mercoledì 14 luglio 2010

Rai Storia: confronto con l'intervista di Hospital-Crimes


Il presente post si riferisce ad un servizio di RAI-storia sulla vicenda di Delizia Cirolli. Si è tentato più volte di riportare il video da parte del suddetto servizio nel blog ma abbiamo trovato problemi, comunque è possibile vederlo sul seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=Y5v4Sx1uC5A, oppure nel presente blog nei video, sul lato alla vostra destra, dal titolo "Si salvi chi può".
Invece, l'immagine qui sopra è tratta da una foto del 1948 resa a noi disponibile di fotografarla dal cognato di una delle persone che vi compaiono. Si tratta di gente venuta a Lourdes per ottenere la guarigione assieme ai loro parenti e/o volontari accompagnatori.
HospitalCrimes: E' curioso vedere una foto conservarsi così bene dopo oltre sessantanni, sembra proprio un miracolo.
il Parente: E' stata conservata sempre nel cassetto in mezzo alle tovaglie. Nella foto vedete mia cognata accompagnata dalla madre.
HC: però vedo che ha un copricapo bianco e una specie di camice bianco, pensavo che fosse un operatore sanitario.
P.: Chiunque accompagnasse un parente e/o amica/o doveva indossare una specie di foulard bianco in testa e un camice leggero.
HC: Quale fu il risultato di questa scelta?
P.: Ritornò poi a casa e sembrava che fossero passati i disturbi, si sentiva bene, finché un giorno, a distanza di un mese circa, andando al cinema con la sorella, durante lo spettacolo accusò dei disturbi e ritornarono a casa.
Da allora in poi si aggravò e la portammo all'ospedale dove, qualche giorno dopo, cessò di vivere.
Ora, confrontando l'intervista del video di RAI-Storia con la nostra appaiono subito due corrispondenze: entrambe sembrano stare bene dopo la visita a Lourdes ma dopo qualche tempo di aggravano; alla prima, Cirolli, si viene ancora ad evitargli l'ospedale e ne esce guarita la mattina dopo; la seconda, della nostra intervista, viene fatta ospedalizzare e ne esce definitivamente dalla vita.
La famiglia Cirolli ha seguito i sentimenti della loro figlia che trovava, giustamente, gli ospedali aberranti.
Noi oggi conosciamo la storia della giovane Bernadette e di come fu perseguitata dai medici psichiatri e dalle autorità religiose. Figure che ancora oggi pretendono di gestire ciò che di incredibilmente avviene a chi fa una simile scelta di cura. Mentre, come confermato dal servizio di RAI-STORIA, i religiosi sono molto cauti nel parlare di miracolo riducendo centinaia di guarigioni spontanee da malattie incurabili ad un numero che non supera le dita di una mano, i professionisti medici, testimoni del loro stesso fallimento, ne monopolizzano comunque il contesto...non basta il fatto, l'evidenza, cartella clinica in mano, di una persona che non solo continua a vivere di gran lunga anche oltre il breve limite dell'attesa di vita prevista dagli stessi medici per un male così infausto ma che addirittura vi guarisca. E' ovvio che suddetti rappresentanti della cosiddetta "eccellenza medica" dovrebbero andare loro stessi a farsi benedire coll'acqua di Lourds ma per un consistente lavaggio di cervello.