lunedì 13 dicembre 2010

Medici e Paramedici ospedalieri Cocainomani.

Indipendentemente dalla droga, la questione centrale in questo post è l'informazione pubblica che deve essere difesa da chi non vuole trasparenza sulle nefandezze ospedaliere celandole ai cittadini. Quanto comparso ieri su alcuni quotidiani (nell'immagine l'articolo de "Il Messaggero" del 12-12-2010) conferma quanto scritto sul presente blog -vedi, ad esempio il post su Rai Bontà Loro testimonianze di nefandezze ospedaliere- cioè il tentativo di deviare su altri percorsi quanto accade nelle infami istituzioni ospedaliere per non divulgare e giudicarle all'interno collegiale medico salvaguardandone il prestigio.
Insomma, si cerca di imporre le stesse cose che abbiamo già riportato nei post precedenti in merito ad altri medici, con altri incarichi, ordinari e di rilievo gerarchico, cioè: il controllo di ciò che avviene negli ospedali deve dirigersi verso l'alto, dal primario al direttore e così via fino ai responsabili politici, governatore e ministro. Un simile controllo verso l'alto ripetiamo che si è sempre fatto e favorisce il medico imputato, salvaguardandone il "prestigio" degli infami ospedali perché il fatto rimane chiuso, "cosa loro" nella cerchia dei medici e dei politici governanti -che, certamente, non hanno intenzione di squilibrare il loro governo che si sostiene sul "tutto funziona bene"- e ne viene evitata la fuga di notizie vere attraverso i media facendo rimanere il popolo all'oscuro; viene in tal modo vanificata quel poco di trasparenza che si è riusciti ad ottenere da quasi quattro anni e che ha portato a divulgare tutte le nefandezze medico-ospedaliere che oggi, finalmente tutti, conosciamo.