martedì 23 giugno 2020

Zootech: Covid19 record d'infetti nel più grande mattatoio




1300 contagiati nel più grande, e aberrante, luogo, il mattatoio, in questo caso della Germania.   Non poteva essere che luogo piu rappresentativo della patologica interazione degli umani a danno degli altri animali: "Perché li chiamiamo maiali se la bestia è l'uomo? --E.Canetti (Nobel per la letteratura).    Il sospetto cadde anche su Leone XIII il quale proibì l'innesto del vaiolo che intrugliava con le linfe delle bestie assieme a quelle umane: mentre i teologi discutevano se era lecito esporre direttamente ad una malattia o procurarla per evitarne una incerta e futura, nella Vienna del 1800 si aprirono le porte a tale vaccinazione, con la prima storica vaccinazione di gregge in una sua vicina cittadina.  Le vaccinazioni di quell'epoca non erano obbligatorie.  Si costituirono in seguito leghe contro le vaccinazioni obbligatorie, ad esempio, in Inghilterra --con la clausola di coscienza avanzata dai genitori--, in Svizzera, in Italia in cui la Lega Antivaccinista Italiana s'appello' per togliere l'obbligo (1913). Poi, nel 1990 la Francia aveva il record di 5 vaccinazioni obbligatorie seguita dall'Italia con 4 ma era l'unica che obbligava anche ad esibire il certificato di vaccinazione all'ingresso delle scuole e dei luoghi di lavoro.

    L'uomo è sempre più vicino, spinto verso le bestie in zootecnia.   Quanto segue è esemplare nel riconoscere quanto sia giusta la riflessione di Canetti:

  "Sterminato e' il foro Boario ora deserto non muto.  Sul Lungostura e' fermo un gigantesco doppio traino per bovini; ha tre piani e ciascuno e' diviso in due scomparti; e' pieno di vitellini come un alveare.  I manigoldi vogliono far passare i vitellini stivati nel piano piu basso del vagone trainato nel primo gabbione (dai piani alti come da abbaini dolcissimi occhi atterriti) e per costringere i riluttanti li sospingono con urli e schiaffi, li tirano per la coda, aumentando il panico.  I vitellini inciampano e cascano uno sopra l'altro, qualche pugno li rimette in piedi sulle gambine tenere, poi buoni calci li scaraventano dentro l'altro carro della morte.  Resta un solo vitellino spaventatissimo, una libellula impazzita attorno a una lampada, chiazzato di bianco e nero, era gia passato di là e torna indietro, solitaria renitenza del fato, l'uomo lo insegue carponi per la gabbia facendo urlacci ue! Oi! Bastardo vieni qui!  Lo tira per la coda lo stordisce di pugni in testa con tecnica da boxeur un sinistro un destro Pam Pam... Bastardo vai! --finalmente il vitellino e' tornato nel mucchio, e le canaglie lo piggiano lo piggiano sempre più per poter chiudere il carrozzone maledetto come una valigia troppo piena, e' fatto, la retata bovina puo partire per la sua Treblinka, per la sua Kolima'. Sara un viaggio breve" .  Guido Ceronetti; in "L'errore antropocentrico, a cura di Bruno Fedi e Maurizio Corsini,  con intervista a Dacia Maraini,. Mimesi/Eterotopie, Mi, 2019.