mercoledì 11 novembre 2009

Stefano Cucchi: smaschera la "Guantanamo" italiana -sintesi dell'affinità tra ospedale e carcere

Il ministro attuale della giustizia dichiarando che S. Cucchi non doveva morire conferma quanto scritto dai nostri recenti post sulla regola della tortura alla prigione di Guantanamo: le tecniche della tortura non devono arrivare ad uccidere. I medici dispongono le direttive affinché la tortura arrivi al massimo della sofferenza senza decesso e non possa causare proteste, anche internazionali, contro di loro ed il governo assassini. Più la tortura è massima più è perfetta la pena morte occulta. Infatti, di solito, le ripercussioni sia psico-traumatiche che prettamente fisico-organiche si sviluppano dopo mesi ed anche a distanza di anni e tra un serio e grave discapito ed un altro comportano induzione ad autolesionismo fino al suicidio. Dalle moderne ricerche bio-fisico-matematiche risulta che l'orientamento "scientifico" medico non è in grado di prevedere gli "effetti a lungo raggio" di un danno causato ad un sistema complesso come un sistema vivente e questo scagiona chi riesce a procurarlo alla vittima -si veda il nostro post su Rajinesh, che fu avvelenato in carcere col tallio, che provoca lentamente, a distanza di anni, la morte dopo atroci sofferenze e questo la "scienza" medica non lo riconosce perché limitata al "causa-effetto" immediato del riduzionismo da laboratorio (ci vorrebbero molti decessi per un'indagine epidemiologica come quella con cui si è scoperto l'asbesto essere cancerogeno).
Gli ospedali e i medici che hanno avuto in "cura" Cucchi trovano a presiedere un loro collega la commissione di indagine; vale a dire come delegare la mafia a indagare su dei picciotti che hanno sbagliato e si sono fatti scoprire e che per questo devono essere condannati -sia per mancanza di professionalità nell'occultare e sia per aver svergognato l'onorata società. In effetti un medico o qualsiasi operatore ospedaliero -e a maggior ragione l'attuale presidente della commissione di indagine della morte di Cucchi- non avanzerà mai la pretesa di far luce sulla vera causa delle morti e invalidità causate nelle infami strutture ospedaliere denunciando la scarsa anzi peggio la totale mancanza di trasparenza negli ospedali, per così delegare una vigilanza composta da volontari di diversa estrazione di studio. La ragione per cui oggi non possiamo sapere veramente come è avvenuto il crimine sta che i criminali e loro complici e colleghi delegati all'indagine se ne decidono le responsabilità e se ne fanno "cosa loro".