martedì 8 aprile 2008

la trappola

Uno dei problemi principali sanitari che investono l'anziano da paziente è la dimissione ospedaliera prima che venga raggiunta la sua autonomia fisica per svolgere le ordinarie attività di base di vita quotidiana. Una volta dimesso l'anziano convalescente non è assistito a livello domiciliare: o provvede da solo e con le sue finanze o viene scaricato ai parenti più disponibili oppure "posteggiato" in qualche altra istituzione ancora più coatta. Un tale problema non investe solo l'anziano ma, anche se in modo minore, anche tutti gli altri ammalati; in modo più marcato i disoccupati. Cogliamo l'occasione di presentare una recente e_mail di un nostro assiduo visitatore che ci ha esposto un fatto analogo che l'ha interessato direttamente.
Riportiamo in questo post l'intervista -tramite internet- di questa vittima di un incidente causato da auto che procedevano, in città, con velocità da autostrada -sembra che l'attenzione ai soli caschi e cinture di sicurezza faccia passare in secondo piano il grave problema dell'alta velocità.
"Noi:- Durante la caduta era consapevole di quanto le era accaduto?
R.:- Gli effetti del danno, in genere, subentrano qualche tempo dopo. Comunque, sentivo che mi era accaduto qualcosa di serio, nonostante tutto ho rifiutato di far chiamare il118. Ho preferito chiamare un taxi e raggiungere casa di parenti per finire di passare la notte nell'ipotesi di avere qualche problema il giorno successivo. In effetti la mattina dopo accusavo problemi nel camminare senza accusare forti dolori e ciò causò ansia e quasi panico ai miei parenti tanto che accettai di essere accompagnato a fare le lastre. Il risultato fu che dalle fratture riscontrate non era più possibile ritornare a casa prima di qualche giorno. Accettai nei limiti di sola"sosta": riposo, immobilità e dieta vegetariana e una più che minima assistenza (operata in loco anche dai parenti). Ma, a partire da circa un'ora dopo non feci altro che firmare il rifiuto di terapie farmacologiche e analisi cliniche tanto che dopo circa una decina di giorni mi dimisero scaricandomi di nuovo ai parenti. Le dimissioni precoci senza una prevenzione terziaria (cioè post degenza a livello domiciliare) sono una regola, ma nel mio caso vi era l'aggravante di non aver consumato i prodotti "galenici omologati" preferendo un risvolto salutare ippocratico che è anche quello che vi è stato da sempre, anche prima di Ippocrate: per loro questo significava prendere l'ospedale per un albergo.
Già l'ospedale per un albergo...perché no? E' vero che ci sono ospedali che rifiutano di soccorrere i malati perché già strapieni, ma è anche vero che ce ne sono altri semivuoti che potrebbero, con certe modalità, compensare vuoti economici ospitando anche persone sane le quali accetterebbero le suddette modalità in merito ad un più basso costo rispetto agli alberghi convenzionali, che magari non hanno nemmeno più posto. Può sembrare un'ipotesi folle ma in Unione Sovietica e credo anche nell'attuale Russia le autoambulanze sono un facsimile di taxi. Una persona può prendere al volo un'ambulanza libera che passa accettando certe modalità (scendere non appena si attiva il pronto intervento) ma pagando meno di un taxi vero. L'aspetto è doppiamente vantaggioso: le ambulanze sono sempre in giro per la città intervenendo in tempi rapidi in caso di emergenza ; l'utente paga meno di un taxi e ottiene più disponibilità del servizio di trasporti; il servizio sanitario ospedaliero ottiene delle entrate in più.
Noi:-Comunque il problema è un altro: l'assistenza domiciliare. Sarebbe bastata una semplice ed economica (rispetto al ricovero ospedaliero) assistenza domiciliare per il sostenitore (visitatore) del nostro blog. Invece, sostando nel dispendioso ospedale ha appesantito sia le spese sanitarie che i parenti per le precoci dimissioni ospedaliere (causate principalmente proprio dagli enormi costi per ogni degente)". Certamente, in Unione Sovietica il problema era affrontato sulla prospettiva popolare, anche se non vi era comunque libertà di scelta sui rimedi di ristabilimento della salute e sulla gestione autonoma degli strumenti posti a disposizione degli utenti; oggi ci si può autonomamente misurare almeno la pressione, il livello dei trigliceridi, l'attività cardiaca con i mini elettrocardiogrammi -già in alcune farmacie, è anche possibile effettuare altre analisi del sangue da prelievo di goccia di sangue dal polpastrello- e chissà, forse un domani lo sarà anche dall'emocromo all'analisi complete, e anche per le lastre a raggi-x (magari rese innocue).
Insomma, gli ospedali sarebbero veramente utili se come alberghi e le autoambulanze efficaci se fossero taxi.
Però vi è un altro modo di concepire gli ospedali come alberghi per degenti ed è quello sulla prospettiva dei medici professionisti o specialisti. Su questa prospettiva vengono concepiti gli "ospedali del futuro" (che non sono come quello nella figura) che, come vedremo nel prossimo post non tendono a livellare ma ad alzare ancora di più il gradino tra degente e personale.