello gli starà per capitare, pensa ad un gioco, di stare tra amici...ma poi dalla foto sottostante si vede un suo simile vivisezionato, bruciato lentamente nel forno.
Allora, che cosa dovreste pensare se le immagini di sperimentazione medica nazista, anche solo limitate a quelle che oggi tutti hanno modo di vedere, fossero state diffuse alla popolazione tedesca durante il nazismo?
Ma cosa si doveva pretendere da una popolazione che aveva accettato, come almeno nell'Italia fascista, la carta dei diritti razziali (1938), dove oltre la metà dei firmatari erano "eccellenti" medici ospedalieri, tra cui anche FONDATORI DI ISTITUZIONI OSPEDALIERE? del resto,perfino oggi i media sottovalutano i lettori nel non riportare dettagliatamente le operazioni vivisettorie sugli animali quando si annuncia un "successo" di laboratorio e si promette poi applicarlo all'uomo (quando poi decadrà nell'ennesimo insuccesso)?
Mengele fu un medico genetista accreditato dalla Germania nazista, maestra in fatto di gestione di codici, e grazie alla sua qualifica riuscì non solo ad evitare la cattura ma anche ad ottenere un documento che lo autorizzava a girare liberamente per il mondo intero, il documento era il lasciapassare della Croce Rossa che scambiò, a Genova, con il suo passaporto, sembra con nome falso (scorri il video "collegato al post" tra quelli alla sinistra del blog, cioè alla tua destra). In un certo senso la Croce Rossa "vaccinò" anche il medico Mengele.
Nella stesura del presente blog si sono chiamate in causa la Svizzera, la Croce Rossa e Genova. Che cosa hanno in comune? -Una croce rossa. Una coincidenza? Forse. Ma sembra che i Templari, il cui simbolo era,appunto, una croce rossa (guerrieri crociati e tesorieri della chiesa), dopo aver subito il tradimento, da Genova si rifugiarono e si accamparono nella zona proprio dell'attuale Svizzera, terra del Dunant fondatore della Croce Rossa.

martedì 9 ottobre 2007

Pezzi da rottamazione

Ci siamo accorti di un nuovo video comparso sul presente blog assieme a quello che avevamo già importato da "youtube" (medici assassini); abbiamo accettato volentieri il video. Il video riporta la telefonata tra Crisafulli e Schiavo. Il loro diverso destino è stato dettato da motivi economici. Se i parenti di Crisafulli non fossero stati determinati nelle loro azioni e convinzione, ma sopratutto non avessero avuto i soldi necessari nonostante tutti i sacrifici e forse debiti, si sarebbero rimessi alla dichiarazione di morte cerebrale mossa da tutti i medici di diversi ospedali di "eccellenza" italiani e stranieri -tranne l'ultimo ospedale che ha rubato ilsuccesso di un caso ormai posto fuori pericolo dagli stessi parenti- e, magari, sommessamente, con spirito remissivamente altruistico avrebbero offerto "pezzi di ricambio" di quella macchina ormai dichiarata da "rottamazione" agli stessi medici che ne avrebbero fatto, oltre tutto, motivo di loro prestigio anche a beneficio delle case farmaceutiche. Tutto questo a carico dei parenti del Crisafulli (meglio dei medici per "eccellenza") che non hanno avuto nessun sostentamento mentre operavano per loro propria LIBERTA' DI SCELTA DI STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA del loro parente rimettendoci, invece, tutti i loro modesti risparmi. Mentre sul ladrocinio medico a danno della Schiavo si è oggi ben documentati..."o la borsa o la vita". Insomma, sia con la sanità ospedaliera "gratuita" italiana che con quella privata, a pagamento, americana il malcapitato rimane tale.

martedì 2 ottobre 2007

Vent'anni fa...accadeva già


Ciò che viene riportato dai media oggi sulla malasanità accadeva già vent'anni fa, quando sulla base dei dati dell'indagine, di quattro anni prima (1983) - di una commisione per "L'igiene, la tecnica e l'organizzazione ospedaliera" istituita dalla Direzione Generale di Sanità, (in cui fu rilevato che il numero di degenti ospedalieri che avevano contratto infezioni all'interno degli ospedali erano ben 600.000, pari al 6,8% dei degenti) (Il Tempo, 7-12-85) - si organizzò un convegno internazionale su tale "epidemia da ospedali" (Genova, 10 ottobre, 1987). Nel frattempo, quindi nel giro di quattro anni, il fenomeno è andato ad aumentare da 600.000 a 700.000 pazienti ospedalizzati! Il motivo è forse nella solita incuria e disorganizzazione che fa appello ad ulteriori finanziamenti? No! Questo lo diceva già vent'anni fa Flavio Michelini sull'Unità; ne riportiamo quanto scritto (L'Unità, 11 Ottobre 1987 -In Liberiamo la Cavia, 3, p.18, 1987-):
"Perchè è così facile contrarre delle pericolose infezioni proprio dove si penserebbe esserne al riparo? La causa non è lasolita incuria o disorganizzazione (come ben sappiamo); la causa è sopratutto la flora microbica. Una flora che si sostituisce a quella precedente ed è più pericolosa perchè fatta di germi che hanno selezionato una resistenza agli antibiotici. Si, gli antibiotici sopratutto quelli ad ampio spettro che vengono sempre più usati. In più ci sono le nuove tecnologie. I presidi sanitari invasivi che favoriscono l'ingresso dei batteri nell'organismo. Insomma, la causa è iatrogena, viene dalla "medicina". Negli USA nell'82, l'ultimo anno in cui sono stati raccolti dei dati sull'argomento due milioni di persone si sono ammalate all'interno di una istituzione sanitaria. Ottantamila sono morte: PIU' MORTI IN OSPEDALE CHE PER LE STRADE."
In sintesi, negli ospedali (pubblici o privati che siano) ci si ammala e si muore e ciò non dipende solo da problemi di incuria, disorganizzazione, tecnologie superate etc.. che hanno preteso sempre più finanziamenti per essere "risolti", anzi per non essere risolti; anche perchè da vent'anni ed oltre fino ad oggi, nonostante l'immenso debito nazionale causato sopratutto da suddetti finanziamenti, si è andati sempre più incontro alla malasanità, è come se si fossero pagati dei sicari per far fuori sopratutto gli anziani, i deboli...E pensare che al presupposto di tagli anche alla sanità per colmare il debito, che squalifica l'Italia fino ai paesi di serie "B", di qualche mese fa, ora si vuole investire in ospedali e USL... Certo per far mantenere il primato degli ospedali sugli investimenti su strada. Tutto ciò conferma il potere delle lobbies medico ospedaliere sulla politica.