lunedì 17 marzo 2008

Il Buon Diavolo


Ci hanno fatto osservare che se esiste una malasanità allora significa che c'è una buona sanità...Noi abbiamo cercato a fondo e, in un certo senso, l'abbiamo trovata almeno in un caso; esattamente a via Tasso, dove l'intervento del medico e dei farmaci salvarono la vita a diverse persone.
Abbiamo visitato il museo della resistenza di via Tasso. Il museo è in un palazzo dove i nazisti realizzarono un loro quartier generale adibendo le stanze degli appartamenti superiori in anguste prigioni per tutti coloro sospettati di essergli nemici. Ci hanno poi riferito sul terrore dei nazisti per le epidemie, tanto che al primo malessere dei detenuti essi si affrettarono a trovare un medico. Cercarono in zona e trovarono la farmacia "Scala Santa" che fornì l'indirizzo del medico.
Il medico, una volta sul posto, si rese subito conto della situazione orrenda in cui versavano i prigionieri, reduci del trattamento violento nazista, e non poté far altro che cercare di farli uscire di lì in qualche modo. La soluzione non fu così difficile, il medico doveva fare solo il suo lavoro e somministrare farmaci fin quando il prigioniero-paziente non si intossicava peggiorando ulteriormente e apparendo veramente come un appestato tanto da farsi trasferire con pieno consenso delle SS al policlinico per continuare il trattamento e salvarsi -almeno dai nazisti. Il fatto curioso per cui i nazisti, sia per trovare il medico che per trasferire i malati rispettivamente ad una farmacia ed altri ospedali, pur avendo lì vicino l'ospedale "S.Giovanni-Addolorata", lascia supporre anche un minimo di verità a quanto scritto sui libri di giurisprudenza, cioè che anche i peggiori criminali hanno un cuore -a meno che non si tratti di concorrenza.
Certamente, non abbiamo trovato un esempio di buona sanità ma almeno che non tutta la malasanità vien solo per nuocere.