venerdì 25 settembre 2009

Violazione della Costituzione italiana - Ospedali e medici

In un precedente post, dal titolo "Italiani brava gente", "Uomini contro"...e partigiani, abbiamo coinvolto anche nazi-fascismo, ospedali e partigiani. Ora riprendiamo il discorso da un libro pioniere, se non il primo per specificità dell'argomento, della malasanità vista da chi l'ha subita. Nel percorso delle sue vicissitudini ospedaliere l'autrice del libro "La morte al Policlinico Gemelli", M.G.Cristofanetti-Boldrini detta Dafne espone suddetta accusa di maltrattamento, abuso, errore e inganno diagnostico etc. (in genere, malasanità) anche in termini di anticostituzionalità. Riprendiamo qui la parte del libro che ne è un esempio. L'autrice racconta l'impossibilità di ottenere i vetrini delle analisi cliniche del fratello ricoverato ma non può richiederli lei, direttamente, e nemmeno il fratello stesso ma solamente pr mezzo della lettera del medico di un altro ospedale a cui si era rivolta per fare sua chiarezza sulla diagnosi, fino allora ambigua, del fratello:
Dr.Ascenzi:- ..me li porti domani (i vetrini) prima delle due.
Dafne:-La ringrazio vivamente! Però c'è un'altra cosa: il Prof. Dina, prima di consegnarmi i vetrini, esige una lettera di richiesta dei medesimi da parte sua.
Ascenzi:-Ma è proprio matto! io dovrei scrivergli una lettera! Ma a me, a me, non me ne..importa proprio niente della sua perizia! Anzi sa che le dico? Se proprio vuole che io gliela faccia, la lettera me la deve scrivere lui! dica pure questo al povero Dina!
Dafne (disperata):-senza la sua lettera io non avrò quei vetrini...
Ora Ascenzi ricorda la Costituzione Italiana a Dafne: "L'UOMO E' PADRONE DI TUTTO CIO' CHE APPARTIENE E APPARTENNE AL SUO CORPO", e la invita ad esigere dall'altro medico i vetrini ben sapendo che è comunque impossibile se non per violazione di domicilio.
E ill gioco dei cani che abbaiano feroci e che sembrano mordersi per tenere a distanza terzi. Ascenzi si contraddice perché facendo parte di una struttura sanitaria, pubblica o privata che sia, ospedale, USL, o laboratorio clinico che sia, al paziente o cliente non viene restituito un bel fico secco: sangue, lastre e tutto ciò che interessa o è appartenuto al suo corpo.
Tutti (e oggi si può dire anche " quasi tutti) difendono (...o almeno cercano di difendere) la Costituzione italiana ma le strutture sanitarie, a partire dagli ospedali, da sempre rimangono uno "Stato" a parte, una dittatura che ha impedito lo smantellamento di queste aberranti strutture anche dopo il loro fallimento sulle epidemie, tutto ciò grazie al loro forte lucro e al panottico (controllo del potere sulle masse: Sorvegliare e punire). Oggi, dove la Costituzione è in pericolo, si parte proprio dalla strategia della dittatura medico-sanitaria ospedaliera per un affossamento della Costituzione stessa, punto di rottura per tutte le dittature...o quasi.