martedì 26 maggio 2020

L'impotenza del Pentagono e il Decreto n°30 per Banca dati genoma umano cov19

 

  
      Il 10 maggio 2020 e'stato varato, piuttosto in silenzio, il decreto n° 30 per autorizzare una banca dati sul genoma umano.  Tutti coloro che sono stati contagiati dal cov19 saranno monitorati per seguire le possibili conseguenze future.  Ciò e' comparso anche nel notiziario internet diversi giorni fa, dichiarato da dirigenti del Pentagono.  Di fronte all'impotenza di conoscere chi e\o quale laboratorio abbia la responsabilità il Pentagono seguito da altre nazioni fa una sorta di "rappresaglia" sulle vittime del cov19.  Si lascia supporre che il virus lasci tracce, cicatrici e che puo' ritornare a chi l'ha già avuto.  In sintesi si lascia supporre che il virus sia temporizzato e inneschi col tempo anche tumori.  Tutte le ipotesi  potrebbero essere valide quando si gioca "meccanicisticamente" manipolando geneticamente i biosistemi nel riduzionionismo di laboratorio vivisettorio.   Banca, e non deposito, di dati genetici per indicare il commercio genetico.  Uno degli esempi più noti (vedi J.Rifkin) e' quello di un uomo d'affari, John Moore, al quale scoprirono particolari proprietà fisiologiche sulla crescita dei leucociti (antitumorali).  Moore scoprì che parti del suo corpo erano state brevettate senza il suo consenso e che la creazione di una linea cellulare da cellule di  un suo tessuto aveva fruttato tre miliardi di dollari.  Il ricorso in tribunale di Moore, per i diritti di proprietà su quelle sue parti del corpo, lo vide sconfitto.         
   Con il cov19 il Pentagono può proseguire il progetto Manhattan, cosi come monitorava le vittime della radioattività ora lo fa per il cov19. Rimane il fatto dell'impossibilità nell' identificare chi sono e il laboratorio che fanno simili danni e finché non si fa trasparenza non si puo' continuare a giocare sulla vita.