giovedì 28 agosto 2008

L'induzione (spinta) al suicidio della turista tedesca violentata da parte dei medici ospedalieri

Se si è riusciti a non suicidarsi dopo una violenza sessuale ancor più difficile lo sarà per il forte trauma nel non essere creduti, nell'aver subito una tale aggressione, sopratutto da autorità delegate a confermarla. La stessa sicurezza senza prudenza alcuna e superficialità dei medici ospedalieri del S.Rita la si è ritrovata nei medici ospedalieri che non hanno confermato l'avvenuta violenza sessuale ai danni della turista tedesca violentata a Rovigliano (Napoli). Ciò tradisce il fatto che la stessa situazione sià avvenuta già per altre donne violentate costrette - per questa chiamiamola pure omertà di chi delegato a riscontrare l'avvenuta violenza- a rinunciare alla denuncia. Nel precedente post "Bellezze in bianchi camici e...spalline" abbiamo riferito di quanto sia facile che una paziente danneggiata, suggestionata e intimorita dall'autorità delle lobbies medico ospedaliere, rinunci a fare denuncia -specialmente se ha già problemi economici-. Insomma, in tutti gli episodi di malasanità pari a quello accaduto per il suddetto ulteriore trauma alla turista tedesca, non si dovrebbe avere alcuna incertezza nel denunciare i medici ospedalieri di induzione (spinta) al suicidio (oltre tutto, ad una persona in estremo stato di abbattimento psico-fisico da trauma d'aggressione).